Dopo il “sacrifici-gate” che ha reso turbolento il dibattito politico degli ultimi giorni, il ministro Giorgetti (che ha involontariamente innescato la polemica) tiene il punto: sul tema delle tasse “davanti ai banchieri ho detto che i sacrifici li dovevano fare tutti, non mi sembrava una bestemmia“. Così ha ribadito il responsabile del Mef durante il convegno “Far crescere insieme l’Italia” organizzato da Fratelli d’Italia a Milano. “Davanti a una platea di banchieri ripeterei la stessa cosa”, ha tenuto il punto Giorgetti.
Giorgetti difende il governo sulle tasse
E a proposito della riduzione fiscale, Giorgetti ha difeso l’operato del governo Meloni: “Sono stato tanti anni all’opposizione, è bellissimo stare all’opposizione, ma chi sta al governo ha la responsabilità di fare le cose. Noi le tasse le abbiamo ridotte“. Giorgetti ha ricordato in particolare il taglio del cuneo fiscale: “L’abbiamo fatto noi, adesso lo rendiamo strutturale. Rispondiamo con i fatti”, ha detto.
In Manovra “ci saranno anche dei ritocchi sulle entrate, tra virgolette a chi se lo merita, ma vedrete che le persone fisiche e le imprese non hanno niente da temere”, ha aggiunto.
Il ministro ha infine confermato che il Documento programmatico di Bilancio approderà in Consiglio dei ministri la prossima settimana: “Martedì 15 è la data in cui dobbiamo mandare alla Commissione europea il Dpb, il Cdm approverà questo” testo. “Per il 20 ottobre potremo presentare” la Manovra “che quest’anno partirà dalla Camera“.
Giorgetti e i “sacrifici”
Tutto è iniziato quando Giancarlo Giorgetti ha invocato “sacrifici per tutti” nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg: “Ci apprestiamo ad approvare una Legge di bilancio in cui si chiederanno sacrifici a tutti”. E ancora: “Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non solamente per le banche, ma ragionata e razionale. Andremo a tassare i giusti profitti, gli utili determinati in modo corretto e sono convinto che alla fine troveremo una soluzione equilibrata”.
L’intervista ha innervosito Salvini e Meloni. “Giancarlo ha fatto un errore, come si fa a parlare di tasse?”, avrebbe commentato Salvini citato da Repubblica.
Ciriani ci mette una pezza
Il 6 ottobre il ministro Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento) ha cercato di distendere gli animi: “Non sarà una Manovra lacrime e sangue e poi voglio rassicurare tutti: noi non siamo il governo delle tasse”, ha dichiarato. “L’espressione sacrifici per tutti” usata da Giorgetti ”significa semplicemente che un’epoca dei soldi usati allegramente, gettati della finestra, si è chiusa definitivamente”. Così ha detto Ciriani ai microfoni de Il Caffè della domenica, condotto da Maria Latella su Radio 24.
Scende in campo Meloni
Le opposizioni hanno proseguito a cavalcare il tema dell’aumento delle tasse, anche alla luce dell’ipotesi del governo Meloni di alzare le accise sul diesel. A questo punto è intervenuta la premier in persona: “Nuove tasse che gravano sui cittadini? Falso. Quello avveniva con la sinistra. Il nostro Governo è al lavoro per una Manovra che rilanci l’economia e migliori la vita dei cittadini”, ha scritto Meloni sui social a corredo di una video-spiegazione.