Canapa e scarti vegetali: la bioplastica che non inquina

Bioplastica da canapa: che cos’è e quali sono i benefici che può apportare all’ambiente?

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Redazione

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L’inquinamento ambientale è una tematica ormai centrale nel panorama dell’economia globale. Le conseguenze di una produzione eccessiva di materiali inquinanti, si riflettono negativamente sull’ecosistema, provocando danni già visibili oggi. Proprio per questo, nell’ottica di frenare una situazione, che altrimenti porterebbe verso un disastro ambientale, aziende e anche piccoli imprenditori si stanno adoperando nel proporre soluzioni alternative sostenibili.

HempBioPlastic, cioè bioplastica dalla canapa

Le bioplastiche, già esistenti da tempo, sono plastiche che derivano da fonti rinnovabili di biomassa e possono essere utilizzate per oggetti usa e getta o non – come cellulari o automobili – e hanno un impatto ambientale basso. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che le bioplastiche riducono le emissioni di anidride carbonica del 30/80% rispetto alle plastiche normali. Possono provenire ad esempio dalla canapa, una risorsa che permette l’eliminazione permanente dei gas serra CO2 dall’atmosfera.

Ed è in questo contesto che si inserisce la bioplastica da canapa, biodegradabile e riciclabile. I gambi della canapa forniscono un enorme quantitativo di cellulosa – molto abbondante sulla terra – e indispensabile per la costruzione delle materie plastiche.

L’HempBioPlastic (HBP) – dall’inglese “hemp” cioè “canapa” – risulta essere non solo più funzionale rispetto ad altre bioplastiche, ma anche più leggero (20%) e più resistente (30%). I filamenti in bioplastica da canapa sono ideali per la stampa 3D con la quale vengono realizzati gli oggetti più disparati come occhiali, vasi, giocattoli, ciotole e contenitori.

Kanèsis Produce bioplastica dalla canapa

A sfruttare questa tecnologia c’è la startup italiana Kanèsis nata nel 2015 e che sta attirando l’attenzione degli esperti dell’economia circolare. In questo tipo di sistema, i flussi di materiali possono essere:

  • biologici (vengono reintegrati nella biosfera);
  • tecnici (vengono rivalorizzati ma non reintegrati nella biosfera).

Con l’economia circolare è possibile dunque riutilizzare i materiali in cicli produttivi successivi, riducendo notevolmente gli sprechi.

Dopo anni di sperimentazione e impegno, Antonio Caruso e Giovanni Milazzo hanno fondato Kanèsis (una crasi tra “canapa” e “kinesis” che in greco significa “movimento”). E dall’unione di canapa e scarti vegetali, è venuta alla luce la bioplastica da canapa. L’obiettivo è quello di “Produrre prodotti industriali a partire da materie prime naturali e stimolare la ricerca sull’uso di materiali sostenibili”.

Materiali sostenibili e e-commerce innovativo

Nel 2018, Kanèsis ha introdotto sul mercato nuovi materiali derivati da scarti, aprendo l’e-commerce Hemprinted insieme a Lorenzo Migliarini, esperto in stampa 3D. Questa piattaforma specializzata offre materiali e filamenti di origine vegetale, oltre a servizi on-demand per la prototipazione rapida e la campionatura, incoraggiando la produzione sostenibile. Fra i prodotti offerti, l’Hemp Filament è ottenuto da scarti di canapa industriale, mentre il Weed Filament è fatto dallo scarto della trebbia della canapa siciliana.

Nello stesso periodo è stato lanciato Ecompound, un marchio che produce materiali termoplastici caricati con biomasse da scarti agricoli, rispettando la stagionalità e senza aggiunta di coloranti. Questi materiali offrono proprietà meccaniche specifiche in base alle biomasse utilizzate, soddisfacendo le esigenze di sostenibilità delle aziende interessate alla transizione verso fonti alternative e rinnovabili a basso impatto ambientale.
Le bioplastiche, come l’HempBioPlastic, offrono alternative eco-sostenibili alle plastiche tradizionali. Aziende come Kanèsis stanno promuovendo questi materiali tramite Hemprinted e Ecompound, facilitando la transizione verso una produzione più sostenibile.