Dopo mesi di recriminazioni ed accuse Elon Musk passa ai fatti e fa causa a Apple ed OpenAI, lamentando una intesa restrittiva della concorrenza, per la questione dell’integrazione di ChatGPT sugli iPhone. Uno sviluppo atteso, dal momento che il proprietario di Tesla e X da tempo denunciava sui social una ingiustizia ai danni della concorrenza ed aveva anche accusato Apple di manipolare l’Apple Store per mantenere al vertice delle preferenze ChatGPT.
Le accuse di Musk
Elon Musk, tramite X Corp e xAI, ha formalmente denunciato Apple e OpenAI, che vengono accusate di aver stretto una intesa restrittiva della concorrenza e di aver creato un monopolio nel settore dell’intelligenza artificiale.
Il problema nasce dal fatto che CahtGPT è stata integrata direttamente negli iPhone, nell’ambito di una serie di servizi AI offerti con gli iPhone che fanno parte della suite Apple Intelligence. Secondo le accuse di Musk, il fatto che ChatGPT sia stata pre-istallata sugli iPhone, di fatto disincentiva l’utente a scaricare altri chatbot concorrenti, fra cui Grok, il chatbot di intelligenza artificiale generativa sviluppato da xAI e lanciato a fine 2023.
Oltre a costituire un vantaggio per gli iPhone di Apple, che commercializzerebbe i suoi iPhone con uno dei più potenti strumenti di intelligenza artificiale già integrato, l’intesa avvantaggerebbe ChatGPT, cui Apple avrebbe offerto l’accesso privilegiato a migliaia di informazioni dei suoi utenti, in modo da arricchire a dismisura la sua potenza rispetto ai concorrenti.
Le accuse di manipolazione
L’accusa di manipolazione delle classifiche in Apple Store ha riempito le cronache dei social nell’ultimo periodo, con Musk che lamentava l’ostinata presenza di ChatGPT in vetta nonostante l’ottimo posizionamento nelle classifiche di Grok e dell’app di X. Per Musk, Apple rende “impossibile a qualsiasi altra AI raggiungere la prima posizione”.
“In un disperato tentativo di proteggere il suo monopolio sugli smartphone, Apple ha unito le forze con l’azienda che trae maggiori vantaggi dall’inibizione della concorrenza e dell’innovazione nell’intelligenza artificiale: OpenAI, un monopolista nel mercato dei chatbot di intelligenza artificiale generativa”
si legge nella denuncia presentata presso la Corte distrettuale del Texas.
La replica di OpenAI e Apple
La replica dei diretti interessati non si è fatta attendere. Apple ha risposto all’accusa di manipolazione precisando che l’App Store è “progettato per essere equo e imparziale“, mentre la portavoce di OpenAI, Kayla Wood, ha etichettato la causa intentata da Musk come “l’ennesimo episodio di molestie da parte di Musk”, che peraltro fu fra i padri fondatori di OpenAI insieme a Sam Altman, con cui ebbe disaccordi nella gestione della società.
E proprio Sam Altman ha commentato le lamentele di Musk, replicando
“un’affermazione notevole considerando quello che fa Elon fa per manipolare X a proprio vantaggio e per le sue aziende, danneggiando i concorrenti e le persone che non gli piacciono”.