Inflazione cala in Europa, invariata in Italia dove la povertà individuale aumenta

Il dato dell'inflazione in Europa segna un calo rispetto allo scorso anno, mentre l'Italia resta ferma

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 17 Aprile 2024 16:35

L’Eurostat ha segnalato un tasso di inflazione medio in Europa del 2,4 per cento. Si tratta di un calo significativo rispetto allo stesso mese del 2023. A marzo 2024 il tasso di inflazione dell’area euro segna un calo non solo rispetto allo scorso anno, ma anche rispetto al mese di febbraio.

Alcuni Paesi vanno meglio di altri, con Lituania, Finlandia e Danimarca tra i migliori, mentre altri come la Romania fanno alzare la media con un personale 6,7 per cento. L’Italia resta invariata, ma il dato non porta miglioramenti e secondo gli ultimi dati Istat è aumentato il numero relativo alla povertà assoluta.

Quanto è il tasso di inflazione in Europa: l’andamento e il Paese con più inflazione

Il tasso di inflazione annuale nell’area euro si è fissato al 2,4 per cento nel mese di marzo 2024. Il dato segna un calo rispetto al 2,6 per cento segnalato a febbraio. Lo scorso anno il tasso di marzo era del 6,9 per cento. L’inflazione annuale dell’Unione Europea è quindi calata del 2,6 per cento a marzo 2024, in discesa rispetto al 2,8 per cento di febbraio. Sempre lo scorso anno il tasso era dell’8,3 per cento.

I dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, mostrano come i tassi annuali più bassi sono stati registrati in Lituania (0,4%), Finlandia (0,6%) e Danimarca (0,8%), mentre i tassi annuali più alti sono stati registrati in Romania (6,7%), Croazia (4,9%), Estonia e Austria (entrambi 4,1%). Rispetto a febbraio, l’inflazione annua è diminuita in tredici Stati membri, mentre è rimasta stabile in quattro ed è aumentata in dieci.

I servizi (+1,76 punti percentuali), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+0,53), beni industriali non energetici (+0,30) ed energia. (-0,16) hanno contribuito al dato dell’inflazione registrato.

Qual è il tasso di inflazione in Italia oggi?

L’Italia è uno di quei Paesi che hanno visto il tasso di inflazione restare invariato. La stima su base annua vede invece un aumento dell’1,2 per cento, un dato comunque inferiore ai calcoli che prevedevano un aumento di poco superiore, ovvero del +1,3 per cento.

Nello specifico, Istat ha comunicato che i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno rallentato, passando da un +3,4 per cento di febbraio a un +2,6 per cento di marzo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’Istat ha segnalato un calo per i beni alimentari non lavorati, da +4,4 per cento a +2,6 per cento, mentre per i beni alimentari lavorati il carrello della spesa è passato da +3,4 per cento a +2,8 per cento.

È aumentata la povertà individuale: i dati Istat

I dati Istat sull’inflazione hanno accompagnato l’uscita del Rapporto sull’indice di benessere. Secondo lo studio, cresce il reddito medio delle famiglie, ma peggiora il dato sul gap di genere, sui femminicidi e l’istruzione. Inoltre cresce l’incidenza di povertà individuale.

I dati sono variati molto nel tempo, anche grazie all’introduzione del Reddito di Cittadinanza. Nel 2019 infatti la povertà assoluta individuale era scesa al 7,6 per cento, mentre è tornata stabile intorno ai 9,7-9,8 per cento durante le crisi come Covid-19, il caro bollette e l’eliminazione del sostegno alla povertà. L’accelerazione dell’inflazione ha colpito le famiglie con redditi bassi e instabili.