Modello F24, le nuove regole per la compensazione. Come gestire correttamente debiti e crediti

Cambiano le regole per effettuare le compensazioni con un Modello F24. Le nuove disposizioni, però, si vanno ad affiancare ad alcune già previste in passato

Pubblicato: 9 Settembre 2024 06:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sono diverse le regole che i contribuenti devono seguire per portare in compensazione i crediti fiscali all’interno di un Modello F24. Dal 1° luglio 2024, inoltre, è in vigore una novità a cui i contribuenti devono prestare la massima attenzione: è scattato il divieto di compensazione per i contribuenti che abbiano dei debiti iscritti a ruolo per un importo superiore a 100.000 euro. Fino a quando la situazione non viene sanata, le operazioni sono bloccate.

Altra importante novità riguarda la trasmissione del Modello F24 contenente la compensazione dei crediti Inps ed Inail, che deve obbligatoriamente passare attraverso i servizi online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire a cosa devono stare attenti i contribuenti nel momento in cui effettuano delle compensazioni con un Modello F24.

Modello F24, cosa rimane uguale al passato

Il meccanismo operativo attraverso il quale si può procedere con la compensazione utilizzando un Modello F24, sostanzialmente, rimane sempre uguale. È immutato,infatti, l’obbligo di inviare il documento telematicamente. Non cambiano nemmeno i limiti fissati dal Decreto Legge Fiscale n. 14/2019.

Attraverso la legge di conversione del DL Fiscale 2020 – nello specifico vedasi l’articolo 3, commi da 1 a 3 – si è provveduto ad uniformare le compensazioni relative alle imposte dirette ed indirette. Per quanto riguarda i crediti relativi alle imposte sui redditi, i contribuenti devono applicare quanto è stato previsto per i crediti Iva.

Alcune novità sulle compensazioni nel Modello F24 sono state introdotte attraverso il Decreto Legge 50/2017 e dal blocco preventivo delle compensazioni che era stato introdotto attraverso la Legge di Bilancio 2018. Tra le modifiche più importanti che sono arrivate è il limite della compensazione libera dei crediti Iva, che è stato abbassato da 15.000 a 5.000 euro: nel caso in cui fosse necessario portare in compensazione degli importi superiori, è necessario richiedere il visto di conformità.

L’obbligo di inviare telematicamente il Modello F24 è stato esteso anche ai soggetti privati, ossia a quanti non sono in possesso di una partita Iva.

Limiti di compensazione nel Modello F24

Ritornando un attimo ai limiti delle compensazioni da effettuare tramite il Modello F24, è bene ricordare che il Decreto Rilancio aveva sostanzialmente incrementato il limite annuo dei crediti che potevano essere rimborsati in conto fiscale o portati in compensazione da 700.000 a 1.000.000 di euro. Il DL 73/2021 – anche noto come Decreto Sostegni – ha raddoppiato il limite a 2.000.000 di euro, che risulta essere in vigore ancora oggi.

Come devono essere effettuate le compensazioni

Volendo riepilogare brevemente quanto abbiamo visto fino a questo momento, possiamo sintetizzare affermando che i titolari di partita Iva hanno l’obbligo di effettuare le compensazioni utilizzando un Modello F24. Indipendentemente dalla loro tipologia e dal credito che viene utilizzato.

La compilazione del modello F24 porta a due differenti situazione:

  • il documento ha un saldo positivo senza compensazione, il contribuente titolare di partita Iva lo può pagare tramite home banking. Non può essere utilizzata la versione cartacea;
  • nel caso in cui ci sia una compensazione, indipendentemente dal saldo, il Modello F24 deve essere versato attraverso i canali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Le novità introdotte nel 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto alcune novità operative, che si vanno ad affiancare a quanto abbiamo visto fino a questo momento. Alcune di queste riguardano la compensazione dei crediti Inps ed Inail. I contribuenti devono prestare la massima attenzione a quanto indicato nel comma 94, articolo 1 della legge n. 213/2023, nel quale è previsto che:

In deroga all’articolo 8, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, per i contribuenti che abbiano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori a euro 100.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione, è esclusa la facoltà di avvalersi della compensazione di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. La previsione di cui al periodo precedente cessa di applicarsi a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate. Si applicano le disposizioni dei commi 49-ter e 49-quater ai meri fini della verifica delle condizioni di cui al presente comma.

Cosa significa quanto abbiamo visto fino a questo momento? Che vige, sostanzialmente, il divieto totale di compensazione con un Modello F24 per i contribuenti che abbiano dei debiti con il fisco superiori a 100.000 euro. Lo stop rimarrà fino a quando il debito non viene estinto.

Le compensazioni Inps ed Inail

Alcune novità riguardano le compensazioni dei crediti maturate a qualsiasi titolo nei confronti dell’Inps e dell’Inail. In questo caso l’operazione può essere effettuata:

  • a partire dal quindicesimo giorno successivo rispetto a quello in cui scade il termine ultimo per trasmettere i dati retributivi e i dati necessari per effettuare il calcolo dei contributi da cui emerge il credito. L’invio deve essere effettuato direttamente dal datore di lavoro;
  • dalla data di scadenza del versamento relativo dalla dichiarazione di manodopera agricola, nel caso in cui l’operazione venga effettuata da un datore di lavoro che versa la contribuzione agricola unificata;
  • a partire dal decimo giorno successivo rispetto a quello della presentazione della dichiarazione dei redditi dalla quale emerge il credito, quando l’operazione viene effettuata dai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali artigiani e commercianti o dai liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps;
  • è possibile portare in compensazione i crediti maturati nei confronti dell’Inail, purché il credito sia certo, liquido ed esigibile. E che, soprattutto, risulti essere registrato negli archivi dell’Inail.

In sintesi

Anche nel 2024 è possibile portare in compensazioni eventuali crediti fiscali con le tasse da versare. È necessario prestare la massima attenzione alle regole per effettuare questa operazione, perché nel corso degli anni alcune regole sono state cambiate. Chi, ad esempio, ha dei debiti con il fisco più alti di 100.000 euro non può accedere a questo strumento.