Gigafacotry Stellantis di Termoli senza Pnrr: cosa succederà ai fondi

Dove andranno a finire i fondi che il governo ha tolto alla gigafactory di Termoli

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il Governo ha deciso di togliere i fondi del Pnrr allocati alla cosiddetta “gigafactory” di Termoli a causa dei ritardi che Stellantis e le altre aziende coinvolte avevano accumulato nella sua costruzione. La scelta è arrivata dopo i tentennamenti che hanno caratterizzato la fase di progettazione e di realizzazione dell’impianto e che hanno messo in difficoltà l’esecutivo con le scadenze legate alle risorse europee.

Per questa ragione il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che i 252 milioni allocati al progetto, dal costo totale di 2,3 miliardi, andranno invece ad altri progetti che riguardano la transizione energetica.

I ritardi della gigafactory di Termoli

Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che il Governo riassegnerà i fondi del Pnrr che aveva deciso di allocare alla cosiddetta gigafactory di Termoli. Il nome gigafactory è stato mutuato da Tesla e sta a indicare gli impianti di costruzione delle batterie al litio per le auto elettriche.

Il progetto prevedeva la costruzione entro il 2026 di un impianto di questo tipo nella città di Termoli, in Molise. A realizzarlo sarebbe stata Acc, joint venture tra i gruppi automobilistici Mercedes e Stellantis e quello petrolifero TotalEnergies. Era previsto un investimento da 2,3 miliardi di euro, di cui 252 milioni, quindi quasi un quinto, proveniente dal Pnrr. La gigafactory avrebbe dovuto dare lavoro a 1.800 persone.

A giugno Acc ha fatto sapere di voler rimandare il progetto a causa delle difficoltà del mercato dell’auto elettrica in Europa. La crescita delle vendite dei modelli a batteria si è fermata dopo il 2023 e diverse case automobilistiche stanno ripensando la loro strategia a riguardo. L’utilizzo del Pnrr è però legato a tempistiche molto precise che, se non rispettate, rischiano di portare a conseguenze serie per il Paese fino all’annullamento di alcune parti del Recovery Fund.

La riassegnazione dei fondi del Pnrr

Per non perdere i fondi e la credibilità guadagnata presso la Commissione europea che ha portato alla nomina di Fitto come uno dei vicepresidenti dell’esecutivo dell’Ue, il Governo ha quindi deciso di togliere i 252 milioni di euro al progetto della gigafactory. Non saranno però riconsegnati all’Europa, ma riassegnati ad altre iniziative sempre nell’ambito della transizione ecologica. Questo però comporta alcune difficoltà.

Questa decisione costringe ad affrontare lo stesso problema che ha portato alla riassegnazione dei fondi: le tempistiche. L’impianto andava completato e attivato entro il 2026 e le scadenze da rispettare dovranno di conseguenza essere comunque le stesse. Il Governo dovrà quindi selezionare velocemente progetti che rientrano nei complessi canoni del Pnrr e che possono essere completati in poco più di un anno.

Inoltre, rende di fatto ufficiale il ritardo nella costruzione dell’impianto. “Stellantis ha assicurato in linea di principio che con la produzione degli attuali motori garantirà la continuità dello stabilimento di meccaniche di Termoli, tuttavia non ha individuato nuovi prodotti in grado di compensare il progressivo calo dei volumi e la preannunciata fine del Fire ed oggi si ricorre in maniera massiccia all’utilizzo di ammortizzatori sociali”, ha commentato a riguardo il gruppo, confermando lo stato di difficoltà della fabbrica.