Il ravvedimento operoso è lo strumento che consente al contribuente di correggere spontaneamente irregolarità fiscali, evitando di incorrere nelle sanzioni piene previste dalla legge.
Il ravvedimento operoso Imu per l’omessa dichiarazione relativa all’anno 2024 permette di sanare entro il 29 settembre 2025 (90 giorni dal termine ordinario) la mancata presentazione, il cui termine di scadenza era fissato al 30 giugno 2025.
Indice
Chi deve presentare la dichiarazione di variazione Imu
Attenzione a non confondersi: un conto è pagare l’Imu dovuta, e un altro è l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu.
Quest’ultima è necessaria per tutti i contribuenti che abbiano avuto variazioni che incidono sulla determinazione dell’imposta, che abbiano acquisito o perso agevolazioni, o che si trovino in situazioni non conoscibili dal Comune tramite la banca dati catastale.
Ravvedimento operoso e sanzioni ridotte
Il ravvedimento operoso incentiva l’adempimento spontaneo, consentendo al contribuente di regolarizzare pagando:
- l’imposta dovuta (se non ancora versata);
- gli interessi legali calcolati giorno per giorno;
- una sanzione ridotta rispetto a quella ordinaria.
Le riduzioni delle sanzioni variano in base al momento della regolarizzazione:
- entro 30 giorni = sanzione pari a 1/10 del minimo;
- entro 90 giorni = sanzione pari a 1/9 del minimo;
- entro 1 anno = sanzione pari a 1/8 del minimo;
- entro 2 anni = sanzione pari a 1/7 del minimo;
- oltre 2 anni o entro l’anno successivo alla violazione = sanzione pari a 1/6 del minimo;
- dopo constatazione con processo verbale = sanzione pari a 1/5 o 1/4, a seconda del momento.
Chi deve pagare l’Imu
L’Imu (Imposta Municipale Unica o Imposta Municipale Propria) è dovuta da chi possiede immobili non esenti, in particolare:
- immobili diversi dall’abitazione principale;
- abitazioni principali signorili (categorie catastali A/1, A/8 e A/9);
- aree fabbricabili;
- terreni agricoli.
Per le variazioni avvenute nel 2024, la dichiarazione Imu andava trasmessa entro il 30 giugno 2025.
Omessa dichiarazione Imu, le conseguenze
Il contribuente che non rispetta la scadenza incorre in omissione dichiarativa, con due scenari:
- imposta versata correttamente = sanzione minima pari a 50 euro;
- imposta non versata = sanzione dal 100% al 200% dell’imposta dovuta.
Il Comune può avviare accertamenti d’ufficio e applicare le sanzioni piene se il contribuente non si ravvede nei termini.
Ravvedimento operoso Imu 2025, come mettersi in regola
Il contribuente che ha dimenticato di presentare la dichiarazione Imu può regolarizzare entro il 29 settembre 2025.
Per beneficiare del ravvedimento occorre:
- presentare la dichiarazione tardiva tramite il modello ufficiale disponibile sul sito del Comune o dell’Agenzia delle Entrate;
- versare la sanzione ridotta tramite modello F24 con il corretto codice tributo;
- conservare la ricevuta dell’invio telematico e la quietanza di pagamento.
Se l’imposta era già stata pagata regolarmente, la sanzione minima di 50 euro può ridursi fino a 1/9, ossia circa 5,56 euro.
Dal 29 settembre 2025 stop al ravvedimento
Il D.Lgs. 87/2024 ha modificato l’art. 13 del D.Lgs. 472/1997, stabilendo che il ravvedimento non è più applicabile oltre i 90 giorni dalla scadenza anche per i tributi locali.
Questo significa che una dichiarazione Imu presentata dopo la data limite di settembre sarà considerata omessa a tutti gli effetti, senza possibilità di sanzioni ridotte. In questi casi, il Comune potrà applicare la sanzione piena.
Documenti necessari per il ravvedimento Imu:
- modello di dichiarazione Imu compilato con i dati catastali, la tipologia di possesso e le eventuali agevolazioni;
- modello F24 con il pagamento della sanzione ridotta e degli interessi;
- ricevuta di trasmissione telematica.