Capienza fiscale: come funziona e come verificare a quanto ammonta

Ecco a cosa serve la capienza fiscale e perché risulta così importante avere sotto mano il suo ammontare quando si fanno dei lavori di ristrutturazione edilizia.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 12 Aprile 2023 09:28

Conoscere la propria capienza fiscale è importante per ogni singolo cittadino. Aiuta, infatti, a non perdere importanti agevolazioni. Ma in cosa consiste la capienza fiscale? Volendo dare una risposta in maniera approssimativa e veloce, possiamo affermare che è la capacità del contribuente di riuscire a recuperare le somme che sono state versate come imposta.

Cerchiamo di spiegarci un po’ meglio: la capienza fiscale può essere intesa come il massimo sconto che un soggetto è in grado di ricevere, a seguito dei redditi che produce e delle imposte che deve versare.

I vari bonus edilizi e molte altre agevolazioni fiscali vengono garantiti ai contribuenti come un vero e proprio sconto sull’Irpef che deve essere versata. Ossia sull’imposta sul reddito delle persone fisiche. In un certo senso è possibile affermare che più alti sono i redditi prodotti nell’arco di un anno fiscale, più tasse devono essere pagate dal contribuente. Maggiore, a questo punto, sarà la sua capienza fiscale.

Capienza fiscale: in cosa consiste

La capienza fiscale di un singolo contribuente, in linea generale, è determinata dall’ammontare dell’Irpef che lo stesso deve versare ogni anno. In questo momento il sistema fiscale e tributario italiano prevede la presenza di quattro diverse aliquote Irpef, che corrispondono a delle percentuali di tassazioni da applicare direttamente a determinate fasce di reddito del singolo soggetto.

La riforma fiscale, della quale il Consiglio dei Ministri ha provveduto ad approvare la legge delega lo scorso 16 marzo 2023, ha previsto alcune importanti novità sull’imposta dei redditi delle persone fisiche. Una di queste dovrebbe ridurre da quattro a tre le aliquote Irpef. In attesa che questa novità diventi legge e sia operativa a tutti gli effetti, per determinare la capienza fiscale, è necessario continuare a basarsi sulle regole fiscali operative oggi come oggi. Riuscire a capire a quanto ammonti la propria capienza fiscale permetterà di comprendere se il singolo soggetto è in grado di beneficiare completamente ed interamente delle detrazioni – ossia degli sconti Irpef – che gli spettano. Nel caso in cui lo sconto dovesse risultare più alto della capienza fiscale, la parte eccedente viene persa ed il soggetto non riesce a beneficiare completamente ed interamente delle agevolazioni a cui ha diritto.

Cosa sono gli “incapienti”

A questo punto è necessario introdurre un nuovo termine: incapiente. Vengono definiti in questo modo i contribuenti che hanno prodotto dei redditi sotto una determinata soglia, per la quale non è previsto il versamento dell’Irpef.

Nel nostro paese, infatti, esiste quella che in molti conoscono come no tax area, che è differente a seconda della categoria nella quale i singoli soggetti rientrano. La no tax area è pari a:

  • 8.174 euro per i lavoratori dipendenti;
  • 8.500 euro per i pensionati;
  • 5.500 euro per i lavoratori autonomi.

La riforma fiscale ha previsto alcune modifiche alla no tax area: è atteso, infatti, l’innalzamento della soglia dei lavoratori dipendenti e di quella dei pensionati.

Non dobbiamo dimenticare poi, che all’elenco dei soggetti che abbiamo appena riportato si deve aggiungere un’ulteriore categoria di contribuenti, per i quali sono previste delle particolari agevolazioni sull’Irpef: sono i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti che hanno aderito al regime forfettario, che hanno ricavi o compensi fino a 85.000 euro (questo limite fino allo scorso anno era pari a 65.000 euro).

Capienza fiscale: come beneficiare delle detrazioni

Per riuscire a calcolare la propria capienza fiscale è necessario fare riferimento alla dichiarazione dei redditi presentata per il periodo d’imposta precedente rispetto a quello in corso. Questa dichiarazione dei redditi permette, infatti, di avere sotto mano una fotografia documentata e sicuramente aggiornata dei redditi che sono stati conseguiti.

I dati, inoltre, permettono di avere sotto mano una buona indicazione della capienza fiscale. Ricordiamo, comunque, che eventuali nuove situazioni potrebbero aver modificato la situazione del singolo soggetto e possono andare ad incidere direttamente ed in maniera molto pesante sugli importi che devono essere versati nell’anno in corso.

Per avere un’idea delle tasse che devono essere pagate è necessario andare a recuperare:

  • nel caso in cui si deve presentare il Modello 730, il rigo 16 relativo all’imposta lorda;
  • per i soggetti obbligati alla presentazione del Modello Redditi PF, il rigo RN5.

Nel caso in cui i valori fossero positivi, il contribuente ha una capienza fiscale, il cui importo corrisponde alla cifra che viene indicata in questi punti.

Come calcolare le detrazioni

Come si devono calcolare le detrazioni che spettano? Per capire meglio come funzionino le detrazioni e la capienza fiscale possiamo fare un esempio pratico: poniamo il caso che un contribuente abbia effettuato dei lavori di ristrutturazione per un valore complessivo pari a 40.000 euro. La spesa è stata effettuata in un unico anno.

Il bonus ristrutturazioni prevede una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, che dovranno essere portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi in dieci rate annuali di pari importo. Questo significa che il contribuente ha la possibilità di beneficiare di una detrazione pari a 20.000 euro nell’arco di dieci anni, corrispondenti a 2.000 euro ogni anno.

Nel caso in cui la capienza fiscale indicata all’interno del rigo 16 del Modello 730 o del rigo RN5 del Modello Redditi PF è pari o superiore a 2.000 euro, il contribuente potrà beneficiare dell’agevolazione fiscale piena. In caso contrario perderà la parte che eccede quanto indicato nei suddetti righi.

Ai contribuenti che spettano più detrazioni, i relativi importi devono essere sommati e messi a confronto con le cifre presenti nei suddetti righi indicati nella dichiarazione dei redditi.