Prezzi delle sigarette in aumento fino al 2028, il piano rincari

Il Governo italiano studia un ritocco al rialzo in Manovra delle accise su sigarette e tabacco, in crescita progressiva per un triennio

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato:

Da gennaio sigarette e tabacco potrebbero costare di più e il prezzo continuerebbe a salire di anno in anno fino al 2028. È l’intervento su cui è al lavoro il Mef in vista della prossima Manovra, con un piano di rialzi progressivi delle accise sui prodotti da fumo a partire dal 2026. Secondo l’ipotesi, i prezzi al tabaccaio crescerebbero progressivamente nel prossimo triennio, fino a raggiungere un aumento finale di un euro e mezzo.

La mossa del Governo sarebbe stata pensata per compensare il possibile minore gettito che potrebbe provocare l’innalzamento del livello di accise minime imposte dall’Europa, come da proposta di Bruxelles.

Gli aumenti sulle accise di tabacco e sigarette

Secondo quanto riportato da Repubblica, i ritocchi sulle accise dei tabacchi rientrerebbero nel nuovo calendario fiscale triennale, al via dal prossimo anno, sul tavolo della maggioranza.

Il Governo sta studiano la revisione dello schema delle accise che incidono sul prezzo finale dei pacchetti, oltre all’altra voce della componente fiscale, l’Iva, il ricavo del produttore e l’aggio per il rivenditore al dettaglio.

La programmazione servirà sia allo Stato, per stimare con più precisione possibile il gettito dal settore dei tabacchi, sia agli operatori, per garantire loro punti fermi sui conti.

Fonti dell’esecutivo hanno assicurato che non si tratterà di un incremento “enorme”, ma la cifra pagata dal consumatore, stabilita dal produttore con l’approvazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, risentirà inevitabilmente degli aumenti automatici.

La revisione della tassazione riguarderà anche le sigarette elettroniche, ma con un impatto inferiore per evitare di penalizzare investimenti su prodotti di nuova generazione.

Ad ogni modo i rialzi sulle accise avranno una crescita progressiva, come confermato dalle stesse fonti. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo ha assicurato la volontà di andare incontro alle istanze di un comparto ritenuto strategico e fondamentale, che garantisce un incasso al Fisco di circa 15 miliardi di euro tra Iva e accise.

 Le accise minime chieste dalla Commissione europea

Una cifra che, come dichiarato dall’altro viceministro al Mef Federico Freni, potrebbe essere messa in discussione dall’aumento sulle accise europee chiesto da Bruxelles, ma a cui lo Stato non vuole rinunciare.

La Commissione Ue ha infatti presentato due proposte:

  • un innalzamento del livello minimo della tassazione sui tabacchi da applicare a livello europeo
  • l’obbligo per tutti i Paesi membri di versare il 15% del gettito sulle accise minime applicate al settore

L’aumento delle accise minime in Europa, fermo da 2010, potrebbe scattare a partire dal 2028.

Secondo le stime, la nuova tassa Ue sul fumo porterebbe a un aumento delle accise sulle sigarette tradizionali potrebbero aumentare del +139%, quelle sul tabacco trinciato del +258% e quelle sui sigari del +1.090%.