Imu 2024, chi deve pagare: il proprietario o l’inquilino? Facciamo chiarezza

A chi spetta l'onere di pagare l'Imu 2024? Al proprietario dell'immobile o all'inquilino? Sono molti i dubbi che sorgono, ma la legge in materia è chiara

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Intorno ai soggetti tenuti a pagare l’Imu 2024 sono sorti alcuni dubbi. A chi spetta questo onere? All’inquilino o al proprietario dell’immobile? Ma non solo: intorno a questa imposta iniziano a circolare alcune imprecisioni, tipo l’esistenza di un ipotetico Bonus Imu, che in realtà è costituito dalle consuete esenzioni o agevolazioni previste da un po’ di tempo.

Iniziamo a chiarire che l’imposta deve essere versata dal proprietario dell’immobile: l’inquilino non ha alcun obbligo nei confronti del Fisco. Il 17 giugno 2024, data entro la quale deve essere versato l’acconto Imu 2024, gli unici tenuti a passare dalla cassa sono i cosiddetti “padroni di casa”.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come si debbano muovere correttamente i diretti interessati.

Imu 2024, chi paga tra inquilino e proprietario

Quando un immobile viene dato in affitto, chi deve pagare l’Imu 2024? È un’incombenza a carico del proprietario o dell’inquilino? Questo dubbio accomuna molti contribuenti, che sono alle prese con il pagamento del canone di locazione. Possiamo tranquillizzare fin da subito una parte dei contribuenti: l’Imu deve essere pagato dal proprietario.

Questa premessa è molto importante, perché permette di chiarire quali soggetti siano tenuti a versare l’imposta e chi, invece, non lo debba fare. Ma su quali  contribuenti, nel dettaglio, cade l’obbligo di effettuare questo versamento?

A fornire delle indicazioni precise e dettagliate su questo argomento è stata la Legge di Bilancio 2020, attraverso la quale è stata introdotta la nuova Imu e si è proceduto ad abolire la Tasi. Attraverso la quale, soprattutto, sono state introdotte nuove regole per gli immobili dati in locazione.

L’inquilino, almeno fino al 2019, era tenuto a pagare una quota di Tasi, per una percentuale che oscillava da un minimo pari al 10% fino a un massimo pari al 20%. Alcune agevolazioni andavano ad abbattere il costo della regola generale: era prevista, infatti, un’esenzione per gli immobili affittati come prima casa. E si poteva godere, inoltre, di una riduzione per l’immobile dato in comodato d’uso gratuito, che continua a essere tutt’oggi in vigore.

Nel momento in cui è stata eliminata la Tasi è decaduta anche la ripartizione dell’imposta tra proprietario ed inquilino nel momento in cui l’immobile viene dato in locazione. Oggi come oggi, infatti, l’Imu deve essere pagata esclusivamente dal proprietario, che deve versare l’intero importo. L’inquilino non deve niente.

Imu 2024: l’inquilino non deve pagare

L’inquilino non paga l’Imu. La normativa, infatti, prevede, che siano completamente esonerati dal pagamento delle imposte per la casa presa in locazione. L’Imu 2024 non deve essere versata dall’inquilino, perché questo onere è in capo ai seguenti soggetti:

  • il proprietario o i proprietari dell’immobile;
  • quanti siano titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile;
  • il genitore assegnatario della casa familiare a seguito di un provvedimento del giudice, nel caso in cui l’immobile sia di lusso;
  • il concessionario, nel caso in cui ci si dovesse trovare di fronte ad una concessione di aree demaniali;
  • locatario per gli immobili che sono concessi in locazione finanziaria, anche quando sono da costruire o sono in corso di costruzione.

Bonus Imu 2024, cosa c’è di vero

In queste settimane si sono rincorse voci, articoli e approfondimenti online su un fantomatico bonus Imu 2024. In realtà siamo davanti a delle semplici agevolazioni, che permettono di ottenere una riduzione dell’imposta da versare, ma solo e soltanto al verificarsi di determinate condizioni.

Pagare l’Imu al 50%

Quando gli immobili vengono concessi in comodato d’uso ai parenti in linea diretta è prevista una riduzione della base imponibile dell’Imu al 50%. A prevederlo è l’articolo 1, comma 747, della Legge n. 160/2019. Stiamo parlando, in altre parole, della Legge di Bilancio 2020, che stabilisce la riduzione dell’Imu al 50% nel caso in cui ci sia un contratto di comodato d’uso, che deve essere regolarmente registrato. I soggetti coinvolti devono essere genitori, figli o, comunque vada, parenti entro il primo grado. Per poter beneficiare di questa riduzione è necessario essere in possesso di altri requisiti:

  • l’immobile non deve essere di lusso;
  • l’immobile deve costituire l’abitazione principale del soggetto che la riceve in comodato;
  • chi cede l’immobile in comodato non deve possedere in Italia più di un immobile oltre quello concesso in comodato;
  • il soggetto che cede l’immobile in comodato d’uso deve avere la residenza e la dimora abituale nello stesso Comune concesso in uso al parente.

È possibile, inoltre, ottenere una riduzione al 50% anche per gli immobili di interesse storico o artistico. E per i fabbricati che siano stati dichiarati inabitabili o inagibili e che, per questo motivo, non possono essere utilizzati.

La riduzione dell’Imu

Anche quanti concedono in locazione un immobile hanno la possibilità di accedere ad una riduzione dell’Imu 2024. È il caso dei contribuenti che affittano un immobile con la formula del canone concordato: in questo caso è possibile ottenere uno sconto del 25% dell’Imu dovuta: questo significa che si potrà versare esclusivamente il 75% dell’imposta, indipendentemente dall’aliquota che è stata versata dal Comune.

Per poter beneficiare dell’agevolazione è necessario che il contratto sia stato registrato e regolarmente inviato al Comune, in modo da non dover restituire lo sconto ottenuto. Il contratto concordato può essere utilizzato per quelli:

  • a uso abitativo;
  • a uso transitorio;
  • per studenti universitari.

L’esenzione per le case occupate

A partire dal 1° gennaio 2023, inoltre, è prevista l’esenzione Imu per gli immobili che sono stati occupati da soggetti terzi. A fornire le indicazioni del caso è la Legge di Bilancio 2023, nella quale si chiarisce che:

Non va versata per gli immobili abusivamente occupati, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per i reati previsti dagli artt. 614, secondo comma, e 633 c.p., o per i quali sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.

L’Imu non deve essere versata per gli immobili che non sono disponibili o utilizzabili, purché sia stata presentata una regolare denuncia alle autorità competenti o sia stata avviata un’azione giudiziaria penale.

In sintesi

L’Imu 2024 deve essere versata direttamente dal proprietario dell’immobile. Nessun obbligo sorge in capo agli inquilini.

Attenzione anche sulle voci che si rincorrono su un potenziale bonus Imu 2024: in realtà sono agevolazioni o esenzioni che spettano realmente, ma a cui è possibile accedere solo se si è in possesso di determinati requisiti.