Leonardo e Baykar, intesa per creare un colosso dei droni con sede in Italia

La partnership sfrutterà i droni di Baykar con l’esperienza di Leonardo nella progettazione dei sistemi di payload. Previsto un mercato da 100 miliardi nei prossimi 10 anni

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 6 Marzo 2025 12:56

È stato firmato un memorandum d’intesa tra Leonardo e il gruppo turco Baykar, leader nel settore dei droni, per lo sviluppo di sistemi senza pilota. L’annuncio arriva tramite una nota congiunta. Secondo quanto riportato nella nota, si prevede che il mercato europeo, comprendente aerei senza pilota, droni da sorveglianza armati e droni da attacco in profondità, raggiunga un valore di 100 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.

I dettagli dell’accordo

La partnership si concentrerà sull’uso delle avanzate piattaforme senza pilota di Baykar, che hanno già dimostrato una notevole efficacia operativa sui mercati internazionali, unendo l’esperienza di Leonardo nella progettazione dei sistemi di missione, payload e certificazione aeronautica in Europa. Le due aziende, attualmente impegnate nello sviluppo e nella produzione di sistemi Uav (Unmanned Aerial Vehicle), sistemi elettronici, payload, C4I (Command, Control, Communications, Computers, and Intelligence), Intelligenza Artificiale, sistemi di missione integrati e attrezzature e servizi spaziali, lavoreranno insieme per garantire l’interoperabilità all’interno di ecosistemi multi-dominio.

Grazie alla sigla dell’accordo, Leonardo e Baykar “intendono perseguire congiuntamente opportunità sia nel mercato europeo sia a livello internazionale, sfruttando anche ulteriori sinergie nel settore spaziale”, scrivono le aziende nella nota congiunta.

I siti di Leonardo coinvolti nelle attività della joint venture saranno quelli di Ronchi dei Legionari, centro specialistico nel settore unmanned (Gorizia), Torino e Roma Tiburtina, dove si svilupperanno le tecnologie integrate multi-dominio e si gestiranno le attività di produzione. Inoltre, Nerviano (Milano) sarà il punto di riferimento per le soluzioni congiunte nel settore spaziale.

La nascita di un nuovo player di riferimento

La partnership strategica Leonardo-Baykar segna così una pietra miliare importante nell’ambito della difesa europea; un accordo voluto fortemente da entrambe le parti, visto che secondo l’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani i colloqui preliminari con Baykar sono durati solo 5 mesi, un tempo molto più basso di quello necessario in genere per intese del genere.

L’industria della difesa sta affrontando sfide senza precedenti, tra cui lo sviluppo di sistemi senza pilota, l’intelligenza artificiale, i fighter di sesta generazione, la cybersecurity e l’espansione delle tecnologie spaziali. “In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza globale”, spiega Cingolani.

“Come leader globale nello sviluppo, produzione ed esportazione di Uav armati, Baykar – evidenzia il presidente e Cto, Selçuk Bayraktar – si è sempre concentrata nell’andare oltre i limiti dell’innovazione nell’aviazione unmanned. La capacità di Leonardo, rinomata a livello mondiale nei sistemi C4I e il suo enorme know-how nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale, rendono questa collaborazione ancora più significativa”.

L’obiettivo di una difesa solo europea

L’accordo con Leonardo segna la chiusura di un cerchio, dopo che il gruppo turco ha acquisito Piaggio Aerospace, con sede a Villanova d’Albenga (Savona). Piaggio Aerospace si occupa della progettazione e della costruzione di velivoli da pattugliamento, motori aeronautici avanzati e sistemi per il controllo remoto di aerei, tra le altre attività.

Un accordo che dimostra come le aziende del settore della difesa europea si stiano sempre più smarcando dagli Stati Uniti, con l’obiettivo di creare accordi solo europei e fornendo droni all’avanguardia ai Paesi comunitari, ormai decisi ad aumentare le spese per la difesa.