Istat conferma l’inflazione all’1% nel 2024, alimentari al 2%

Secondo i dati pubblicati dall'Istat, l'inflazione media del 2024 è scesa rispetto al +5,7% dell'anno precedente

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 16 Gennaio 2025 15:13

Il 2024 si è chiuso senza scossoni per le tasche degli italiani. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, l’inflazione ha registrato una crescita dell’1% nell’anno appena concluso, in calo rispetto al 2023 (+5,7%). Una frenata che ha riguardato anche i prezzi del carrello della spesa, passati dal +9,5% del 2023 al +2% di quest’anno. A dicembre il trascinamento dell’inflazione al 2025 è salito allo 0,3%.

I numeri dell’inflazione

Secondo i dati pubblicati dall’Istat, nel 2024 i prezzi al consumo in Italia hanno registrato una crescita complessiva dell’1%. Un dato decisamente più contenuto rispetto al +5,7% registrato nell’anno precedente, a conferma di un generale rallentamento dell’inflazione.

Al netto dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari freschi (“inflazione di fondo”), si osserva che i prezzi al consumo sono cresciuti del 2% nel 2024, sempre in netto calo rispetto al +5,1% del 2023, a conferma della crescita moderata dei prezzi di altri beni e servizi.

Secondo le stime, a dicembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), ha registrato un leggero aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente. Rispetto allo stesso mese dell’anno passato, invece, si è registrato un incremento dell’1,3%, confermando così le previsioni iniziali. Nonostante un lieve rialzo dunque, il tasso di inflazione è rimasto sostanzialmente stabile rispetto ai mesi precedenti.

Come sottolineato dall’Istat, il significativo rallentamento dell’inflazione registrato nel 2024 è principalmente attribuibile al forte calo dei prezzi dell’energia. Infatti, i beni energetici hanno subito una contrazione del 10,1% rispetto al 2023, rispetto ad un aumento dell’1,2% dell’anno precedente.

Anche il settore alimentare ha contribuito a moderare la crescita dei prezzi, registrando un aumento del 2,2% rispetto al 9,8% del 2023. Tuttavia, la percentuale di aumento dei prezzi degli alimentari è rimasta al di sopra del tasso di inflazione.

L’inflazione di fondo ha subito un forte rallentamento nel 2024, passando dal +5,1% del 2023 al +2,0%. Analogamente, i prezzi del “carrello della spesa” hanno registrato una crescita più moderata, attestandosi al +2,0%. È interessante notare che, a dicembre, l’inflazione ha mostrato una leggera tendenza al rialzo, con un “trascinamento” stimato dello 0,3% per il 2025.

Inflazione, solo “un’illusione ottica”

Per il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, il calo dell’inflazione è “un’illusione ottica in termini di costo della vita. I prezzi, infatti, dopo essere saliti del 5,7% nel 2023, non sono diminuiti, ma nel 2024 hanno solo attenuato la loro corsa, avendo però già raggiunto, due anni fa, livelli insostenibili per le tasche delle famiglie. Insomma, i rincari del 2024 si aggiungono a quelli del 2023”.

Secondo Dona, l’incremento del costo della vita del 2024 va ad aggiungersi a quello che le famiglie italiane hanno dovuto pagare nel 2023: “Se l’inflazione media pari a +1% significa, per una coppia con due figli, un incremento del costo della vita complessivamente pari a 272 euro su base annua, questo rialzo va ad aggiungersi ai 1.734 euro dovuti ai rialzi del 2023 che le famiglie continuano a pagare, per un totale di 2.006 euro in due anni. Senza contare che nel 2024 – sottolinea Dona – a gravare maggiormente sui bilanci sono soprattutto i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che costano 219 euro in più, e il carrello della spesa che sale del 2,0%”