Si chiude una settimana positiva per le principali borse europee. Come atteso, negli Stati Uniti è scattato lo shutdown, dopo che i leader democratici e repubblicani non sono riusciti a trovare un accordo nemmeno a breve termine per mantenere il governo pienamente finanziato oltre l‘anno fiscale in corso.
Crescono le aspettative di nuovi tagli da parte della Fed
Il sentiment degli investitori è stato sostenuto dalle rinnovate scommesse sui tagli dei tassi di interesse statunitensi. I deboli dati sull’occupazione privata negli Stati Uniti hanno ravvivato le aspettative di una riduzione del costo del denaro, da parte della Federal Reserve, già a partire dalla riunione di questo mese.
I mercati si preparano alla possibilità che la chiusura del governo statunitense possa protrarsi almeno fino alla fine della prossima settimana, con la conseguenza di ritardi nella pubblicazione di dati economici fondamentali, come il rapporto sui nonfarm payrolls e le richieste di sussidi di disoccupazione. Ciò rappresenta un problema per la Fed, che dipende dai dati, e sarà costretta a fare affidamento su indicatori meno completi come il report ADP che ha mostrato un chiaro raffreddamento del mercato del lavoro. Tale statistica garantisce che la Fed taglierà i tassi sia a ottobre che a dicembre.
Inflazione UE stabile: confermato l’attuale orientamento della BCE
Come previsto dagli economisti, l’ultimo dato sull’inflazione nell’Unione Europea, pari al 2,2%, si colloca ampiamente all’interno dell’intervallo target della Banca Centrale Europea, rafforzando l’idea che le pressioni inflazionistiche nell’Eurozona si stiano stabilizzando. Pur risultando leggermente al di sopra dell’obiettivo “prossimo ma inferiore al 2%”, questa rilevazione difficilmente innescherà cambiamenti significativi di politica monetaria, spiega Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm . La BCE dovrebbe quindi mantenere l’attuale orientamento, confermando i tassi e continuando a monitorare attentamente le dinamiche di fondo dei prezzi.
Oro, prezzi vicini a massimi storici su attese taglio tassi Fed e incertezza politica
Le quotazioni dell’oro si mantengono stabili vicino ai massimi storici, sostenuti dalle rinnovate scommesse sui tagli dei tassi di interesse statunitensi, dalla chiusura delle attività governative a Washington (shutdown) e dalla forte domanda degli investitori. Il contratto future ha toccato un top a oltre 3.920 dollari. I deboli dati sull’occupazione privata negli Stati Uniti, che mostrano una perdita di 32.000 posti di lavoro a settembre, hanno ravvivato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, già a partire dalla riunione di questo mese. Secondo i future Fedwatch, quotati al CME, gli operatori stanno scontando una riduzione quasi certa di 25 punti base.
OPEC+ verso aumento produzione di petrolio fino a 500 mila barili
Brusca correzione, invece, questa settimana per il petrolio sulle aspettative che l’OPEC+, domenica, potrebbe annunciare un aumento della produzione di 500mila barili, ben maggiore di quanto preventivato. L’aumento di produzione del cartello accelererebbe la fase di uscita dai tagli decisi un anno fa dall’OPEC+ e, assieme alla ripresa dell’export del Kurdistan, allo scemare delle tensioni in Israele ed alla frenata della domanda, andrebbe a gonfiare il surplus di offerta già previsto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia per il 2026.
La performance settimanale delle borsa
La migliore performance della settimana viene registrata dalla piazza di Francoforte in rialzo di oltre 3 punti percentuali. Segue Parigi con un +3,5%, Rialzi più del 2% vengono registrati da Londra, Madrid e Milano. Il finale si prefigura positivo anche per la borsa di Wall Street.
I migliori e peggiori a Piazza Affari
A Piazza Affari, best performer è il titolo Fincantieri che porta a casa un +24%: gli analisti Mediobanca hanno portato il target price del titolo a 27 euro, con un aumento del 35% (da €20). L’upgrade del target price di Fincantieri da parte di Mediobanca riflette la solida posizione del Gruppo guidato dall’AD Folgiero nel cogliere l’eccezionale crescita della domanda globale nel settore navale, con particolare enfasi sulla difesa e sul comparto underwater. Tra le migliori blue chips, anche, TIM con un +10,3%: la sua business unit, TIM Enterprise, ha accelerato sulla trasformazione digitale del Paese con un piano di investimenti da 1 miliardo di euro in tre anni. Vola Stellantis +12% spinta da indiscrezioni sulla possibile cessione della divisione di car sharing, i dati di vendita in Italia e USA superiori alle stime e alcuni giudizi degli analisti. Tra i peggiori, invece si posiziona Mediobanca che scivola del 13%.