Usufrutto legale dei genitori in dichiarazione dei redditi, come compilare Modello 730 e PF

L'usufrutto legale dei genitori deve essere gestito in modo corretto all'interno della dichiarazione dei redditi. Vediamo come fare

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato:

In quali casi i redditi percepiti dai figli minorenni devono essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi dei genitori? Dare una risposta a questa domanda è importante, laddove i ragazzi esercitino un’attività professionale retribuita (pensiamo agli attori o ai baby influencer) e si viene a configurare l’usufrutto legale, ossia il diritto che spetta a chi esercita la potestà genitoriale di utilizzare i beni del figlio minorenne fino a quando quest’ultimo non compie 18 anni.

Non tutti i beni, però, rientrano nell’usufrutto legale e, soprattutto, ogni somma guadagnata deve essere oggetto di una dichiarazione dei redditi, che può essere direttamente a nome del figlio o rientrare in quella dei genitori.

Cos’è l’usufrutto legale

L’articolo 324 e i seguenti del Codice Civile hanno istituito l’usufrutto legale dei genitori, il quale prevede che questi ultimi – se esercitano la responsabilità genitoriale – possano godere del diritto dei beni di proprietà del figlio o, in alternativa, di percepirne il frutto, che deve essere destinato al mantenimento materiale e a sopperire alle esigenze di istruzione ed educazione della famiglia.

Caratteristiche

Le caratteristiche principali dell’usufrutto legale sono:

  • ha origine legale – non viene istituito con un contratto o un testamento, ma si viene a configurare per legge e deriva direttamente dalle varie responsabilità in capo ai genitori;
  • finalità – l’usufrutto legale non serve ad arricchire i genitori, ma è posto al servizio della solidarietà familiare, dunque i frutti dei beni del minore devono essere impiegati nell’interesse esclusivo della famiglia e per far fronte alle esigenze e ai bisogni del figlio stesso;
  • la titolarità spetta in modo congiunto a entrambi i genitori che esercitano la responsabilità genitoriale – nel caso in cui questa venga esercitata esclusivamente da un genitore, l’usufrutto legale spetterà solo a lui:
  • la durata – nel momento in cui il figlio raggiunge la maggiore età, il diritto cessa automaticamente, mentre con la morte del genitore usufruttuario si estingue e non viene trasmesso agli eventuali eredi.

Diritti e doveri

L’usufrutto legale comporta dei diritti e dei doveri in capo ai genitori:

  • diritto di godimento;
  • dovere di diligenza;
  • dovere di sostenere le spese;
  • divieto di disposizione.

Attraverso il diritto di godimento, i genitori possono utilizzare i beni e percepirne gli eventuali frutti, come i canoni di locazione di un immobile o gli interessi su un investimento.

Il dovere di diligenza impone loro l’obbligo di amministrare i beni con la diligenza del buon padre di famiglia. Devono rispettare la destinazione economica delle proprietà non potendo, per esempio, trasformare un appartamento in un locale commerciale.

A carico dei genitori c’è il dovere di sostenere le spese, come quelle di custodia, amministrazione e manutenzione ordinaria dei beni. Devono saldare le imposte e gli eventuali carichi annuali, come possono essere l’Imu e le spese condominiali.

Infine, per via del divieto di disposizione, non hanno la possibilità di vendere i beni dei figli senza prima aver ottenuto l’autorizzazione del giudice.

Quali sono i beni esclusi

Nell’usufrutto legale non rientrano tutti i beni del minore. I seguenti ne sono completamente esclusi:

  • eventuali beni che il minore acquista con i proventi del proprio lavoro;
  • beni che siano stati lasciati o donati al figlio con l’esplicita clausola che siano esclusi dall’usufrutto legale;
  • proprietà e beni che il figlio ha ricevuto in eredità, legato o donazione contro la volontà del genitore, che si è rifiutato di accettarli.

In un certo senso è possibile considerare l’usufrutto legale come uno strumento che protegge il patrimonio del minore e che, allo stesso tempo, permette ai genitori di avere a disposizione le risorse indispensabili per poter adempiere ai loro obblighi di mantenimento ed educazione.

Redditi dei minori nella dichiarazione dei genitori

A questo punto sorge una domanda fiscale: come devono essere gestiti i redditi dei minori. Devono entrare nella dichiarazione dei redditi dei genitori? La risposta a questo dubbio è condizionata alla tipologia dei redditi del minore e all’usufrutto legale.

L’articolo 324 del Codice Civile prevede espressamente che i genitori (ovviamente sempre quelli che esercitano la potestà genitoriale) possano usufruire e utilizzare i beni del minore fino al raggiungimento della maggiore età.

Per i redditi che rientrano nell’usufrutto legale, l’articolo 4, lettera c) del Tuir è previsto quanto segue:

I redditi dei beni dei figli minori soggetti all’usufrutto legale dei genitori sono imputati per metà del loro ammontare netto a ciascun genitore. Se vi è un solo genitore o se l’usufrutto legale spetta ad un solo genitore i redditi gli sono imputati per l’intero ammontare.

Questo significa che i redditi che devono essere inseriti all’interno del Modello 730 o del Modello Redditi PF variano a seconda della situazione nella quale i singoli contribuenti si ritrovano:

  • se a esercitare la potestà genitoriale è un solo genitore, i redditi del figlio minorenne che rientrano nell’usufrutto legale devono essere inseriti al 100% nella dichiarazione dei redditi di questo contribuente;
  • quando a esercitare la potestà genitoriale sono due genitori, i redditi che rientrano nell’usufrutto legale devono essere ripartiti da entrambi al 50%.

Redditi che non rientrano nell’usufrutto legale

I minori possono avere dei redditi che non rientrano all’interno dell’usufrutto legale. Questi importi devono essere, comunque vada, comunicati attraverso la dichiarazione dei redditi, ma è necessario farlo attraverso una strada diversa.

Spetterà a uno dei genitori dichiararli a nome di ciascun figlio minorenne. A dare le istruzioni su come debbano comportarsi i diretti interessati sono le istruzioni alla compilazione del Modello 730 e del Modello Redditi PF:

I redditi dei figli minori non soggetti ad usufrutto legale devono, invece, essere dichiarati a nome di ciascun figlio da uno dei genitori (se la potestà è esercitata da uno solo dei genitori la dichiarazione deve essere presentata da quest’ultimo).

I redditi che devono essere dichiarati a parte sono:

  • i beni che il figlio acquista grazie ai proventi del suo lavoro;
  • i beni lasciati o donati al figlio per avviare la propria carriera, un’arte o una professione;
  • i beni donati o lasciati al minore con l’esplicita condizione che i genitori non ne abbiano l’usufrutto legale;
  • i beni pervenuti ai figli per eredità, legato o donazione e accettati contro la volontà dei genitori;
  • le pensioni di reversibilità, indipendentemente da chi le stia erogando.