Rimandata al 16 gennaio 2025 la deadline per il versamento del secondo acconto dell’imposta sostitutiva dell’Irpef per i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario. La scadenza originaria era prevista per il 30 novembre (slittata al 2 dicembre per via della festività), ma un emendamento al testo del Decreto Fiscale 2025 ha prorogato al 16 gennaio la possibilità di effettuare il versamento.
Oltre al rinvio della scadenza per effettuare il versamento, i diretti interessati hanno la possibilità di scegliere se effettuare il versamento in un’unica rata od optare il pagamento rateale in cinque rate (quindi fino a maggio). Tra le novità che coinvolgono i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario c’è anche l’adesione al concordato preventivo biennale, che implica la necessità di gestire in maniera differente il versamento delle imposte.
Ma vediamo nel dettaglio come debbano gestire i pagamenti il prossimo anno quanti hanno aderito al regime forfettario.
Indice
Regime forfettario, il pagamento della flat tax
A fornire le indicazioni su come debbano muoversi i contribuenti alle prese con il rinvio e l’eventuale rateazione del secondo acconto dell’imposta sostitutiva dell’Irpef – anche conosciuta come flat tax – è il comunicato stampa diffuso dal Mef lo scorso 27 novembre 2024, attraverso il quale sono state rese note le istruzioni operative. Il rinvio coinvolge i titolari di partita Iva che, nel corso del 2023, abbiano dichiarato ricavi o compensi per un ammontare inferiore a 170.000 euro.
Soffermandosi ai contribuenti che hanno aderito al regime forfettario ricordiamo che devono versare:
- un’imposta sostitutiva pari al 5% per i primi cinque anni di attività, che corrispondono al cosiddetto regime startup;
- un’imposta sostitutiva del 15%, che viene versata in alternativa ai versamenti Irpef e delle relative addizionali.
I titolari di partita Iva che stanno ancora applicando il regime dei minimi, invece, devono versare un’imposta sostitutiva con un’aliquota pari al 5%.
Il calendario dei versamenti
La flat tax che devono versare quanti hanno optato per il regime forfettario, sostanzialmente, segue lo stesso calendario dell’Irpef:
- entro il 30 giugno 2024 doveva essere versato il saldo 2023 e l’acconto 2024. In presenza di proroghe o di slittamenti delle scadenze, il versamento poteva essere effettuato nel corso del mese di luglio;
- il secondo acconto deve essere versato entro il 30 novembre. Nel 2024 la deadline è slittata al 2 dicembre. In questo caso è possibile usufruire della proroga al 16 gennaio 2025.
Come devono essere effettuati i conteggi
Le modalità dei conteggi per effettuare il versamento delle imposte non cambiano nemmeno a fronte della variazione della deadline entro la quale fare il versamento. I diretti interessati, sostanzialmente, possono scegliere tra:
- il metodo storico, attraverso il quale per il calcolo delle imposte dovute deve essere presa come riferimento la flat tax versata nel corso del 2023;
- il metodo previsionale, con il quale il calcolo degli acconti viene effettuato sulla base di una previsione del reddito per il 2024. Nel caso in cui il reddito dovesse essere inferiore rispetto a quello dello scorso anno, il contribuente ha la possibilità di versare degli acconti in misura inferiore.
Fattore importante a cui prestare attenzione è se il contribuente ha scelto di aderire al concordato preventivo biennale (la scelta doveva essere espressa in sede di dichiarazione dei redditi entro lo scorso 31 ottobre). I contribuenti che applicano ancora il regime dei minimi – abrogato dalla Legge di Bilancio 2016, ma che rimane in vigore fino al compimento del 35° anno di età del contribuente – non possono aderire al concordato preventivo biennale.
Sia i contribuenti che applicano il regime forfettario che quelli che rientrano in quello dei minimi, devono rispettare le seguenti regole:
- l’acconto non è dovuto nel caso in cui l’importo sia inferiore a 51,65 euro;
- nel caso in cui l’importo sia compreso tra 51,65 euro e 257,52 euro deve essere versato in un’unica soluzione entro il 2 dicembre 2024;
- se l’importo supera i 257,52 euro può essere effettuato in due rate, la prima entro il 30 giugno e la seconda con la scadenza del 2 dicembre.
Le regole in caso di adesione al concordato preventivo biennale
I forfettari che hanno aderito al concordato preventivo biennale devono tenere conto delle regole previste da questa misura. Quanti hanno aderito entro lo scorso 31 ottobre dovranno, infatti, pagare l’imposta sostitutiva sulla base della proposta che è stata elaborata dall’Agenzia delle Entrate.
Prima di proseguire è importante ricordare che l’adesione al concordato preventivo biennale, per chi ha aderito al regime forfettario, vale solo e soltanto per il 2024. Nel caso in cui dovessero applicare il metodo storico per il calcolo dell’acconto, devono versare una maggiorazione pari al:
- 10%;
- 3% nel caso in cui l’attività sia stata avviata da meno di cinque anni.
Le suddette aliquote devono essere applicate sulla differenza tra il reddito concordato con l’Agenzia delle Entrate e quello che è stato dichiarato nel periodo d’imposta precedente.
Regime forfettario, la proroga della scadenza
Come abbiamo accennato in precedenza la scadenza prevista per ieri 2 dicembre 2024 è stata oggetto di una proroga: i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario hanno tempo fino al prossimo 16 gennaio 2025 per effettuare i versamenti.
Ma non solo: i contribuenti hanno la possibilità di rateizzare il versamento del secondo acconto. Ad introdurre questa novità è un emendamento presentato alla legge di conversione del Dl Fiscale 2025. I diretti interessati hanno la possibilità di effettuare i versamenti entro il 16 di ogni mese, a partire dal prossimo 16 gennaio.
Quanti hanno aderito al regime forfettario hanno i requisiti necessari per poter beneficiare della novità, in quanto la misura è riservata a quanti abbiano percepito ricavi o compensi inferiori a 170.000 euro.
In sintesi
Proroga per il secondo acconto del versamento della flat tax per i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario. La deadline prevista per ieri 2 dicembre 2024 è stata spostata al 16 gennaio 2025. Anche in questo caso è possibile rateizzare quanto dovuto.