Spread cala a 65 punti, rendimenti giù a 3,51%, svolta per gli investitori

Dopo settimane di rialzi dei Bund tedeschi, lo spread con in Btp cala a causa di una diminuzione del rendimento dei titoli di Stato italiani, che rimangono però molto appetibili

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha raggiunto i 65,78 punti base poco dopo l’apertura delle contrattazioni del 18 dicembre. Un risultato dovuto principalmente al calo del rendimento dei titoli di Stato italiani. Una novità, visto che nelle ultime settimane la riduzione del differenziale era dovuta soprattutto alla perdita di fiducia degli investitori nei Bund e al conseguente aumento dei tassi di interesse sui titoli decennali tedeschi.

Questo cambiamento di scenario rappresenta una possibile svolta per gli investitori. Lo spread basso rappresenta un elemento di sicurezza per chi decide di acquistare titoli italiani, ma i rendimenti relativamente alti rendevano i nostri Btp convenienti. Un calo di questa metrica potrebbe cambiare questa situazione, ma avvantaggerebbe le casse dello Stato.

Lo spread scende sotto i 66 punti

I dati rilevati da Borsa Italiana nelle prime ore di contrattazione del 18 dicembre hanno mostrato un calo dello spread tra Btp e Bund sotto la soglia dei 66 punti base. Il differenziale è arrivato a 65,78 punti, per poi risalire e tornare a 66,01. Si è trattato comunque di un picco significativo, che mostra il progressivo avvicinamento dei rendimenti dei titoli di Stato italiani e dei Bund tedeschi.

Il calo dello spread è stato pressoché costante da aprile. È anche la conseguenza di un’inversione di rotta che risale, di fatto, all’ottobre del 2022. I risultati sono però andato ben oltre i livelli raggiunti prima delle ultime elezioni, che avevano portato instabilità sui mercati finanziari. Alla fine della legislatura che ha affrontato la pandemia, il differenziale con i titoli tedeschi era infatti di circa 100 punti.

Ora anche i rendimenti italiani stanno calando

Nelle ultime settimane di novembre e nelle prime di dicembre il calo dello spread ha subito un’accelerazione. Si è portando in poco tempo dalla quota raggiunta in precedenza, tra gli 80 e i 75 punti, stabilmente sotto i 70. In questo periodo, però, i rendimenti dei titoli italiani erano rimasti di fatto stabili. Erano quelli dei Bund tedeschi a crescere.

Questo permetteva di fatto all’Italia di guadagnare credibilità sui mercati internazionali, con risultati dello spread quasi senza precedenti. Al contempo ha mantenuto sul mercato titoli di Stato molto interessanti per gli investitori, con un rendimento alto a fronte di un rischio, rispetto ai titoli tedeschi, non molto elevato.

Il 18 dicembre ha però segnato un’anomalia in questa tendenza. I rendimenti dei titoli italiani si sono mossi verso il basso, passando dal 3,54% al 3,51%. Al contempo anche gli interessi sui Bund sono calati, ma soltanto di un decimo di punto, permettendo quindi allo spread di scendere.

Cosa significa per investitori e Stato

Se i rendimenti dei titoli di Stato dovessero calare, per i piccoli risparmiatori i Btp potrebbero diventare meno convenienti. Gli interessi che lo Stato garantirebbe sulle nuove emissioni sarebbero sempre più bassi e strumenti che in passato si sono rivelati un affare per gli italiani, come i Btp Italia o i Btp Valore, non sarebbero altrettanto convenienti.

Al contempo però un calo dei rendimenti sarebbe un dato importantissimo per le casse dello Stato. Gli interessi sul debito costano circa 100 miliardi all’anno al Paese. Sostituire i titoli in scadenza, che hanno rendimenti più alti, con altri a rendimenti più bassi potrebbe portare a un risparmio molto significativo.

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