L’economia sommersa in Italia è tornata ai livelli pre-pandemia. Lo rivela la nuova “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” del ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo cui nel 2022 l’evasione ha nuovamente superato la soglia dei 100 miliardi di euro.
A crescere sono soprattutto il lavoro irregolare e gli affitti in nero, mentre il peso maggiore del sommerso resta concentrato nel Mezzogiorno. In controtendenza, diminuiscono invece gli evasori del canone Rai, che scendono a 1,56 milioni.
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Evasione fiscale sopra i 100 miliardi
Nel 2022 il tax gap complessivo, cioè la differenza tra le tasse dovute e quelle effettivamente versate, è stato compreso tra 98,1 e 102,5 miliardi di euro, in aumento di 3,5 miliardi rispetto al 2021.
L’evasione contributiva si stima tra 8,4 e 11,6 miliardi, mentre le mancate entrate tributarie oscillano tra 89,7 e 90,9 miliardi di euro. L’economia sommersa ha generato un valore aggiunto di 182,6 miliardi, con un incremento del 10,4% rispetto al 2021 e un’incidenza sul Pil stabile al 9,1%.
La componente più pesante è quella delle sottodichiarazioni, che rappresentano il 55,6% del totale, seguite dal lavoro irregolare (38%) e da altre voci minori come mance, fitti non dichiarati e prestazioni occasionali (6,4%).
L’aumento più significativo riguarda l’evasione Irpef da impresa e lavoro autonomo, Iva, Ires e Irap, mentre il nero negli affitti è salito a 875 milioni di euro, dai 625 del 2021.
Le Regioni dove si concentra il sommerso
Il sommerso resta una piaga strutturale del mercato del lavoro italiano e si concentra soprattutto nel Sud, dove l’incidenza raggiunge il 16,5% del valore aggiunto complessivo. Seguono il Centro con l’11,7%, il Nord-Est con il 9,4% e il Nord-Ovest con l’8,9%.
A livello regionale la Calabria detiene il primato con un’economia non osservata pari al 19,1% del valore aggiunto, mentre la Provincia autonoma di Bolzano si colloca in fondo alla classifica con il 7,7%.
Sul piano del contributo al totale nazionale spiccano:
- Campania;
- Lazio;
- Lombardia.
La prima per valori sopra la media nazionale, il Lazio invece, pur avendo livelli nella media, mostra un forte impatto sul sommerso complessivo. Infine la Lombardia, anche con una propensione bassa, genera comunque un peso assoluto rilevante.
Lavoro nero in aumento: 2,9 milioni di occupati irregolari
Il lavoro non regolare resta una costante del sistema economico italiano. Nel 2022 le unità di lavoro a tempo pieno irregolari sono state circa 2,9 milioni, con un lieve aumento (+0,1%) rispetto all’anno precedente. La quota più alta si registra nei servizi alla persona, come colf, babysitter, estetiste e parcheggiatori, ma il fenomeno è “molto significativo” anche in agricoltura, commercio, ristorazione e costruzioni.
Nonostante ciò, l’incidenza complessiva del lavoro irregolare sul totale del sommerso è leggermente diminuita, scendendo al 38% dal 42% del 2019.
Canone Rai e affitti
Sul fronte dei tributi domestici, i dati del Mef mostrano due tendenze opposte. Da un lato, gli evasori del canone Rai continuano a diminuire, scendendo a 1,56 milioni contro 1,7 milioni del 2021 e oltre 7 milioni nel periodo 2011-2015. Un calo costante dovuto soprattutto all’introduzione del canone in bolletta nel 2016, che ha permesso di ridurre drasticamente il numero di chi non paga.
Dall’altro lato, gli affitti in nero tornano a crescere, con un’evasione stimata in 875 milioni di euro, dopo il netto calo registrato durante la pandemia. Un segnale che conferma come il settore immobiliare resti una delle aree più difficili da monitorare per l’amministrazione fiscale.