Il 2022 è stato all’anno degli aumenti a causa della guerra in Ucraina e il 2023, in un certo senso, sta ricalcando i passi di quello che è stato l’anno tra i più difficili della storia recente del mondo. Dopo la pandemia affrontata, infatti, nessuno si sarebbe mai potuto aspettare quanto successo lo scorso anno con l’invasione russa e lo scoppio della battaglia con gli ucraini, ma dopo quasi un anno di guerra tutti abbiamo ormai imparato a fare i conti con i rincari.
Dal costo dei carburanti, passando per quelli dell’energia e dei prodotti, sono tanti gli aumenti che stanno avendo strascichi anche nel 2023. Ad aumentare sono anche i tassi di interesse sui conti correnti, ma almeno in questo caso non si tratta del tutto di una brutta notizia. Perché? Ve lo spieghiamo.
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Tassi d’interesse in aumento, perché è una buona notizia
Ad annunciare l’aumento dei tassi di interesse, riconosciuti alla clientela sulle giacenze in conto corrente, è l’ABI – Associazione Bancaria Italiana- che ha sottolineato che al momento i rendimenti si attestano attorno allo 0,11%. Cifra che potrebbe sembrare irrisoria, ma che rispetto a qualche mese fa è cambiata di netto. Gli operatori, che non escludono la possibilità di un nuovo aumento nei prossimi mesi, si dicono fiduciosi poiché, guardando ai dati di agosto, la situazione sembra in miglioramento.
Nel giro di pochi mesi, infatti, si è passati dallo 0,02% all’attuale 0,11%, che tradotto in parole semplici e dati chiari comporta un rendimento di 11 euro lordi su 10.000 euro, anziché i 2 euro di agosto. Cosa significa? Le banche stanno cercando di allinearsi per cercare nuovi clienti che, grazie a tassi di interesse più vantaggiosi, sono attratti dall’aprire nuovi conti correnti.
Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana, ha infatti sottolineato che l’allineamento alla politica della Bec non è cosa da poco. Dall’estrema concorrenza degli scorsi mesi, in cui i tassi erano bloccati, le banche oggi lavorano infatti a medio e lungo termine per cercare di dare maggiori garanzie ai clienti. Alla base della risalita dei tassi di interesse c’è l’aumento del costo sulle Tltro (Targeted long term refinancing operations), i fondi concessi dalla Bce alle banche perché li usino per prestiti convenienti a famiglie e imprese. Patuelli ha infatti spiegato che “l’aumento di questo costo, operativo da novembre, ha prodotto in tutta Europa l’anticipazione dei rimborsi da parte delle banche“. Tutto ciò si traduce in una maggior liquidità ricercata sul mercato.
Tassi interesse in aumento, la situazione
Ma qual è la situazione attuale dei tassi di interesse sui conti correnti? Secondo l’ultimo bollettino mensile dell’Associazione bancaria italiana, il tasso medio sui depositi, che fino all’agosto 2022 era fermo allo 0,02%, a novembre è salito allo 0,11% citato. Non è molto se si considerano cifre al lordo delle tasse, ma l’incremento è evidente e significativo se paragonato al tasso medio sul totale dei depositi che è salito dal minimo dello 0,3% del dicembre 2021 allo 0,42% del novembre scorso.
Ogni banca potrà comunque decidere sul da farsi e sulla strategia da adottare. Si tratterà di scelte autonome, ha detto l’ABI, che ha sottolineato che potrebbe esserci un innalzamento dei tassi delle giacenze in coerenza con gli interventi al rialzo della Banca centrale europea, così come in passato c’è stata invece una riduzione quando i tassi sono stati portati a zero o sottozero.