L’inquinamento atmosferico, è rmai cosa nota, incide negativamente non solo sulla salute del pianeta, ma ha anche effetti destanti per la salute delle persone. Respirare smog fa male e la qualità dell’aria della città è spesso scarsa, con valori delle polveri sottili molto alti. Infatti, secondo il nuovo rapporto di Legambiente “Mal’aria di Città”, nel 2021 nessuna città italiana è riuscita a rimanere al di sotto dei limiti di sicurezza per tutti e tre i parametri suggeriti dall’Oms. Nello specifico si tratta di una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo (μg/mc) per il PM10, di 5 μg/mc per il PM2.5 e di 10 μg/mc per l’N02.
Quello però che la maggior parte delle persone non considera è che anche l’aria all’interno di case e uffici è spesso molto più inquinata rispetto all’aria esterna.
Inquinamento domestico
Un errore che commettono la maggior parte delle persone è quello di pensare che le pareti domestiche offrano un riparo un riparo dall’inquinamento e che l’aria all’interno delle nostre case sia più sicura rispetto a quella che si respira all’aperto. Recenti studi hanno però dimostrato esattamente il contrario. La mancanza di ventilazione, di agenti atmosferici, di luce solare diretta e l’isolamento offerto delle finestre, producono l’effetto opposto. La stagnazione in casa e uffici di elementi inquinanti che, rispetto all’ambiente esterno, si trovano in concentrazioni tra le 5 e le 8 volte superiori.
I principali agenti inquinanti domestici
Come detto, nell’atmosfera casalinga si possono concentrare molti agenti inquinanti e tra i più diversi. Tra i principali si possono trovare:
- virus: in un metro cubo d’aria possono trovarsi fino a 15.000 virus influenzali. Questi possono essere portati all’interno da noi stessi o da amici, colleghi e parenti
- polvere: in circa 437 g di polvere possono annidarsi fino a 42.000 acari della polvere. Ognuno di questi produce 20 granelli di feci al giorno che finiscono in volo e nell’aria che respiriamo, finendo quindi nei polmoni
- forfora animale: come gli esseri umani, anche gli animali perdono forfora che può provocare reazioni allergiche
- altri allergeni: sospesi nell’aria, soprattutto in alcuni periodi dell’anno, sono presenti pollini e muffe
Purificatore d’aria, un alleato per la salute
Anche se non ce ne rendiamo conto, tutti questi elementi inquinanti dispersi nell’aria di casa possono compromettere la nostra salute. Ecco allora che in nostro soccorso arrivano i purificatori d’aria.
Sono quegli apparecchi che “puliscono” l’aria degli ambienti domestici rimuovendo tutte quelle particelle non visibili a occhio nudo, ma che con il tempo possono portare a problemi all’apparato respiratorio, soprattutto nelle persone più vulnerabili come bambini, anziani e soggetti allergici. Per purificare l’aria, questi strumenti utilizzano una ventola, che aspira l’aria sporca, e dei filtri che trattengono gli agenti inquinanti.
Attenzione però, in commercio è possibile trovare diversi tipi di purificatori e con diverse fasce di prezzo. Questo è dovuto, non solo al brand e a al modello del purificatore ma, soprattutto, sul tipo di filtro che è installato. Prima di acquistare un purificatore d’aria è quindi bene conoscere quali sono le nostre esigenze e confrontarle con la capacità filtrante del purificatore. Non fatevi attirare dai prezzi troppo bassi, nel migliore dei casi hanno una portata limitata e nel peggiore possono rivelarsi totalmente inefficaci.
Sostenibilità ambientale dei purificatori d’aria
Come abbiamo visto, purificare l’aria di un ambiente è utile per prevenire o quantomeno alleviare le conseguenze che può causare la concentrazione domestica di sostanze inquinanti. Avere quanto più possibile un’atmosfera domestica pulita è utile per prevenire asma, influenza, bronchiti e allergie. Ma parlando di sostenibilità ambientale, qual è il rapporto dei purificatori d’aria con l’ambiente?
Partiamo dai consumi, il purificatore d’aria, per svolgere la sua funziona, può dover rimanere acceso anche per diverse ore, quindi con un consumo piuttosto prolungato di energia elettrica. La nota positiva è che non sono molto energivori e, in media, il loro assorbimento di aggira intorno ai 20/40W. Hanno quindi un impatto piuttosto basso per quanto riguarda il consumo.
Discorso diverso se si parla dei filtri. Questi, infatti, devono essere sostituiti con una certa frequenza, a seconda del modello, per mantenere la loro capacità di purificazione. Va da sé che, i filtri sostituiti si trasformano in rifiuti che difficilmente possono essere riciclati e quindi impatto negativamente sull’ambiente, oltre che sul portafoglio.
Purificare l’aria grazie alle piante
Non tutti sanno che le piante sono dei veri e propri “filtri naturali” in grado di purificare l’aria. Grazie alla sintesi clorofilliana le piante assorbono anidride carbonica e trasformano in ossigeno. Inoltre, grazie alla fitodepurazione, la naturale capacità delle piante di assorbire gli inquinanti atmosferici e di trasformarli in nutrimento per la pianta stessa. Non tutte le piante sono però adatte per questa funzione e ce ne sono alcune più indicate di altre. Secondo uno studio della NASA, le più indicate sono:
- la dracena: ideale per eliminare i VOC, in particolare benzene e formaldeide, presenti in oli, vernici e laccature di mobilie
- l’edera helix: come la dracena purifica l’aria da formaldeide e benzene ed è efficace nella neutralizzazione degli odori
- il pothos: ha le stesse caratteristiche purificatrici dell’edera helix
- la felce: oltre a eliminare formaldeide e xilene (presente soprattutto nei prodotti di plastica), è utile come umidificatore d’ambiente
- il clorofito: oltre a formaldeide e benzene, si dimostra efficace anche sul monossido di carbonio
- la lingua di suocera: la sua collocazione ideale è il bagno perché è la più efficace per rimuovere la formaldeide presente nei prodotti di pulizia e prodotti di igiene personale, soprattutto se ricchi di profumazioni
Le piante possono sicuramente dare un grande aiuto per purificare l’aria delle nostre case ma, perché siano davvero efficaci, dovremmo creare una vera e propria giungla.
Un rivoluzionario progetto tutto italiano
Vitesy è un’azienda italiana che ha deciso di unire la tecnologia dei purificatori d’aria con il potere delle piante, riuscendo così a creare un purificatore d’aria sostenibile: Natede. All’apparenza potrebbe sembrare un semplice vaso per piante, ma al suo interno si nasconde un concentrato di tecnologia in grado di renderlo unico all’interno del mercato dei purificatori d’aria. A differenza della concorrenza, sfrutta e amplifica il “potere” delle piante di purificare l’aria.
Il principale vantaggio di Natede è che il suo filtro non ha bisogno di essere sostituito o cambiato. Grazie a una innovativa tecnologia chiamata fotocatalisi, il filtro realizzato da Vitesy va semplicemente sciacquato sotto l’acqua 1 o 2 volte l’anno. Grazie a questa tecnologia, il filtro del vaso di Natede non si limita a bloccare gli agenti inquinanti, ma li elimina. Questo è possibile attraverso l’azione combinata di due elementi: il WO3, il triossido di tungsteno di cui è rivestita la ceramica del filtro e la luce dei LED posizionati sotto quest’ultimo. Come riportato sul sito di Natede, questa combinazione permette di eliminare:
- virus
- batteri
- COV (i composti organici volatili)
- polveri sottili
- odori
- CO (monossido di carbonio)
- NOx (ossidi di azoto)
La sostenibilità di Natede non risiede solo nel fatto che non è necessario cambiare il filtro, ma anche nei materiali di cui è fatto il vaso. Infatti, è realizzato con materiali sostenibili e plastica di qualità A.