Quali sono gli adempimenti in capo ai contribuenti che hanno deciso di aderire al ravvedimento speciale? Ricordiamo che la misura è strettamente collegata con il concordato preventivo biennale, la cui deadline è stata fissata allo scorso 31 ottobre 2024.
Per poter beneficiare della sanatoria abbinata al patto con l’Agenzia delle Entrate è necessario presentare il Modello F24 entro il prossimo 31 marzo 2025: i contribuenti, entro quella data, dovranno provvedere a versare la prima rata dell’importo che è dovuto complessivamente.
A fornire le indicazioni operative ai contribuenti alle prese con il ravvedimento speciale ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, che lo scorso 4 novembre 2024 ha pubblicato un provvedimento con il quale ha fornito tutte le informazioni utili. Le regole per poter aderire sono semplici, ma soprattutto soft dal punto dei versamenti. I diretti interessati, infatti, avranno la possibilità di rimettersi in regola nel caso in cui non avessero versato una delle prime rate. L’importante è che regolarizzino la propria posizione entro la scadenza della rata successiva.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa debbano fare ora i contribuenti che hanno aderito al ravvedimento speciale.
Indice
Il ravvedimento speciale prende il via con il Modello F24
L’obiettivo del legislatore è stato quello di semplificare il più possibile gli adempimenti, alla luce, anche, dell’ormai spirato termine entro il quale i contribuenti dovevano aderire al concordato preventivo biennale. I diretti interessati non devono trasmettere nuovi modelli o effettuare nuove comunicazioni perché il ravvedimento speciale venga applicato.
Il termine ultimo per aderire al patto con il Fisco è scaduto da pochi giorni (lo scorso 31 ottobre 2024) e iniziano ad arrivare i primi dati sulle adesioni: si parla di 500mila titolari di partita Iva che hanno aderito, per un gettito che dovrebbe orientarsi intorno a 1,3 miliardi di euro. A questo punto l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a delineare quali dovessero essere le regole per aderire alla sanatoria quinquennale per il periodo compreso tra il 2018 ed il 2022.
A poter beneficiare del ravvedimento speciale sono i titolari di partita Iva che hanno aderito al concordato preventivo biennale e che rispettino i seguenti criteri:
- abbiano applicato gli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale;
- nel caso in cui non avessero applicato gli Isa, devono dichiarare una delle cause di esclusione dall’applicazione degli stessi, che deve essere strettamente correlata con la diffusione della pandemia da Covid-19, introdotte attraverso i decreti attuativi dell’articolo 148 del decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, convertito con modificazioni dalla Legge n. 77 del 17 luglio 2020;
- abbiano dichiarato la sussistenza di una condizione che abbia determinato il non normale svolgimento dell’attività, così come previsto dall’articolo 9-bis, comma 6, lettera a) del Decreto Legge n. 50 del 254 aprile 2017, convertito con alcune modificazioni dalla Legge n. 96 del 21 giugno 2017.
Al ravvedimento speciale, sostanzialmente, sono ammessi anche quanti hanno aderito al regime forfettario, che però nelle annualità passate abbiano rispettato quanto abbiamo visto in precedenza.
La presentazione del Modello F24
Sicuramente uno degli aspetti innovativi del ravvedimento speciale – almeno rispetto alle altre misure che ci sono state nel passato – consiste nel fatto che è possibile sanare i debiti pregressi con il Fisco senza che sia necessario presentare una domanda.
L’Agenzia delle Entrate, all’interno del provvedimento, ha chiarito che l’opzione è esercitata per ogni singola annualità con la semplice presentazione del Modello F24 relativo al versamento della prima o unica rata delle imposte sostitutive. Sul documento deve essere indicato, nel campo Anno di riferimento, la relativa annualità e deve essere indicato il numero di rate complessivo. Devono essere utilizzati, inoltre, i codici tributo istituiti attraverso la risoluzione n. 50 del 17 ottobre 2024.
Entro il 31 marzo 2025 il contribuente deve presentare il Modello F24. Nel caso in cui si dovesse optare per il pagamento a rate, l’importo dovuto può essere spalmato in ventiquattro quote mensili di pari importo, che dovranno essere maggiorate degli interessi calcolati al tasso legale.
Le società e le associazioni, che hanno intenzione di aderire al ravvedimento speciale, possono esercitare l’opzione presentando i Modelli F24 relativi alla prima o unica rata Irap così come delle imposte sostitutive dovute da soci e associati.
Pagamento in ritardo delle rate successive
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha messo in evidenza le regole per il versamento delle rate del ravvedimento speciale. L’opzione, in questo caso, si perfeziona a seguito del pagamento di tutte le rate. Nel caso in cui un quota dovesse essere pagata in ritardo non ci saranno degli effetti immediati.
Il saldo di una rata, diversa dalla prima, entro il termine di pagamento di quella successiva non comporta la decadenza dal beneficio della rateazione.
È stato confermato, inoltre, che non sarà possibile accedere ai vantaggi del ravvedimento speciale abbinato al concordato preventivo biennale nel caso in cui il versamento dovesse avvenire dopo la notifica di verbali di constatazione.
Ravvedimento speciale, alcune informazioni aggiuntive
L’Agenzia delle Entrate, per agevolare i calcoli, mette a disposizione all’interno del cassetto fiscale gli elementi utili per la determinazione delle imposte sostitutive sulla base dei dati che sono contenuti all’interno dell’Allegato 1 al provvedimento del 4 novembre 2024.
Per calcolare la base imponibile dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e l’imposta sostitutiva dell’imposta regionale sulle attività produttive, si dovrà tenere conto dei dati che sono stati indicati all’interno delle dichiarazioni che il contribuente ha presentato.
In sintesi
Per aderire al ravvedimento speciale collegato con il concordato preventivo biennale è sufficiente effettuare il versamento di quanto dovuto utilizzando il Modello F24.
Il termine ultimo entro il quale effettuare il versamento è il 31 marzo 2025. A differenza di altre misure simili, il contribuente non decade dal ravvedimento speciale nel caso in cui dovesse pagare in ritardo una rata (ad eccezione della prima), purché lo faccia entro la scadenza della successiva.