Un mix tra curriculum vitae, carta d’identità e impronta climatica, riferito non a una persona bensì a un prodotto fisico: è il Digital Product Passport (Dpp), il passaporto digitale di prodotto inserito nel recente Regolamento sulla Progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (Espr) elaborato dalla Commissione europea. Questo strumento innovativo rappresenta un ulteriore tassello nella politica dell’Unione di promozione dell’economia circolare e della sostenibilità dei prodotti fisici immessi nell’Unione europea.
Il Dpp è progettato per fornire una panoramica completa delle caratteristiche ambientali e delle informazioni tecniche di un prodotto, facilitando così la tracciabilità e la gestione sostenibile lungo tutto il ciclo di vita del prodotto stesso. Questo include dettagli sui materiali utilizzati, il processo di produzione, l’impatto ambientale, le istruzioni per il riciclo e la manutenzione.
Il Regolamento sulla Progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (Espr) è una norma fondamentale che rientra tra le strategie individuate per raggiungere l’obiettivo di essere la prima economia al mondo a diventare climaticamente neutra entro il 2050. Questo regolamento mira a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti, promuovendo pratiche di produzione e consumo più sostenibili.
L’introduzione del Dpp rappresenta un passo significativo verso la creazione di un sistema economico più circolare, dove i prodotti sono progettati per essere riutilizzati, riparati e riciclati, riducendo così la quantità di rifiuti e l’uso di risorse naturali. Questo approccio non solo contribuisce alla protezione dell’ambiente, ma promuove anche l’innovazione e la competitività delle imprese europee nel mercato globale.
Indice
Espr, una nuova era per la sostenibilità dei prodotti in Europa
Nel cuore dell’Unione europea sta nascendo una nuova era per la sostenibilità dei prodotti. Approvato nell’aprile 2024, il Regolamento sulla Progettazione Ecocompatibile dei prodotti Sostenibili (Espr) rappresenta un punto di svolta nella transizione verso un’economia circolare.
Cosa prevede l’Espr?
Questa normativa si applica a praticamente tutti i prodotti fisici immessi sul mercato europeo, dai componenti più piccoli ai prodotti finiti. L’obiettivo è chiaro: rendere i prodotti più sostenibili fin dalla fase di progettazione, riducendo il loro impatto ambientale durante tutto il ciclo di vita.
Quali prodotti sono coinvolti?
Sebbene l’elenco completo delle categorie di prodotto sia ancora in fase di definizione e sarà disponibile tra il 2027 e il 2030, la Commissione Europea ha già individuato quattro settori prioritari:
- Batterie: un settore in rapida crescita, dove la sostenibilità è fondamentale per garantire un futuro energetico pulito
- Tessile: un’industria che genera una quantità enorme di rifiuti e inquinamento
- Elettronica: un settore in continua evoluzione, dove la obsolescenza programmata è un problema sempre più pressante
- Edilizia: un settore che ha un impatto significativo sull’ambiente, sia in termini di consumo di risorse che di produzione di rifiuti
Quali prodotti sono esclusi?
Per ora, sono esclusi dalla normativa i prodotti alimentari, i mangimi per animali e i medicinali.
Il ruolo del Digital Product Passport
Per aiutare le aziende ad adeguarsi a questa nuova normativa, la Commissione Europea ha introdotto il Digital Product Passport. Si tratta di un vero e proprio “passaporto digitale” per ogni prodotto, che contiene tutte le informazioni rilevanti sulla sua sostenibilità, circolarità e conformità alle normative. Grazie al Dpp, sarà possibile:
- Tracciare il prodotto lungo tutta la catena del valore
- Verificare l’autenticità delle informazioni
- Facilitare il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei prodotti
- Garantire una maggiore trasparenza per i consumatori
Quali sono i benefici del Dpp
- Per i consumatori: maggiore consapevolezza e possibilità di fare scelte più sostenibili
- Per le aziende: miglioramento dell’immagine di marca, facilitazione della compliance normativa e ottimizzazione dei processi
- Per l’ambiente: riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti e promozione dell’economia circolare
Il Digital Product Passport, un nuovo standard per la trasparenza e la sostenibilità
Il Digital Product Passport rappresenta una svolta fondamentale nella gestione delle informazioni sui prodotti fisici. “Il Dpp è una documentazione digitale, accessibile online, che descrive in modo dettagliato il ciclo di vita, l’origine, la composizione e le informazioni sulla circolarità e sostenibilità di un prodotto”, afferma Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy.
Questo passaporto digitale si inserisce perfettamente nella missione di GS1, che consiste nel consentire alle aziende di identificare, acquisire e condividere dati accurati sui prodotti lungo l’intera catena di fornitura, utilizzando un linguaggio globale e interoperabile. In un contesto in cui la trasparenza e la tracciabilità sono sempre più cruciali, il Dpp diventa uno strumento essenziale per garantire che ogni fase della vita di un prodotto sia documentata e accessibile.
Gli standard GS1, già adottati da oltre 2 milioni di aziende in tutto il mondo, sono alla base del funzionamento pratico dei Dpp. Questi standard globali condivisi permettono al passaporto digitale di integrarsi perfettamente nei processi esistenti, fornendo una piattaforma comune per la gestione delle informazioni. Grazie a questo approccio, il Dpp non solo facilita la conformità alle normative, ma promuove anche un modello di business più sostenibile e responsabile, capace di rispondere alle sfide globali legate alla sostenibilità.
Il Dpp, quindi, non è solo un documento informativo, ma uno strumento strategico che consente alle aziende di migliorare la loro competitività sul mercato globale, garantendo al contempo un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
L’Importanza degli Standard GS1 nel Digital Product Passport
Gli standard GS1 giocano un ruolo cruciale nel funzionamento e nell’efficacia del Digital Product Passport, soprattutto per quanto riguarda l’identificazione, la cattura e la condivisione delle informazioni.
La identificazione univoca dei prodotti, degli operatori e dei siti è essenziale per garantire l’interoperabilità globale e la tracciabilità lungo l’intera catena di fornitura. Gli standard di identificazione GS1, come il Gtin (Global Trade Item Number) e l’Sgtin (Serial Global Trade Item Number), assicurano che le referenze, i lotti o i seriali siano identificati in modo univoco, a seconda del livello di granularità richiesto. Questo significa che ogni prodotto, in qualsiasi fase del suo ciclo di vita, può essere identificato con precisione, contribuendo così a una maggiore trasparenza e sicurezza.
Il codice Gln (Global Location Number) svolge un ruolo altrettanto fondamentale, permettendo di identificare in modo univoco e su scala globale non solo luoghi fisici, come fabbriche e magazzini, ma anche luoghi virtuali o non fisici. Questa capacità di identificazione è vitale per la gestione delle informazioni lungo la catena di fornitura globale, assicurando che ogni attore coinvolto possa accedere a dati accurati e aggiornati.
Oltre all’identificazione, gli standard GS1 di cattura e condivisione delle informazioni sono altrettanto importanti. In particolare, il codice a barre 2D contenente un GS1 Digital Link rappresenta una tecnologia avanzata che consente l’accesso elettronico a informazioni sicure e accurate. Questo tipo di codice a barre non solo contiene un’enorme quantità di dati in uno spazio ridotto, ma permette anche di collegare direttamente a risorse digitali che possono fornire informazioni dettagliate e aggiornate sul prodotto.
In sintesi, l’integrazione degli standard GS1 nel Dpp non solo facilita la conformità alle normative internazionali, ma rafforza anche la tracciabilità e la trasparenza dei prodotti lungo la catena di fornitura, migliorando la capacità delle aziende di rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità e sicurezza dei consumatori e delle autorità di regolamentazione.
Il Digital Product Passport, un viaggio di informazioni dalla produzione al riciclo
Il Digital Product Passport non è solo un documento statico, ma un vero e proprio diario di bordo che accompagna un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita. Questo “passaporto digitale” viene inizialmente alimentato con le informazioni di base fornite dal fabbricante, come l’origine delle materie prime, la composizione del prodotto e le stime sulla sua durata.
Tuttavia, il Dpp non si limita a queste informazioni iniziali. Lungo la catena di fornitura, il passaporto viene arricchito con nuovi dati a ogni passaggio. Ad esempio, i produttori intermedi possono aggiungere informazioni sulla loro lavorazione, come le emissioni di CO2 generate durante la produzione. In questo modo, il Dpp diventa sempre più completo e accurato, offrendo un quadro sempre più chiaro dell’impatto ambientale del prodotto.
Ma il viaggio del Dpp non finisce con la consegna del prodotto al consumatore finale. Anzi, è proprio in questa fase che il Dpp rivela tutto il suo potenziale. Grazie alle informazioni contenute nel passaporto, è possibile:
- Ottimizzare la riparazione: identificare rapidamente i componenti guasti e trovare i ricambi necessari
- Facilitare lo smontaggio: facilitare il recupero dei materiali e dei componenti per il riutilizzo o il riciclo
- Promuovere l’economia circolare: rendere più efficiente la gestione dei rifiuti e ridurre l’impatto ambientale
Un catalizzatore per la digitalizzazione e la trasparenza delle filiere
Il Digital Product Passport rappresenta un passo avanti significativo nella digitalizzazione delle filiere del largo consumo, ottimizzando l’accesso e la condivisione delle informazioni e aumentando la trasparenza nel mondo dei prodotti fisici che circolano nell’Unione europea. Questo strumento innovativo non solo facilita la gestione delle informazioni lungo tutta la catena di fornitura, ma promuove anche una maggiore efficienza e sostenibilità.
Il Dpp favorisce la digitalizzazione delle filiere del largo consumo, rendendo possibile la raccolta e la condivisione di dati in modo più efficiente e accurato. Questo processo di digitalizzazione è fondamentale per migliorare la tracciabilità dei prodotti, garantendo che tutte le parti coinvolte nella catena di fornitura abbiano accesso a informazioni aggiornate e verificate.
Uno degli aspetti più rilevanti del Dpp è la sua capacità di ottimizzare l’accesso e la condivisione delle informazioni. Grazie a questo strumento, le aziende possono condividere dati cruciali sui prodotti in modo sicuro e trasparente, facilitando la collaborazione tra i diversi attori della filiera. Questo migliora la gestione delle risorse e riduce gli sprechi, contribuendo a un’economia più sostenibile.
La trasparenza è un altro elemento chiave promosso dal Dpp. Fornendo informazioni dettagliate e verificate sui prodotti, il Dpp aumenta la fiducia dei consumatori e delle autorità competenti. Questo è particolarmente importante in un contesto in cui la sostenibilità e la responsabilità ambientale sono sempre più prioritarie.
Il Dpp opera in modo attendibile grazie al collegamento con fonti di dati verificate. Utilizzando gli standard per l’identificazione, la cattura e la condivisione dei dati, il Dpp garantisce che le informazioni siano accurate e affidabili. Questi standard, che includono i QR code standard GS1, sono ampiamente riconosciuti e utilizzati a livello globale, assicurando l’interoperabilità e la coerenza delle informazioni lungo tutta la catena di fornitura.
Il Digital Product Passport rappresenta un catalizzatore per la digitalizzazione e la trasparenza delle filiere del largo consumo. Grazie alla sua capacità di ottimizzare l’accesso e la condivisione delle informazioni, il Dpp promuove una maggiore efficienza e sostenibilità. Utilizzando standard riconosciuti e affidabili, il Dpp garantisce che le informazioni siano accurate e verificate, contribuendo a un futuro più trasparente e sostenibile per i prodotti fisici che circolano nell’Unione europea.
L’identità digitale per la tracciabilità e la conformità dei prodotti
Il Digital Product Passport rappresenta un vero e proprio passaporto per ogni prodotto fisico, attestando la sua identità univoca, la storia e la tracciabilità. Questo strumento innovativo non solo fornisce una panoramica completa delle caratteristiche di un prodotto, ma garantisce anche che tutte le informazioni rilevanti siano facilmente accessibili e verificabili.
“Gli identificativi di prodotto univoci e i dati strutturati consentiranno alle aziende di raccogliere e condividere nel Dpp il set di informazioni chiave in conformità con leggi, regolamenti e requisiti di settore, nonché ulteriori informazioni ritenute di valore per chi le interroga” afferma Bruno Aceto. Questo significa che le aziende potranno utilizzare il DPP per garantire che i loro prodotti siano conformi alle normative vigenti, migliorando così la loro credibilità e affidabilità sul mercato.
Inoltre, il Dpp faciliterà la verifica della conformità del prodotto da parte delle autorità nazionali competenti. Questo aspetto è cruciale per garantire che i prodotti rispettino gli standard di sicurezza e sostenibilità, proteggendo così sia i consumatori che l’ambiente. La possibilità di accedere a dati affidabili e verificati permette alle autorità di svolgere i loro controlli in modo più efficiente e accurato.
“Dati affidabili, verificati e interoperabili proteggono prodotti e consumatori e garantiscono che le informazioni siano allineate tra tutti i nodi della filiera” continua Bruno Aceto. L’interoperabilità dei dati è fondamentale per assicurare che le informazioni siano coerenti e accessibili a tutti i livelli della catena di fornitura. Questo non solo migliora la trasparenza, ma promuove anche una maggiore collaborazione tra le diverse parti interessate.
In sintesi, il Digital Product Passport rappresenta un passaporto essenziale per l’identità e la tracciabilità dei prodotti. Grazie agli identificativi di prodotto univoci e ai dati strutturati, il Dpp facilita la raccolta e la condivisione delle informazioni chiave, garantendo la conformità con le normative e migliorando la verifica da parte delle autorità. Questo strumento non solo protegge prodotti e consumatori, ma promuove anche una maggiore trasparenza e collaborazione lungo tutta la filiera, contribuendo a un futuro più sicuro e sostenibile.