Mutui, il tasso medio cala al 3,61% a maggio, continua la discesa: i dati dell’Abi

A maggio 2024 calano anche i prestiti a imprese e famiglie che registrano una contrazione del 2,3%

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il tasso medio dei mutui di nuova emissione per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,61% a maggio, rispetto al 3,67% di aprile e al 4,42% dello scorso dicembre. Questo è quanto emerge dal rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), che rileva anche una diminuzione del tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese, passato al 5,21% dal 5,30% di aprile 2024 e dal 5,45% di dicembre 2023. In generale, l’Abi segnala che il tasso medio complessivo sui prestiti, inclusi quelli sottoscritti negli anni precedenti, è rimasto stabile al 4,81%.

Prestiti a famiglie e imprese in calo

Nel complesso, si legge nel rapporto, a maggio 2024 i prestiti a imprese e famiglie sono diminuiti del 2,3% rispetto a un anno fa, lo stesso calo registrato ad aprile 2024, quando i prestiti alle imprese erano scesi del 3,4% e quelli alle famiglie dell’1,2%. La riduzione dei volumi di credito è legata al rallentamento della crescita economica, che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti. Così l’Abi nel rapporto mensile di giugno.

Per quanto riguarda l’andamento dei tassi di mercato, nei primi 13 giorni di giugno, il tasso sui Bot a sei mesi è stato in media del 3,61%, in diminuzione rispetto al 3,64% di maggio e in calo di 45 centesimi rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Secondo l’Abi, “negli ultimi mesi si stanno manifestando segnali di diminuzione dei tassi di mercato rispetto ai precedenti valori massimi, anticipando la recente decisione della Bce di abbassare di un quarto di punto i tassi di politica monetaria”.

Il tasso sui nuovi depositi a durata prestabilita, come i certificati di deposito e i depositi vincolati, è sceso al 3,51% a maggio. Ad aprile era al 3,59%, superiore al 3,49% registrato nell’Eurozona. Rispetto a giugno 2022, ultimo mese prima dei rialzi dei tassi della Bce, quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 322 punti base.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso è aumentato di 221 punti base rispetto a giugno 2022, raggiungendo il 3,52% a maggio, contro l’1,31% di giugno scorso. Il tasso medio sui depositi complessivi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti) è rimasto invariato rispetto ad aprile, pari all’1,04%, contro lo 0,32% di undici mesi prima. Per quanto riguarda i conti correnti, che l’Abi precisa offrono “una moltitudine di servizi” e “non hanno una funzione di investimento”, il rendimento è rimasto stabile allo 0,57%.

Quanto si risparmia con il calo dei tassi: il report di Fabi

Si sta quindi andando incontro ad una serie di cali per quanto riguarda i tassi sui mutui, con le famiglie italiane che possono così tirare un sospiro di sollievo.

Nei giorni scorsi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) a seguito del taglio dei tassi della Bce ha raccolto dati sullo stato attuale delle spese per l’acquisto di una casa. Ad esempio, se una famiglia decidesse di chiedere un prestito immobiliare di 25 anni da 200mila euro, il risparmio complessivo sarebbe di oltre 54mila euro (-14,9%) rispetto alla cifra spesa due anni fa. In una simulazione, con i tassi attuali, la rata mensile per 25 anni sarebbe di 1.032 euro, contro i 1.212 euro del 2022, con un risparmio mensile di 180 euro, annuale di 2.162 euro, e complessivo di 54.044 euro.