Braccio di ferro su flat tax, proposta al 15% fino a 100mila euro ma non ci sono coperture

La Lega spinge per estendere la flat tax al 15% per redditi fino a 100mila euro, ma il governo fatica a trovare le coperture. La maggioranza discute come usare il “tesoretto” fiscale

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 3 Novembre 2024 10:03

Si torna a parlare di flat tax, con la Lega che spinge per estendere l’aliquota ridotta al 15% fino a un reddito di 100mila euro per le partite Iva. Un ostacolo potrebbe essere la mancanza di coperture economiche, ma c’è anche la questione delle tensioni all’interno della maggioranza sulla chiusura della Manovra 2025. La discussione è concentrata sull’uso del “tesoretto” derivante dal concordato preventivo, ma non tutti i partiti concordano sull’allocazione delle risorse.

Lega spinge per allargare la flat tax

La Lega, guidata da esponenti come il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, è determinata ad ampliare la flat tax per le partite Iva, portando il tetto massimo di reddito a 100mila euro, mantenendo l’aliquota al 15%. Secondo Durigon, l’estensione della flat tax non richiederebbe coperture significative, ma non tutti sono d’accordo, come gli alleati di Forza Italia della maggioranza.

Per la Lega, ridurre la pressione fiscale per le partite Iva è una priorità strategica, anche per sostenere le piccole imprese e i lavoratori autonomi che, secondo il partito, affrontano difficoltà legate a una burocrazia fiscale pesante e a una scarsa protezione sociale.

L’assenza di coperture effettive per finanziare la misura resta un ostacolo. Durigon, in un’intervista, sottolinea come il governo si stia muovendo con cautela, viste le risorse limitate della Manovra 2025. Attualmente, infatti, la copertura per la legge di Bilancio potrebbe provenire dagli introiti del concordato preventivo, ma il risultato delle adesioni a questa misura non sarà noto fino a dopo il 31 ottobre. L’incertezza crea tensione, soprattutto perché si è già parlato di “flop“.

Come usare il tesoretto: le altre proposte

La questione centrale resta comunque l’allocazione del cosiddetto “tesoretto” del concordato preventivo. La Lega preme per dirottare queste risorse verso l’ampliamento della flat tax, ma all’interno della maggioranza le opinioni sono discordanti.

Fratelli d’Italia e Forza Italia, in particolare, hanno priorità diverse. Secondo Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, il taglio dell’Irpef è cruciale per dare sollievo alla classe media: la proposta di Forza Italia prevede infatti di ridurre l’aliquota Irpef dal 35% al 33% per redditi fino a 50mila euro. Per il partito, questa misura è preferibile rispetto all’estensione della flat tax, ritenuta più vantaggiosa per le partite Iva, ma meno impattante sui redditi dei dipendenti e della classe media.

Cattaneo ha inoltre sottolineato come Forza Italia abbia sempre puntato sulla riduzione delle tasse come elemento chiave della propria politica fiscale e ha rivendicato il successo di aver ridotto il numero di aliquote Irpef negli ultimi anni, passando da cinque a tre. Nonostante il supporto di principio alla flat tax, il deputato ha chiarito che, se fosse necessario scegliere, Forza Italia privilegerebbe il taglio dell’Irpef.

La situazione appare dunque complessa: l’intenzione di utilizzare il tesoretto del concordato preventivo per misure di riduzione fiscale incontra diversi ostacoli, sia a causa delle coperture insufficienti che delle priorità divergenti all’interno della maggioranza. La Lega sembra intenzionata a portare avanti la proposta sulla flat tax, sperando in una futura disponibilità di risorse.  Resta da vedere se il governo riuscirà a trovare un compromesso o se l’assenza di coperture continuerà a frenare l’iniziativa.