Auto, dietrofront della Germania su stop a motori a scoppio nel 2035

Il Ministro dei Trasporto tedesco Volker Wissing sostiene che siano necessari per raggiungere la decarbonizzazione perchè non ci sono abbastanza veicoli elettrici

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Redazione

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La proposta della Commissione europea di mettere al bando i veicoli endotermici dal 2035 rischia di perdere uno dei più importanti sostenitori, la Germania: fino a pochi giorni fa l’esecutivo del cancelliere Olaf Scholz era rimasto su una posizione favorevole al divieto sotto la spinta soprattutto dei Verdi, alleati di governo. Ma il dietrofront è arrivato dal ministro dei Trasporti, Volker Wissing. In base alle parole del ministro tedesco, infatti, Berlino ha deciso di ritirare il suo sostegno integrale e incondizionato alla proposta di Bruxelles.

Il ritorno dei motori tradizionali

Sì ai motori tradizionali, ma a una precisa condizione. “Vogliamo consentire i propulsori a combustione interna dopo il 2035, ma solo se possono essere alimentati esclusivamente con combustibili sintetici”, ha detto Wissing a margine di un summit informale con gli altri ministri dei Trasporti europei a Le Bourget, alle porte di Parigi.

Wissing ha sostenuto nelle scorse settimane anche la posizione francese secondo cui gli ibridi possono contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti: “Oggi non abbiamo abbastanza veicoli elettrici. Dobbiamo aumentarne la disponibilità. Quindi è meglio che le persone ricorrano alla tecnologia dell’ibrido come soluzione intermedia”.

L’Italia sostiene proposta tedesca

Una posizione che è stata accolta con favore anche dall’industria automobilistica italiana. “Accogliamo con favore la nuova posizione espressa negli scorsi giorni dal governo tedesco rispetto alla proposta della Commissione europea di mettere al bando i motori endotermici in UE dal 2035”, ha dichiarato Paolo Scudieri, presidente di Anfia, l’Associazione nazionale della filiera italiana automobilistica.

“Siamo concordi nel ritenere che questa tecnologia possa, invece, dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità attraverso l’impiego dei carburanti sintetici e dei biocarburanti, nonché nel sostenere la necessità di un approccio tecnologico neutrale, che lasci spazio a più soluzioni per l’abbattimento delle emissioni di CO2, anziché concentrarsi esclusivamente sul veicolo elettrico”.

“A livello italiano, stiamo portando avanti le interlocuzioni con i Ministeri competenti in materia, che abbracciano una posizione sostanzialmente allineata a quella della filiera industriale, anche per mettere a punto le politiche industriali indispensabili per accompagnare le imprese nel processo di transizione ecologica”, ha spiegato Scudieri.

“Va nella direzione di gestire in maniera adeguata questo processo anche l’istituzione di un fondo pluriennale a sostegno della riconversione della filiera industriale, prevista dal decreto bollette, che dovrà essere sfruttato al meglio con la declinazione di misure di supporto alla domanda di veicoli a zero e a bassissime emissioni e a supporto degli obiettivi di sostenibilità e competitività del sistema produttivo”, ha concluso.