Nel 2030 metà dell’elettricità globale sarà prodotta dalle rinnovabili

Secondo l'analisi di Iea, la capacità energetica da fonti rinnovabili è destinata a triplicare nei prossimi sei anni, con l'aggiunta di ben 5.500 Gigawatt

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 13 Ottobre 2024 19:50

Nel 2030 metà dell’elettricità globale sarà generata dalle fonti di energia rinnovabili. A evidenziarlo è il rapporto annuale dell’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea), organismo dell’Ocse, che segue il trend attuale di crescita. Secondo il report, il fotovoltaico e l’eolico, ad oggi le opzioni più economiche per aggiungere nuova generazione elettrica in quasi tutti i Paesi, raddoppieranno la loro quota del mix elettrico globale, fino ad arrivare al 30% alla fine del decennio.

La crescita delle rinnovabili

L’esaurimento dei combustibili fossili e la crescente preoccupazione per i cambiamenti climatici hanno spinto i paesi del mondo a investire sempre di più sulle energie rinnovabili, tanto che l’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea) stima che nel 2030 metà dell’elettricità globale sarà generate da queste fonti. Il fotovoltaico e l’eolico, in particolare, raddoppieranno la loro quota del mix elettrico globale, fino al 30% alla fine del decennio.

Secondo l’analisi, la capacità energetica da fonti rinnovabili è destinata a triplicare nei prossimi sei anni, con l’aggiunta di ben 5.500 Gigawatt entro il 2030, mentre solo nel 2024 ne saranno aggiunti 670.

Se l’India continua a crescere al tasso più veloce fra le maggiori economie, la Cina è destinata a diventare il leader incontrastato delle energie rinnovabili a livello mondiale. Si stima che entro il 2030, quasi il 60% della nuova capacità installata al mondo sarà cinese, portando il Paese a ospitare quasi la metà della capacità totale globale.

Le fonti rinnovabili in crescita

L’Europa sta ridisegnando i suoi equilibri energetici, con una chiara accelerazione verso le rinnovabili. Come conferma l’Eurostat, nonostante un temporaneo aumento delle importazioni di carbone fossile nel 2022 per accumulare scorte, le forniture dalla Russia sono crollate del 45% dopo l’agosto dello stesso anno, quando è stato imposto dall’Unione il divieto d’importazione in risposta alla guerra in Ucraina. Fino a quel momento, la Russia deteneva il 24% delle esportazioni di carbone verso l’UE, seguita da Stati Uniti (18%) e Australia (17%).

Nel complesso, le fonti rinnovabili hanno superato il 41% del consumo lordo di elettricità dell’UE nel 2022 (37,8% del 2021), segnando un progresso significativo verso un futuro energetico più sostenibile. Il solare dominerà la crescita delle rinnovabili nei prossimi anni, coprendo l’80% della capacità globale entro il 2030. Un boom trainato sia da grandi impianti fotovoltaici, sia da una diffusa installazione di pannelli sui tetti. In particolare, l’energia solare ha guidato la crescita delle rinnovabili in Europa, passando da una quota marginale nel 2008 a un considerevole 18% nel 2022.

Pronto a un nuovo slancio anche l’eolico, con il tasso di crescita che raddoppierà tra il 2024 e il 2030, recuperando terreno rispetto agli anni precedenti. Senza contare che il 30% dell’energia rinnovabile nell’Unione arriva dall’idroelettrico, considerato un altro pilastro del mix energetico rinnovabile europeo, che contribuisce in modo determinante alla stabilità nella fornitura elettrica, specialmente in Paesi come Austria e Svezia dove si sfruttano le risorse idriche locali. Questo mix energetico garantisce una fornitura continua, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e rafforzando la resilienza del sistema.