Allarme bolla immobiliare, si teme una nuova crisi: come sta l’Italia

Il mercato immobiliare frena bruscamente nell'Europa del nord. Gli analisti sono divisi fra catastrofisti che temono l'esplosione della bolla e attendisti che parlano di flessioni fisiologiche. Il calo c'è stato anche in Italia, ma lo scoppio della bolla è lontano.

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Nubi all’orizzonte sul fronte del mercato immobiliare. Morta e sepolta l’era dei tassi zero e dei prestiti facili, ora si temono gli effetti a medio e lungo termine di quel periodo dorato che ha dato un boost al mercato immobiliare. Ed emergono le criticità di un settore, quello del mattone, in cui l’andamento dei prezzi è stato spesso gonfiato. Il risultato temuto è un crollo nelle compravendite e, di conseguenza, un calo delle valutazioni degli immobili.

Allarme bolla immobiliare in Europa

Il mercato immobiliare, nel suo complesso, ha goduto di un settennato di stabilità e di crescita interrotta in gran parte dell’Unione europea. Ora, però, gli analisti paventano una brusca inversione di tendenza.

La paura arriva dal grande nord: in Svezia il prezzo di vendita al metro quadro è crollato del 15% e il timore degli esperti è che il contagio possa prima o poi arrivare anche in Italia. I segnali sul tavolo non sono univoci e gli analisti sono divisi fra catastrofisti che temono un’altra bolla come quella, tragica, del 2008 e fra attendisti che parlano di una normale e fisiologica flessione del mercato.

A destare preoccupazione è il fatto che il calo dei prezzi ha già raggiunto due paesi simbolo della tenuta finanziaria europea: la Germania, locomotiva economica del Vecchio Mondo, e l’Olanda, paese che di frugalità e attenzione alla salute dei conti pubblici ha fatto orgogliosa bandiera. Se la brusca flessione nel mercato immobiliare dovesse raggiungere paesi tradizionalmente meno solidi le conseguenze potrebbero essere serie per la tenuta economica di tutta l’Unione.

Mercato immobiliare commerciale il più colpito

Negli ultimi tre mesi del 2022 l’Europa ha sofferto un calo nell’andamento del mercato immobiliare. Il settore più in crisi è quello dei locali destinati a finalità commerciali, ovvero negozi e uffici.

La pandemia ha spinto molti datori di lavoro a concedere lo smart working e questo ha generato una minore richiesta di spazi aziendali destinati agli uffici. Il calo di impiegati in pausa pranzo ha di conseguenza generato una diminuzione nei fatturati di bar e ristoranti. Alcune realtà, già duramente colpite dalle restrizioni imposte durante la pandemia e dal caro bollette, non hanno retto e hanno dovuto chiudere bottega.

A soffrire particolarmente il mercato dei grattacieli nei cuori economici delle grandi città. Ma la flessione, a sorpresa, si riflette anche sul settore dei centri commerciali e degli ipermercati.

Foschi segnali arrivano anche dalla Banca centrale europea: fra ottobre e dicembre 2022 la Bce ha segnalato un crollo del 44% sulle transazioni nel confronto annuo. Nei due trimestri precedenti i prezzi erano già calati del 14%.

Mercato immobiliare in Italia: cali senza tracolli

Guardando alla situazione specifica del nostro Paese, al momento non si teme l’esplosione della bolla immobiliare in Italia. Il calo delle compravendite immobiliari in Italia c’è certamente stato (-14%). Calo dovuto all’inflazione che ha rosicchiato parte del potere d’acquisto, così come alla maggiore diffidenza delle banche nel concedere fiducia e all’aumento del prezzo dei mutui. Tuttavia gli analisti parlano di una flessione fisiologica che non lascia intravedere tracolli improvvisi.

Si attende adesso di aggiungere un’ulteriore tessera al puzzle, cioè di capire in concreto come la rivoluzione delle case green impatterà sulle tasche degli italiani.