Pronto il secondo taglio dei tassi con cui la Bce allenta la stretta monetaria iniziata durante la crisi energetica del 2022-2023. Il nodo principale nella riunione del Consiglio Direttivo della Bce di oggi sarà quello di valutare le nuove proiezioni economiche su inflazione, crescita Pil e disoccupazione per capire quale sarà la direzione della politica monetaria nei prossimi mesi. Tenendo conto dei passi in avanti fatti dall’inflazione verso l’obiettivo del 2%, crediamo che la scelta di tagliare di 25 punti base i tassi di interesse sia quasi certa. I dubbi sono, invece, legati alle prossime azioni. Lo sottolinea Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia in previsione del meeting della Bce atteso oggi.
Bce, atteso oggi secondo taglio anno
Nel dettaglio, ci aspettiamo che il Consiglio Direttivo della Bce possa diminuire i tassi sui depositi di 25 bps (basis points) dal 3,75% al 3,50% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale di 60 bps 4,25% al 3,65% (dopo la decisione di marzo di ridurre il corridoio tra i tassi DFR e MRO da 50 punti base a 15 bps).
Le scelte, come abbiamo ricordato, sono molto scontate dal mercato perché rispecchiano l’andamento dei fondamentali. Abbiamo assistito negli ultimi tre mesi a passi in avanti da parte dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% (dal 2,5% a/a di giugno siamo passati al 2,2% a/a di agosto). Unica preoccupazione rimane quella sull’andamento dei prezzi al consumo nel settore dei servizi, cresciuti costantemente negli ultimi mesi, fino al 4,2% a/a di agosto.
Le prospettive sulle variabili macroeconomiche potrebbero dare indizi su quali potrebbero essere le intenzioni del Consiglio Direttivo per i prossimi meeting (17 ottobre e 12 dicembre).
Tuttavia, non ci aspettiamo un ripristino della forward guidance. L’atteggiamento della Bce rimarrà dipendente dai dati macro. Solo un ulteriore rallentamento delle pressioni inflazionistiche e ulteriori segnali di allarme sulla crescita economica potrebbero spingere il Governing Council a fare due ulteriori tagli nel corso del 2024.
Quali prospettive?
Crediamo che lo scenario più probabile per oggi sia un taglio dei tassi di interesse (25 punti base per quello sui depositi e 60 punti base per quello sulle operazioni di rifinanziamento a una settimana). Il governatore della Bce, Christine Lagarde, rimarrà, a nostro avviso, molto ermetica cercando di non fare trasparire nulla in merito alle discussioni all’interno del Consiglio Direttivo per evitare di destabilizzare i mercati. Sarà ribadito che l’approccio della Bce continuerà ad essere dipendente dall’andamento dei dati macroeconomici e solamente nuove indicazioni di forte rallentamento della crescita dei prezzi al consumo potrebbero convincere i banchieri centrali a tagliare nuovamente i tassi a settembre. Manteniamo le nostre prospettive su un solo taglio dei tassi di interesse nelle prossime due riunioni (ottobre e dicembre) perché valutiamo che l’inflazione possa rimanere su livelli elevati più a lungo del previsto.
Quali conseguenze sui mercati?
Valutiamo che, nello scenario base (taglio, atteggiamento invariato dipendente dai dati macro) i movimenti possano essere molto ridotti e solamente di breve periodo.