I lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto partiranno nella primavera 2025. Ad annunciare il nuovo cronoprogramma è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini in occasione della sua visita a Genova nei cantieri del progetto unico Terzo valico-nodo ferroviario. Per il segretario della Lega e vicepremier, il progetto del Ponte di Messina andrà avanti perché spinto dalla volontà dell’Esecutivo di non fermarsi ai ricorsi e agli attacchi politici (molti va detto) ricevuti per l’iniziativa.
Al di là delle parole del ministro competente, però, ci sono i fatti che, ancora oggi, non vedono concessa da parte dell’Unione Europea – che finanzierà una parte dell’opera – il via libera ufficiale. A Bruxelles attendono ulteriore documentazione, ma Salvini è convinto che si riuscirà a seguire il nuovo iter, soprattutto tenendo conto che lo stesso prende in considerazione gli elementi che hanno rimandato la pronuncia del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), chiamato a dare l’approvazione al progetto esecutivo.
La prima pietra del Ponte sullo Stretto
Queste le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: “Per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina l’obiettivo è nelle prossime settimane portare in consiglio dei ministri i documenti che invieremo a Bruxelles, arrivare al Cipess per l’approvazione del progetto definitivo e partire con la cantierizzazione nella primavera 2025“. Il nodo europeo è tutt’altro che scontato, visto che è proprio su questo fronte che si giocherà la partita relativa alla Valutazione d’impatto ambientale. Questa, lo si ricorda, è stata approvata alla fine 2024, anche se ancora non è stata sottoscritta dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
“Siccome il mandato lo vogliamo finire nel 2027“, ovvero la naturale scadenza della legislatura di Giorgia Meloni, “nel 2027 saremo già in fase di lavori avanzata se tutto va come mi auguro che vada, fra mille ricorsi, esposti in Procura, fake news e sciocchezze”, ha aggiunto Matteo Salvini.
Nelle parole del vicepremier leghista anche un messaggio che lascia intendere, almeno nella sua visione, che l’Italia, quella retoricamente fatta dei lavoratori, sia con lui. “A Genova nei cantieri del progetto unico Terzo valico-nodo ferroviario ho beccato parecchi operai che mi hanno detto finiamo qui e poi veniamo in Sicilia a fare il ponte. Un gemellaggio Liguria-Sicilia sia come imprese sia come operai, tecnici e ingegneri unirebbe l’Italia nel nome dello sviluppo”.
Non si fermano le polemiche
Alle parole speranzose di Salvini si contrappongono quelle dei contrari all’opera sulla Stretto di Messina in quanto la ritengono un dispendio enorme di denaro pubblico che avrà un impatto ambientale fortemente negativo.
Ne é convinto Angelo Bonelli, leader dei Verdi, che continua a chiedere a Salvini di rispondere sulla perdita di molti habitat prioritari per quel tratto di mare. Bonelli, come portavoce del suo partito, sottolinea che costruire il Ponte metterebbe, per i suddetti motivi, l’Italia nella condizione non rispettare le disposizioni europee. Una vera infrazione, che porterebbe a pesanti sanzioni a carico dello Stato e, a ricaduta, dei cittadini.
Sul tema Matteo Salvini sembrerebbe però avere le idee molto chiare: “È stata redatta una Valutazione di incidenza di livello III, al fine di attuare ogni necessaria misura di compensazione atta a garantire comunque gli obiettivi di conservazione dei siti e la coerenza della rete Natura 2000, e volte ad annullare le incidenze residue che permangono in seguito all’attuazione delle misure di mitigazione definite”.
Polemiche a distanza, botta e risposta che, inevitabilmente, accompagneranno tutto l’iter che porta alla posa della prima pietra del Ponte e oltre.