Oggi la Legge di Bilancio arriva in Parlamento con il suo carico di novità che promettono di cambiare parecchio le carte in tavola, soprattutto per chi è in cerca di lavoro o si barcamena tra le solite scartoffie fiscali.
Il governo Meloni punta tutto sulle assunzioni e su un fisco più aggressivo, tra incentivi per chi assume e nuove regole per chi si sposta. Ma, come al solito, non mancano le polemiche. Vediamo cosa c’è dietro le cifre e i numeri che fanno impazzire la politica.
Il lavoro costa meno, se assumi (davvero)
Tra le misure più interessanti della Manovra 2025 spunta la maxideduzione sulle assunzioni, una manna dal cielo per le aziende che decidono di allargare la propria forza lavoro. Questa agevolazione, prorogata fino al 2027, promette di sgravare pesantemente i conti delle imprese che assumeranno a tempo indeterminato, con deduzioni che potrebbero toccare il 30% per categorie “difficili” da piazzare, come ex detenuti, donne con figli piccoli e chi ha perso il lavoro.
Una mossa che sembra voler premiare chi fa davvero girare la macchina, ma occhio: funziona solo per chi aumenta la forza lavoro, quindi chi sta fermo, paga.
Premi a chi è disposto a fare le valigie
Se lavorare a due passi da casa vi sembra troppo comodo, questa è la misura che fa per voi. Il governo con Giorgetti al ministero dell’Economia ha deciso di aumentare i benefit per chi è disposto a trasferirsi oltre i 100 chilometri dalla propria residenza. Chi accetta la sfida potrà godere di fringe benefit maggiorati e premi più consistenti.
E per non farsi mancare nulla, arriva anche la conferma della tassazione agevolata sui premi di produttività, con aliquote che restano al 5% per redditi fino a 80.000 euro.
Esonero contributivo esteso e confermato per le lavoratrici con due figli
Se la Manovra 2025 passerà senza ulteriori modifiche, le lavoratrici con due figli continueranno a beneficiare dell’esonero contributivo anche nel 2025, prolungando una misura introdotta lo scorso anno. Questa agevolazione, che inizialmente copriva solo il 2024, esonera al 100% le lavoratrici madri dai contributi a loro carico fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Finora, l’incentivo ha interessato circa 570mila donne per un totale di 500 milioni di euro. Ma la vera novità riguarda l’estensione della misura anche alle lavoratrici autonome, un passo importante che apre l’accesso agli sgravi a una platea più ampia di beneficiarie.
Congedi parentali: l’indennità sale e diventa strutturale
Novità dal governo Meloni anche sul fronte dei congedi parentali. Attualmente, i mesi indennizzati all’80% sono due, ma con la nuova manovra, se ne aggiunge un terzo, confermando questa indennità maggiorata e rendendola permanente. Il pacchetto di misure proposto dalla ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, mira a facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia, introducendo maggiore stabilità e garanzie economiche per chi decide di usufruire del congedo parentale.
I restanti mesi del congedo continuano a essere indennizzati al 30%, ma il rafforzamento dell’80% rappresenta un sostegno concreto per le famiglie.
Web tax e fatture salate: il fisco va online
Per quanto riguarda la web tax, la Legge di bilancio non fa sconti. Anzi, amplia la platea delle imprese soggette alla tassazione digitale, eliminando i vecchi tetti di fatturato. Il mondo digitale dovrà quindi prepararsi a una stretta fiscale, mentre per chi cerca di dedurre spese aziendali, arriva l’obbligo di usare il Pos o il bonifico.
Anche le bolle doganali, per i più nostalgici della carta, diventeranno solo digitali: niente più scartoffie, ma solo clic.