L’Italia schiva la recessione: come si sta salvando l’economia

Le stime dei principali istituti economici indicano una revisione al rialzo delle prospettive dell'economia italiana, prevedendo un allontanamento dalla recessione

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

L’attuale panorama economico italiano si prospetta positivo, poiché l‘evoluzione delle stime dei principali istituti evidenzia una revisione al rialzo delle previsioni, rispetto a quanto ipotizzato dopo l’estate 2022. Si prevede una crescita del +0,6%, con alcune previsioni poco sopra o sotto tale valore, che indica una situazione di ripresa, sebbene le ipotesi a inizio anno fossero orientate verso una stagnazione o addirittura una recessione moderata, causata dal rincaro delle materie prime.

Confindustria certifica l’allontanarsi del rischio recessione

Secondo l’analisi di Confindustria, il tessuto economico italiano si presenta resiliente e con una crescita migliore delle attese, seppur inferiore all’eccellente 3,9% registrato nell’anno precedente. Nel 2022, l’economia italiana ha mostrato una notevole tenuta, rallentando solo nel terzo trimestre, ma in misura inferiore rispetto alle previsioni, limitando al minimo il segno negativo nel quarto trimestre (-0,1%), quando il prezzo del gas manteneva valori elevati (94 euro/mwh in media). La maggior parte degli analisti prevedeva una diminuzione del Pil di almeno mezzo punto.

Nel complesso, il settore dei servizi continua a crescere, sostenuto dal turismo, mentre l’industria ha subito un calo moderato, considerando lo shock delle materie prime. Inoltre, il reddito reale delle famiglie non ha subito un crollo come si temeva. La variazione acquisita del Pil per il 2023 è di +0,4%, con un profilo trimestrale che fa sperare di evitare del tutto una correzione al ribasso. Previsioni simili riguardano anche l’area euro.

Scende il prezzo dell’energia, un aiuto contro la recessione

Tra i segnali positivi, si segnala la discesa del prezzo del gas (scopri come cambierà la bolletta), che, pur restando su livelli ben superiori rispetto a due anni fa, ha favorito una riduzione dell’inflazione in Italia e in Europa, sebbene su valori ancora elevati. Ciò lascia intravedere la fine del rialzo dei tassi di interesse entro il 2023, non prima di un paio di aumenti. Tuttavia, il costo del credito è aumentato significativamente, passando dal 3,55% di dicembre 2022 all’1,18% di fine 2021, e la percentuale di imprese industriali che ottiene il credito solo a condizioni più onerose è arrivata al 42,9% da 7,3.

Gli investimenti scacciano la recessione

Lo scenario economico per gli investimenti in Italia sembra migliorare all’inizio del 2023, con un aumento della quota di aziende che prevede di investire nei primi sei mesi dell’anno. Secondo i dati, la percentuale è passata dal 14,4% al 20,0%. Inoltre, i consumi rimangono stabili. Tuttavia, sul fronte dell‘occupazione, sebbene si sia registrato un aumento di 37mila posti di lavoro a dicembre, si evidenzia una scarsità di manodopera per molte imprese italiane, con una percentuale del 7,3%, rispetto all’1,8% di fine 2019.

Questa situazione non è duqneue così grave rispetto agli altri Paesi europei, ma potrebbe comunque rappresentare una sfida per le aziende. Il settore farmaceutico e chimico ha trainato l‘export italiano nel 2022, con un aumento del 7,7% in volume. Tuttavia, per il 2023, l’aumento previsto è solo dell’1%, e ci sono già segnali di rallentamento a gennaio. In Europa, gli indicatori economici sembrano più ottimistici a gennaio, ma con grandi differenze tra i vari Paesi. Negli Stati Uniti, il Pil è cresciuto del 0,7% nel quarto trimestre del 2022, grazie ai consumi, agli investimenti e alla spesa pubblica. Tuttavia, l’attività industriale sembra ancora debole all’inizio del 2023.