Cresce l’attesa degli investitori per il Jackson Hole Economic Symposium, la conferenza annuale della banca centrale statunitense di tre giorni organizzata dalla Federal Reserve Bank di Kansas City a Jackson Hole, nel Wyoming. Dopo il crollo del mercato di inizio agosto e i successivi recuperi sulla scia di dati macroeconomici confortanti, c’è grande incertezza sull’entità del taglio dei tassi che sarà attuato nella prossima riunione della Fed. Saranno quindi sotto osservazione le parole del presidente Jerome Powell, che dovrebbe preparare il terreno per il meeting di settembre.
L’appuntamento
Ogni anno dal 1978, la Federal Reserve Bank di Kansas City ha organizzato un simposio su un importante problema economico che affligge le economie degli Stati Uniti e del mondo.
Tra i partecipanti al simposio ci sono importanti banchieri centrali, ministri delle finanze, accademici e operatori del mercato finanziario di tutto il mondo. I partecipanti si riuniscono per discutere i problemi economici, le implicazioni e le opzioni di policy relative all’argomento del simposio. Gli atti del simposio includono relazioni, commenti e discussioni.
Il simposio sulla politica economica del 2024, “Rivalutazione dell’efficacia e della trasmissione della politica monetaria”, si terrà dal 22 al 24 agosto.
L’intervento di Powell
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell parlerà delle prospettive economiche alle 10:00 ora orientale degli USA (le 16 italiane) del 23 agosto, continuando un precedente in base al quale il capo della Fed tiene un discorso programmatico durante la conferenza di tre giorni.
Powell userà il suo discorso di Jackson Hole per preparare il terreno per un taglio del tasso di interesse a settembre, mentre la dimensione effettiva della mossa sarà determinata dai dati sull’occupazione di agosto che arriveranno una settimana dopo, secondo gli esperti.
È ampiamente scontato che la Fed ridurrà il costo del denaro al suo prossimo incontro del 17-18 settembre, ma non c’è certezza su quanto sarà grande questo taglio. La Fed ha mantenuto il suo tasso di riferimento nell’intervallo 5,25%-5,50% per più di un anno ormai, per rallentare la crescita economica e mantenere una pressione al ribasso sull’inflazione.
I recenti avvenimenti
Gran parte dell’incertezza sull’entità del taglio dei tassi deriva dagli avvenimenti che hanno interessato i mercati nelle ultime settimane. I mercati azionari hanno recuperato una grossa fetta della forte svendita di inizio mese e rimangono in solida crescita da inizio anno. Nonostante la paura di inizio agosto legata in parte a un rapporto sull’occupazione di luglio più debole del previsto e alla violenta smobilitazione del popolare carry trade dello yen giapponese, gli investitori sembrano ora ottimisti sulle prospettive dell’economia statunitense.
Solo due settimane fa, erano presenti aspettative di un taglio di 50 punti base a settembre, o addirittura di una mossa intra-meeting di emergenza, ma da allora i commenti dei funzionari della Fed hanno mostrato che sono più ottimisti sulle prospettive economiche della maggiore economia globale. Inoltre, i dati macroeconomici recenti sono stati più incoraggianti, suggerendo che l’inflazione sta effettivamente diminuendo ma che l’economia è ben lontana da una recessione; tra questi ci sono l’inflazione uscita mercoledì, le vendite al dettaglio e la produzione industriale uscite giovedì.