Energia, addio mercato tutelato: bollette alle stelle per i condomini

La normativa prevede il cambio di gestione dell’elettricità per le palazzine a partire dal prossimo 1° gennaio 2023: proteste delle associazioni di categoria

Pubblicato: 4 Novembre 2022 21:00

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

“Una disparità di trattamento illegittima, assurda e inspiegabile, che chiederemo di correggere nei tempi più brevi possibili sia al governo che ad Arera“. Con queste parole Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso tutta la propria indignazione in merito alla normativa vigente che regola il passaggio di milioni di famiglie italiane dal mercato tutelato dell’energia a quello libero. Una protesta che incarna il sentimento di indignazione di moltissimi consumatori per una situazione davvero paradossale.

Non stiamo parlando delle utenze delle famiglie, bensì dei contratti stipulati da amministratori e dirigenti per le forniture dei condomini. Infatti, al momento, per questa tipologia di soggetti giuridici il cambio di contratto per le bollette dell’elettricità avverrà il prossimo 1° gennaio 2023. Questa dunque è la data di scadenza del mercato tutelato per le palazzine, almeno secondo la legge attualmente in vigore che le accomuna alle microimprese con potenza impegnata fino a 15 kilowatt. Anche quest’ultime infatti passeranno al mercato libero con l’arrivo del nuovo anno.

Passaggio al mercato libero dell’energia, la protesta dei condomini

Il problema nasce dal momento che negli anni scorsi l’organo legislativo (ossia Camera e Senato, ma anche lo stesso esecutivo tramite i decreti legge e i provvedimenti legislativi) non ha previsto alcuna distinzione per le realtà condominiali. Per i proprietari di una classica abitazione (sia essa autonoma o aggregata in un contesto condominiale), la scadenza del mercato tutelato per le bollette della luce è fissata molto più avanti, ossia il 10 gennaio 2024. Cosa che permette loro di avere tutto il tempo necessario per scegliere il fornitore migliore a cui affidarsi per l’erogazione e il pagamento dell’elettricità.

Stessa cosa non vale per i condomini intesi nel loro complesso. I soli due mesi che ci separano dall’entrata in vigore del mercato libero sta mettendo in difficoltà i gestori delle palazzine, che devono affrettare i tempi per decidere quale contratto sottoscrivere nel nuovo anno e con chi. Il rischio per chi non decide in breve quale sarà il nuovo fornitore è quello di ritrovarsi in balia di centinaia di offerte provenienti da aziende che non danno alcuna garanzia a livello di affidabilità e calmieramento del prezzo al dettaglio.

Caro bollette, la richiesta delle associazioni di categoria per il travaso dei condomini al mercato libero

La stessa Arera – l’Autorità statale che si occupa della regolazione del mercato concorrenziale per le forniture di energia elettrica, assistendo proprio quelle realtà che ancora non hanno scelto un venditore nel mercato libero – di recente ha rilevato “forti tensioni” e un alto tasso di “variabilità dei prezzi” per quanto riguarda la luce. Un fattore che finirà per ripercuotersi sul costo in bolletta di quei condomini che ancora non avranno individuato il fornitore migliore per l’erogazione dell’elettricità negli spazi comuni.

In virtù del quadro appena descritto, pare quanto mai comprensibile la preoccupazione crescente di molte associazioni di categoria che raggruppano i consumatori. “Incredibilmente i condomini vengono equiparati alle microimprese” prosegue Marco Vignola, che chiede alla nuova compagine governativa guidata da Giorgia Meloni di “intervenire quanto prima per rinviare la scadenza del 1° gennaio 2023 per il passaggio di questi soggetti al mercato libero”. L’ipotesi potrebbe essere quella di slittare la deadline di un anno e allinearla a quella per le famiglie, mentre per le medie e piccole imprese con una potenza impegnata superiore ai 15 kilowatt la tutela del prezzo è già terminata il 1° gennaio 2021.