Manovra 2025: dal bonus mamma all’Irpef, tutte le misure in scadenza

La maggior parte delle misure dell’ultima legge di bilancio, a sostegno di famiglie e lavoratori, sono in scadenza: ecco quali sono quelle che dovrebbero essere confermate e quali rischiano

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Si apre il cantiere sulla legge di bilancio 2025 e il governo Meloni dovrà confrontarsi soprattutto con un insieme di misure a sostegno di lavoratori e famiglie, che sono in scadenza nel 2024 e che, qualora rinnovate, non potranno che drenare la maggior parte delle risorse a disposizione.

Si tratta delle misure più importanti, dal taglio del cuneo fiscale, che si ipotizza sia prorogata, all’accorpamento degli scaglioni Irpef, passando per il bonus mamma, lo sgravio per le assunzioni e il taglio del canone Rai. Un paniere molto ricco e diversificato con il quale i rappresentanti dell’esecutivo devono fare i conti, cercando di mediare tra le esigenze di finanza pubblica e le risposte ai propri elettorati.

Taglio del cuneo fiscale e accorpamento degli scaglioni Irpef

Si tratta di due misure che dovrebbero essere quasi certamente confermate, se non addirittura in un caso rafforzate. Per quanto concerne il taglio del cuneo fiscale (7% per redditi da lavoro dipendente inferiori a 25mila euro lordi e 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro) è tra quelli la cui proroga è stata già resa pubblica.

Dovrebbe essere confermato anche l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef in un’unica aliquota al 23% (redditi fino a 28mila euro), ma si sta valutando anche la possibilità di ridurre la seconda aliquota (35% per redditi compresi tra 28mila e 50mila euro) o addirittura le terza (redditi sopra i 50mila euro).

Il nodo del ‘bonus mamma’ e il canone Rai

Si tratta di un beneficio introdotto per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 con un esonero del 200% della quota prevista per i contributi previdenziali per le mamme lavoratrici che hanno tre o più figli e che si trovano in una tipologia di lavoro dipendente con contratto a tempo indeterminato. Il tutto fino al compimento del diciottesimo anno d’età del figlio più piccolo. Il ‘bonus mamma’ è stato concesso anche alle donne con due figli (ma solo fino al compimento del decimo anno d’età del più piccolo) ed è proprio questa seconda misura a essere particolarmente a rischio. Difficile prevedere la conferma o la cancellazione, tutto dipenderà dalle disponibilità e dalle risorse che purtroppo sono scarse.

Nonostante la sua importanza relativa, si parla anche di proroga della riduzione del Canone Rai, l’imposta tra le più odiate dagli italiani. Ricordiamo che è stato tagliato da 90 euro a 70 euro nella manovra di bilancio 2024.

Sgravio assunzioni e decontribuzione per il Sud Italia

Per quanto concerne il cosiddetto ‘Superbonus lavoro’, la possibilità per imprese e i professionisti di assumere con un contratto a tempo indeterminato deducendo una quota del costo del lavoro pari al 120% (fino al 130% di sgravio per soggetti ex-destinatari del reddito di cittadinanza, donne e giovani), la deduzione è prevista per le assunzioni a partire dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025.

Dunque, anche se non fosse prorogata, resterà comunque valida per l’intero 2025. Le ipotesi di proroga sarebbero, quindi, per l’anno successivo.

È probabile che non sia confermato, invece, il bonus sulla decontribuzione per i datori di lavoro privati con sede in una regione del Mezzogiorno (sgravio contributivo fino al 30%).