Tensione Russia-Ucraina, rischio salasso sui prezzi di pane e pasta: ecco perché

La tensione al confine russo-ucraino, dopo aver contribuito a far schizzare alle stelle i costi energetici, rischia di travolgere i mercati sui prezzi del grano. Ecco perché.

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Redazione

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Nitrato di ammonio: rischia di essere questo il nuovo tormentone sull’aumento dei prezzi dopo il caro bollette legato anche alla crisi in atto al confine fra Russia e Ucraina. Vladimir Putin, dopo quello del gas, potrebbe infatti chiudere il rubinetto del fertilizzante maggiormente utilizzato in Europa, col rischio concreto di un riverbero sui rezzi dei prodotti del grano – pane e pasta in primis – che rischia di trasformarsi in un autentico tsunami.

Il blocco dell’esportazione

“La Russia ha imposto un divieto di due mesi all’esportazione di nitrato di ammonio“. E’ lo scarno lancio apparso sull’agenzia russa Tass, cui sono seguite le parole del vicepremier Andrei Belusov: “È una misura temporanea. I volumi di prodotto restanti potranno essere esportati dal 2 di aprile, quando le imprese russe avranno ricevuto il nitrato di ammonio nei volumi richiesti”.

Un blocco temporaneo, dunque, ma sufficiente a mettere in crisi diversi settori. La Russia ha infatti una sorta di monopolio su quel tipo di fertilizzante, che vende praticamente a tutta l’Europa.

Mossa che anticipa eventuali sanzioni

Come fa notare Federico Fubini sul Corriere della Sera, la decisione ha tutta l’aria di una mossa preventiva rispetto a possibili sanzioni Ue verso la Russia. Una mossa che si inserisce perfettamente nella strategia di destabilizzazione dell’Europa, oltre che dell’Ucraina, avviata da Putin. L’obiettivo – evitare di ritrovarsi la Nato nel cortile di casa – prevede infatti di mantenere l’Ucraina sotto la sfera d’influenza russa e dividere il fronte occidentale fra l’Europa, che ha diversi scambi commerciali con la Russia, e gli Usa.

I rischi sui prezzi

La conseguenza del blocco delle esportazioni del fertilizzante è un aumento sconsiderato dei prezzi dei prodotti derivati dal grano, anche perché la stagione è proprio quella in cui più vengono utilizzati i fertilizzanti in questione. E poiché essi rappresentano il 20-25% del costo di produzione del grano, l’impennata recente delle loro quotazioni (più 220% da metà novembre ad oggi, a causa dell’aumento dei prezzi del gas) avrà effetti a cascata sui prezzi di pasta (già aumentata del 10% nel 2021), pane e farine.