Il Superbonus 110% torna nel 2026, ma soltanto per lavori legati alla ricostruzione post-sisma. Il tanto vituperato credito per le ristrutturazioni è stato inserito in Manovra anche dal governo Meloni, ma sarà rivolto a interventi mirati negli edifici che si trovano nei comuni per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza dopo il terremoto del Centro Italia.
Dopo essere stata ridotta progressivamente negli anni, dall’introduzione nel 2020, prima al 90%, al 70% e infine al 65%, l’agevolazione edilizia si estinguerà quasi del tutto al termine dell’anno, lasciando spazio alle proroghe dei bonus casa in vigore nel 2025.
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Superbonus 2026 al 110%
Secondo quanto risulta dal testo della Manovra 2026 in discussione in Parlamento, il Superbonus sarà confermato per il prossimo anno per i lavori di rifacimento degli immobili nei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo colpiti dai disastrosi eventi sismici avvenuti tra il 24 agosto 2016 e il 18 gennaio 2017.
Il bonus rientra nel capitolo delle misure per la ricostruzione relativa al terremoto del Centro Italia, allo scopo di portare al termine i cantieri già aperti nei territori maggiormente interessati dalla catastrofe, scongiurando interruzioni o ostacoli causati dallo stop all’incentivo.
Il Superbonus sarà corrisposto al 110% in rate uguali in 10 anni, ma l’accesso alla maxi agevolazione sarà comunque limitata da alcuni paletti.
Potranno infatti ottenerla soltanto i contribuenti che hanno presentato le richieste o le dichiarazioni prima del 30 marzo 2024. Oltre questa data le istanze non saranno accolte, così come saranno respinte le domande, anche se entro la scadenza, dei richiedenti che hanno già usufruito del cosiddetto Superbonus rafforzato.
In ogni caso, la misura sarà riconosciuta soltanto come detrazione fiscale e non più con la modalità di sconto in fattura o cessione del credito. Un’opzione che però potrebbe risultare di intralcio per numerosi residenti aventi diritto ma che hanno una capacità fiscale ridotta.
I bonus per la casa in Manovra
A fronte dell’addio al Superbonus, nella legge di Bilancio troveranno spazio altri bonus per la casa.
Come per il 2025, i proprietari o titolari di diritto reale di godimento per interventi sull’immobile dove si ha la residenza, potranno ottenere un bonus ristrutturazioni del 50% nel 2026, ridotto al 36% nel 2027, mentre per gli altri appartamenti diversi dalla prima casa sarà riconosciuto al 36% nel 2026 e scenderà al 30% nel 2027.
Lo stesso sistema sarà valido sia per i lavori su muratura e impianti, sia per quanto riguarda gli interventi per l’efficientamento energetico, come l’installazione di pompe di calore, la sostituzione di infissi, e in generale riguardanti l’isolamento termico, vale a dire l’ecobonus.
Infine, lo schema della doppia aliquota è applicato anche al sismabonus, per la messa in sicurezza dai terremoti degli edifici che si trovano nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3.
In caso di lavori di ristrutturazione è riconosciuto anche il cosiddetto bonus mobili, uno sconto del 50% anche su arredi e grandi elettrodomestici, con tetto di spesa a 5mila euro.