Trump, missili contro Putin ma sarà l’Ue a pagare i Patriot

Le trattative tra Zelensky e Washington ripartono mentre Trump prepara Patriot pagati dall’Ue e missili contro Mosca dopo l’annuncio di Putin di un’escalation

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

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La crisi ucraina entra ennesimamente in una fase nuova, segnata da un fitto scambio diplomatico e mosse militari che delineano strategie più aggressive su entrambi i fronti. Kiev e Washington discutono un nuovo pacchetto di armi mentre Zelensky annuncia la visita del generale americano Kellogg.

Trump prepara forniture inedite, che pagherà l’Europa, e torna a criticare Putin, dopo aver raccolto direttamente dal leader russo la minaccia di un’escalation entro 60 giorni nelle regioni occupate. L’attacco ucraino della notte scorsa alla centrale di Zaporizhzhia ricorda che la guerra resta viva e insidiosa anche sul terreno.

Nuove trattative tra Ucraina e Stati Uniti: la visita di Kellogg

Sembrava che si fosse ribaltato tutto, dopo il brutto incontro tra Zelensky e Trump alla Casa Bianca dello scorso febbraio, ci furono toni accesi, dove il presidente americano accusò Zelensky di voler cominciare una guerra mondiale. Nei mesi successivi le telefonate tra Trump e Putin, però, non sono andate nella direzione giusta, e questo ha consentito al presidente ucraino di prendere terreno.

Proprio poche ore fa Zelensky ha confermato che questa settimana riprenderanno i colloqui con Washington per definire un nuovo pacchetto di supporto militare.

Lo ha annunciato su X dopo un vertice con i capi delle forze armate e il ministro della Difesa, sottolineando che la visita del generale Keith Kellogg è ormai imminente.

Zelensky ha chiesto ai vertici militari di preparare un dossier dettagliato sulle capacità russe e sulle prospettive ucraine da sottoporre alla delegazione statunitense. Ha aggiunto che, oltre al generale Kellogg, sono previsti incontri tra l’inviato speciale americano e i responsabili dei servizi segreti ucraini per condividere informazioni sulle mosse di Mosca e preparare nuove strategie di difesa.

Trump annuncia l’invio di armi a Kiev e critica Putin

Il presidente americano Donald Trump, tra un dazio e l’altro, ha dichiarato che oggi presenterà un piano aggiornato per inviare armamenti a Kiev, comprendente anche dotazioni offensive e sistemi Patriot.

Secondo Axios, il piano sarà illustrato durante un incontro a Washington con il segretario generale della Nato Mark Rutte e potrebbe includere missili a lungo raggio capaci di colpire obiettivi in profondità sul territorio russo, inclusa la capitale Mosca. I missili Patriot sono fondamentali in questo momento per l’Ucraina, e di recente Zelensky ha chiesto anche all’Europa di comprarli dagli Usa.

Trump ha precisato che il numero dei Patriot non è ancora definito, ma che “gli ucraini ne avranno un po’, perché ne hanno bisogno per difendersi, e sarà l’Unione Europea a pagare, noi non sborseremo nulla”.

Parlando ai giornalisti, ha nuovamente espresso delusione verso Vladimir Putin: “parla in modo gentile e poi la sera bombarda tutti”. Secondo il tycoon, Mosca continua a perseguire la propria aggressione senza alcuna reale apertura al dialogo.

La disastrosa telefonata Trump-Putin del 3 luglio

Come mai questo cambio di rotta? Il 3 luglio Putin avrebbe informato Trump della volontà di aumentare la pressione militare nell’Ucraina orientale entro 60 giorni per raggiungere i confini amministrativi delle regioni occupate.

Questa conversazione telefonica avrebbe spinto la Casa Bianca a rafforzare il sostegno a Kiev, inserendo nel piano nuove tipologie di armi più sofisticate. Subito dopo la chiamata con Putin, Trump avrebbe discusso della situazione con il presidente francese Emmanuel Macron, spiegando che il Cremlino “vuole prendersi tutto”. La percezione della minaccia russa avrebbe convinto Washington a definire un pacchetto più incisivo.

La missione di Kellogg a Kiev per discutere sicurezza e sanzioni

Nel frattempo, come anticipato, il generale Keith Kellogg è già a Kiev come inviato speciale della Casa Bianca. Il capo dell’amministrazione presidenziale ucraina Andriy Yermak ha reso noto su Telegram che la missione riguarda sicurezza, sanzioni contro Mosca, difesa dei civili e collaborazione militare con Washington.

Yermak ha scritto che “ci sono molti argomenti da discutere”, e che la delegazione americana riceverà un quadro completo delle minacce sul campo e delle priorità ucraine. La missione prevede anche colloqui con le agenzie di intelligence locali per coordinare nuove misure restrittive nei confronti della Russia.

Droni ucraini colpiscono la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Le ostilità sul campo continuano. Nella notte tre droni ucraini hanno colpito un centro di addestramento all’interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto controllo russo. L’amministrazione dell’impianto, citata su Telegram, ha parlato di danni definiti non “critici” ma ha confermato l’attacco.