Superbonus 90%, scatta l’obbligo del cambio residenza

Tra i requisiti necessari per poter accedere al Superbonus 90% vi è anche quello della residenza nell'immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 4 Settembre 2023 09:31

A seguito della pubblicazione, lo scorso 25 agosto 2023, sulla Gazzetta Ufficiale del DM 31 luglio 2023 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stati resi noti i criteri per poter usufruire del Superbonus 90%. La misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto per le famiglie con un reddito basso, che nel corso del 2023 hanno realizzato dei lavori di ristrutturazione su case singole o condomini.

Il Superbonus al 90% è, sostanzialmente il bonus che era stato introdotto attraverso il Decreto Aiuti Quater – il DL 176/2022 convertito nella Legge 6/2023 – attraverso il quale era stata introdotta un’agevolazione al 110%, poi ridotta al 90%, che è stato, inoltre, limitato agli immobili adibiti a prima casa il cui proprietario deve avere un reddito inferiore a 15.000 euro.

Superbonus 90%: i fondi stanziati

Per coprire il Superbonus 90% è stato istituito un fondo pari a 20 milioni di euro per il 2023. il contributo viene erogato per le spese che vengono sostenute fino al prossimo 31 ottobre 2023.

Alla misura possono accedere le persone fisiche che, al di fuori di una qualsiasi attività di impresa arte o professione, provvedono a sostenere delle spese per degli interventi che possono essere agevolati dal superbonus al 90%. I richiedenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere in possesso di un reddito inferiore a 15.000 euro;
  • essere titolari di un diritto di proprietà, di reale godimento sull’unità immobiliare oggetto dell’intervento, per gli interventi effettuati dai condomini, sull’unità immobiliare che fa parte del condominio;
  • l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale del richiedente.

Come fare a non perdere il contributo

Nel caso in cui i contribuenti abbiano iniziato i lavori a partire dal 1° gennaio 2023, devono fare molta attenzione a rispettare i requisiti previsti dal Decreto Aiuti Quater per non perdere il superbonus al 90%.

Il Governo, infatti, ha fissato alcune condizioni per poter continuare ad eseguire i lavori nel corso del 2023. Una di queste prevede che l’edificio, nel quale vengono eseguiti le opere di ristrutturazione, sia adibito ad abitazione principale.

Perché venga ufficialmente soddisfatto questo requisito è necessario effettuare il cambio residenza – che ovviamente deve essere trasferita all’interno dell’immobile – entro la fine dei lavori.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha chiarito che il requisito dell’abitazione principale deve necessariamente essere rispettato entro la fine degli interventi.

Il reddito del contribuente

Nel caso in cui vengano effettuati dei lavori di ristrutturazione che rientrano tra quelli previsti dal superbonus al 90% su villette ed unifamiliari, i diretti interessati devono effettuare il cambio di residenza entro la fine dei lavori.

Il trasferimento della residenza è, sostanzialmente, un’operazione necessaria per poter verificare la sussistenza di uno dei requisiti che sono stati stabiliti direttamente dal Decreto Aiuti Quater per i lavori che sono stati iniziato dallo scorso 1° gennaio 2023. E che devono necessariamente essere conclusi entro la fine del 2023.

La proroga della scadenza prevista per le villette e le unifamiliari che, entro il termine del 30 settembre 2022, abbiano raggiunto almeno il 30% degli interventi previsti, la scadenza del 31 dicembre 2023 è stata resa unica.

Soffermandosi, invece, sul superbonus 90%, per i lavori che sono iniziati a partire dal mese di gennaio 2023, i soggetti sono tenuti a rispettare le seguenti condizioni:

  • il richiedente deve essere titolare del diritto di proprietà o di un eventuale diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
  • è indispensabile che l’unità immobiliare venga adibita ad abitazione principale;
  • il contribuente deve avere un reddito inferiore a 15.000 euro.

Nel momento in cui viene effettuato il calcolo del reddito è necessario prendere in considerazione anche il quoziente familiare. Questo viene determinato dalla composizione del nucleo familiare, rispettando il seguente schema:

  • nucleo familiare costituito unicamente dal contribuente. Numero di parti: 1;
  • nel nucleo familiare è presente un coniuge che sia legato al soggetto richiedente da unione civile o sia una persona convivente. Si aggiunge al precedente: 1;
  • nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge di cui all’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, che nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12, in numero pari a un familiare. Si aggiunge: 0,5;
  • due familiari. Si aggiunge: 1;
  • tre o più familiari. Si aggiunge: 2.

Ricordiamo che oltre al rispetto del requisito reddituale, il contribuente deve rispettare anche la condizione di abitazione principale. Il cambio di residenza, laddove sia necessario, è finalizzato proprio per raggiungere questo scopo.

Il cambio di residenza

Attraverso la risposta all’interpello n. 377 del 10 luglio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a fornire ulteriori chiarimenti in relazione al requisito di abitazione principale. L’immobile, oggetto degli interventi di ristrutturazione collegati con il superbonus 90%, deve essere sede dell’abitazione principale del contribuente e dei suoi familiari. Questo requisito deve essere verificato al termine dei lavori. L’immobile non deve necessariamente costituire l’abitazione principale nel momento in cui sono iniziati i lavori.

A chiarire ufficialmente questo punto era già stata la circolare n. 13 del 13 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate, nella quale era riportato:

qualora l’unità immobiliare non sia adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus spetti per le spese sostenute per i predetti interventi a condizione che il medesimo immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori.

A confermare la necessità di cambiare la residenza sono anche i chiarimenti forniti direttamente dall’amministrazione finanziaria.

È bene sottolineare, a questo punto, quale sia la definizione corretta di abitazione principale, che è stata fornita dal comma 3-bis, articolo 10 del TUIR:

per abitazione principale si intende quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente.