Vino italiano, record di bottiglie per le feste: dove lo esportiamo

La locomotiva è il Prosecco, ma registrano numeri in crescita anche gli altri bianchi frizzanti: dagli Usa alla Francia, tutti pazzi per le nostre bollicine

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Non è un mistero che il marchio italiano rappresenti una vera e propria eccellenza mondiale in molti settori dell’industria enogastronomica. Dalla pasta ai formaggi, dall’olio agli insaccati, nel corso dei decenni le nostre produzioni nazionali sono diventate dei veri e propri punti di riferimento per il mercato culinario in tutto il mondo. Pullulano gli esempi virtuosi non solo per quanto riguarda il gusto unico e inimitabile dei nostri prodotti, ma anche per la capacità di portare sulle tavole delle famiglie alimenti e bevande realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità.

Per questo non stupisce che uno dei comparti più apprezzati del nostro Paese, quello del vino, abbia raggiunto un traguardo storico nelle settimane che hanno chiuso il 2022. In particolare parliamo dei bianchi frizzanti, la cui richiesta globale ha raggiunto la quota record di un miliardo di bottiglie. Le bollicine italiane, dunque, non fanno impazzire solamente i tanti appassionati bevitori del nostro Paese: nel periodo di Natale e Capodanno, ben 245 milioni di bottiglie sono state vendute a livello internazionale.

Crescita record dei vini italiani: richiesta in aumento per lo spumante

I numeri parlano chiaro e mostrano un trend in costante crescita nel tempo. Mettendo a confronto i dati, nel periodo festivo del 2021 la produzione complessiva era stata di poco superiore ai 321 milioni di bottiglie. Quest’anno, con un incremento del 6%, si è arrivati a toccare i 341 milioni di bottiglie. A guidare la filiera dello spumante italiano è senza dubbio il Prosecco con oltre 7 bottiglie su 10 che provengono da Conegliano-Valdobbiadene e da Asolo. Le due denominazioni di origine controllata e garantita DOC e DOCG ccomprendono ben 5 province in Veneto e 4 in Friuli-Venezia Giulia.

Ma è l’intero Vigneto Italia a segnare un aumento senza precedenti sia in termini di vendite (con un indotto complessivo annuo di 2,85 miliardi di euro) che di attrattività del gusto. Prosegue la forte crescita anche del Trentodoc, con la qualità delle fresche bollicine di montagna che ha raggiunto standard davvero molto elevati soprattutto grazie alla dedizione e ai metodi innovativi delle nuove generazioni di vignaioli.

Nel nostro Paese si conferma alto l’appeal del Franciacorta, anche quest’anno tra i vini più consumati dagli italiani durante pranzi e cene nei giorni di festa come nel cenone di Capodanno. Anche il Pinot nero, i prodotti dell’Alta Langa e quelli di Asti hanno registrato elevati volumi di vendita durante tutto il 2022. Ma, si diceva, non c’è solo la quantità: infatti oltre l’83% delle bottiglie messe in commercio dalle aziende del settore vanta il marchio DOC sulla propria etichetta.

2022 da record per il vino italiano: dove viene venduto nel mondo

Ma quali sono i circuiti internazionali in cui il nostro vino viene venduto con maggior frequenza? A trainare la domanda sono gli Stati Uniti, che ormai da diversi anni hanno scelto di affidarsi per la maggior parte alle produzioni italiane nella scelta dei calici. A ruota ci sono il Regno Unito e la Germania, mentre si stanno facendo largo nuove piazze emergenti come quelle del Canada, della Svezia e del Giappone. Sempre alta anche la richiesta proveniente dai Paesi dell’Est Europa. Infine, negli scorsi dodici mesi è cresciuta del 25% anche l’esportazione verso la vicina Francia.

L’ulteriore riprova dell’apprezzamento unanime verso le nostre bollicine è arrivata lo scorso novembre a Londra, dove ogni anno si tiene lo Champagne & Sparkling Wine World Championship: l’edizione 2022 del campionato planetario degli spumanti ha visto l’Italia fare incetta di premi in tutte le categorie. Il nostro Paese ha conquistato ben 53 medaglie d’oro e 129 d’argento, oltre al premio più prestigioso di “Cantina dell’anno” assegnato alla Ferrari di Trento della famiglia Lunelli. Tutto questo, nonostante la vendemmia sia iniziata con anticipo e con molti problemi.