In quali casi i redditi percepiti dai figli minorenni devono essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi dei genitori? Dare una risposta a questa domanda è importante, laddove i ragazzi esercitino un’attività professionale retribuita (pensiamo agli attori o ai baby influencer) e si viene a configurare l’usufrutto legale, ossia il diritto che spetta a chi esercita la potestà genitoriale di utilizzare i beni del figlio minorenne fino a quando quest’ultimo non compie 18 anni.
Non tutti i beni, però, rientrano nell’usufrutto legale e, soprattutto, ogni somma guadagnata deve essere oggetto di una dichiarazione dei redditi, che può essere direttamente a nome del figlio o rientrare in quella dei genitori.
Indice
Cos’è l’usufrutto legale
L’articolo 324 e i seguenti del Codice Civile hanno istituito l’usufrutto legale dei genitori, il quale prevede che questi ultimi – se esercitano la responsabilità genitoriale – possano godere del diritto dei beni di proprietà del figlio o, in alternativa, di percepirne il frutto, che deve essere destinato al mantenimento materiale e a sopperire alle esigenze di istruzione ed educazione della famiglia.
Caratteristiche
Le caratteristiche principali dell’usufrutto legale sono:
- ha origine legale – non viene istituito con un contratto o un testamento, ma si viene a configurare per legge e deriva direttamente dalle varie responsabilità in capo ai genitori;
- finalità – l’usufrutto legale non serve ad arricchire i genitori, ma è posto al servizio della solidarietà familiare, dunque i frutti dei beni del minore devono essere impiegati nell’interesse esclusivo della famiglia e per far fronte alle esigenze e ai bisogni del figlio stesso;
- la titolarità spetta in modo congiunto a entrambi i genitori che esercitano la responsabilità genitoriale – nel caso in cui questa venga esercitata esclusivamente da un genitore, l’usufrutto legale spetterà solo a lui:
- la durata – nel momento in cui il figlio raggiunge la maggiore età, il diritto cessa automaticamente, mentre con la morte del genitore usufruttuario si estingue e non viene trasmesso agli eventuali eredi.
Diritti e doveri
L’usufrutto legale comporta dei diritti e dei doveri in capo ai genitori:
- diritto di godimento;
- dovere di diligenza;
- dovere di sostenere le spese;
- divieto di disposizione.
Attraverso il diritto di godimento, i genitori possono utilizzare i beni e percepirne gli eventuali frutti, come i canoni di locazione di un immobile o gli interessi su un investimento.
Il dovere di diligenza impone loro l’obbligo di amministrare i beni con la diligenza del buon padre di famiglia. Devono rispettare la destinazione economica delle proprietà non potendo, per esempio, trasformare un appartamento in un locale commerciale.
A carico dei genitori c’è il dovere di sostenere le spese, come quelle di custodia, amministrazione e manutenzione ordinaria dei beni. Devono saldare le imposte e gli eventuali carichi annuali, come possono essere l’Imu e le spese condominiali.
Infine, per via del divieto di disposizione, non hanno la possibilità di vendere i beni dei figli senza prima aver ottenuto l’autorizzazione del giudice.
Quali sono i beni esclusi
Nell’usufrutto legale non rientrano tutti i beni del minore. I seguenti ne sono completamente esclusi:
- eventuali beni che il minore acquista con i proventi del proprio lavoro;
- beni che siano stati lasciati o donati al figlio con l’esplicita clausola che siano esclusi dall’usufrutto legale;
- proprietà e beni che il figlio ha ricevuto in eredità, legato o donazione contro la volontà del genitore, che si è rifiutato di accettarli.
In un certo senso è possibile considerare l’usufrutto legale come uno strumento che protegge il patrimonio del minore e che, allo stesso tempo, permette ai genitori di avere a disposizione le risorse indispensabili per poter adempiere ai loro obblighi di mantenimento ed educazione.
Redditi dei minori nella dichiarazione dei genitori
A questo punto sorge una domanda fiscale: come devono essere gestiti i redditi dei minori. Devono entrare nella dichiarazione dei redditi dei genitori? La risposta a questo dubbio è condizionata alla tipologia dei redditi del minore e all’usufrutto legale.
L’articolo 324 del Codice Civile prevede espressamente che i genitori (ovviamente sempre quelli che esercitano la potestà genitoriale) possano usufruire e utilizzare i beni del minore fino al raggiungimento della maggiore età.
Per i redditi che rientrano nell’usufrutto legale, l’articolo 4, lettera c) del Tuir è previsto quanto segue:
I redditi dei beni dei figli minori soggetti all’usufrutto legale dei genitori sono imputati per metà del loro ammontare netto a ciascun genitore. Se vi è un solo genitore o se l’usufrutto legale spetta ad un solo genitore i redditi gli sono imputati per l’intero ammontare.
Questo significa che i redditi che devono essere inseriti all’interno del Modello 730 o del Modello Redditi PF variano a seconda della situazione nella quale i singoli contribuenti si ritrovano:
- se a esercitare la potestà genitoriale è un solo genitore, i redditi del figlio minorenne che rientrano nell’usufrutto legale devono essere inseriti al 100% nella dichiarazione dei redditi di questo contribuente;
- quando a esercitare la potestà genitoriale sono due genitori, i redditi che rientrano nell’usufrutto legale devono essere ripartiti da entrambi al 50%.
Redditi che non rientrano nell’usufrutto legale
I minori possono avere dei redditi che non rientrano all’interno dell’usufrutto legale. Questi importi devono essere, comunque vada, comunicati attraverso la dichiarazione dei redditi, ma è necessario farlo attraverso una strada diversa.
Spetterà a uno dei genitori dichiararli a nome di ciascun figlio minorenne. A dare le istruzioni su come debbano comportarsi i diretti interessati sono le istruzioni alla compilazione del Modello 730 e del Modello Redditi PF:
I redditi dei figli minori non soggetti ad usufrutto legale devono, invece, essere dichiarati a nome di ciascun figlio da uno dei genitori (se la potestà è esercitata da uno solo dei genitori la dichiarazione deve essere presentata da quest’ultimo).
I redditi che devono essere dichiarati a parte sono:
- i beni che il figlio acquista grazie ai proventi del suo lavoro;
- i beni lasciati o donati al figlio per avviare la propria carriera, un’arte o una professione;
- i beni donati o lasciati al minore con l’esplicita condizione che i genitori non ne abbiano l’usufrutto legale;
- i beni pervenuti ai figli per eredità, legato o donazione e accettati contro la volontà dei genitori;
- le pensioni di reversibilità, indipendentemente da chi le stia erogando.