Treni ad alta velocità per collegare tutte le capitali europee: il piano Ue da 550 miliardi

Il piano per collegare con l’Alta Velocità tutte le capitali Ue ridurrebbe il traffico aereo e stradale e porterebbe alla creazione di 1,5 milioni di posti di lavoro

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Redazione

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Pubblicato: 20 Settembre 2024 18:33Aggiornato: 20 Settembre 2024 21:23

Potenziare la rete ferroviaria ad alta velocità per collegare tutte le capitali europee. È l’ultima proposta discussa a Bruxelles dai 27 ministri Ue. Un piano da 550 miliardi di euro che ridurrebbe notevolmente il traffico aereo e stradale, oltre a portare alla creazione di 1,5 milioni di posti di lavoro. Il piano sarà affidato al nuovo commissario ai Trasporti Ue.

Il piano per collegare le capitali Ue con l’Alta Velocità

Sette ore di treno per andare da Roma a Parigi, tre ore da Lisbona a Madrid. Sono solo alcune delle simulazioni legate all’ultima proposta discussa dai 27 ministri dell’Ue che punta a potenziare i collegamenti tra le capitali europee con l’alta velocità.

Per farlo occorrerà un investimento da 550 miliardi di euro entro il 2050. Von der Leyen ha affidato al prossimo commissario ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, “un ambizioso piano per realizzare una rete ferroviaria europea in grado di connettere tutte le capitali Ue”.

La proposta di potenziare l’alta velocità era stata suggerita dal report di Letta,  secondo cui l’alta velocità esiste all’interno dei singoli Paesi, ma, tranne alcune rarissime eccezioni, è inesistente sulle tratte internazionali. Anche Draghi ha evidenziato la questione nel suo report sulla competitività.

I benefici del piano Ue

Secondo uno studio discusso a Budapest, il nuovo piano potrebbe generare benefici economici, circa 750 miliardi di euro entro il 2070, e ambientali, con la riduzione del traffico aereo e stradale per un risparmio di oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Si stima inoltre la creazione di 1,5 milioni di posti di lavoro. 

“La quota di mercato ferroviaria sul traffico a lunga percorrenza salirebbe al 50%», ha dichiarato Alberto Mazzola, direttore esecutivo dell’associazione delle principali ferrovie europee (Cer). “L’alta velocità ferroviaria è fondamentale per la fornitura di servizi di qualità e confortevoli, ma anche per ridurre la dipendenza dal petrolio e favorire la decarbonizzazione”.

Secondo lo studio di Ernst and Young, in collaborazione con l’Università Bocconi, sarà necessario triplicare l’attuale rete ferroviaria ad alta velocità, sull’esempio della Cina (passata da mille chilometri a 45mila), per passare dai circa 15.200 chilometri attuali a oltre 49 mila chilometri. 

Ma come sostenere i costi dell’investimento? Si parla di risorse private e pubbliche (piano InvestEU e Green Bond), oltre ai proventi derivanti dal mercato per lo scambio delle quote di emissione (Ets) e da un potenziamento del bilancio settennale dell’Unione europea.