Immobiliare: settimana negativa, l’economia USA sorprende gli analisti

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Si chiude una settimana negativa per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari e, in Europa, con l’attenzione degli investitori ancora una volta puntata sulle banche centrali che muovono i tassi con effetti sul settore. Gli addetti non hanno accolto bene la resilienza dell’economia statunitense. Il balzo del PIL, infatti, non ha deposto a favore della riduzione dei tassi di interesse su cui gli investitori facevano tanto conto, dopo il primo taglio dell’anno deciso nella riunione di settembre.

“Stop and go” dell’economia USA

I dati provenienti dall’economia americana che hanno gettato maggiore incertezza sulla possibilità di ulteriori tagli, prima della fine dell’anno, hanno rimesso in primo piano il tema della politica monetaria. Il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento, ma la domanda interna resta resiliente. Considerando che l’inflazione resta al di sopra del target, i dati rendono meno probabile l’ipotesi di tagli significativi ai tassi di interesse nei prossimi mesi, sottolinea Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm.
Nel secondo trimestre dell’anno, la nuova lettura del PIL statunitense si è attestata al +3,8%, ben oltre il +3,3% atteso dagli analisti e contro la contrazione dello 0,5% nel primo trimestre. Allo stesso tempo, il PCE core, indicatore importante per la Fed, si è attestato al 2,6%, in riduzione dal 3,5% precedente, ma meno di quanto stimato dagli analisti (+2,5%).

Powell segnala crescenti rischi economici

Il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell ha avvertito: tagli troppo aggressivi dei tassi di interesse potrebbero spingere l’inflazione al rialzo.
Il banchiere ha affermato, infatti, che la banca centrale americana deve trovare un equilibrio tra le preoccupazioni inflazionistiche e l’indebolimento del mercato del lavoro nelle sue prossime decisioni sui tassi di interesse, senza fornire alcun segnale sulla tempistica o sull’entità di potenziali tagli. “Se tagliamo troppo aggressivamente, potremmo lasciare incompiuto il lavoro sull’inflazione e dover invertire la rotta in seguito”, ha precisato Powell notando come dall’altra parte “se manteniamo una politica restrittiva troppo a lungo, il mercato del lavoro potrebbe indebolirsi inutilmente”. Il governatore ha sottolineato che i rischi al ribasso per l’occupazione sono saliti e i recenti aumenti dei prezzi riflettono i dazi. “Dati recenti mostrano che il ritmo della crescita economica è rallentato. Il tasso di disoccupazione è basso, ma è leggermente aumentato. L’aumento dell’occupazione è rallentato e i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati. “Negli ultimi mesi, è diventato chiaro che l’equilibrio dei rischi si è spostato, spingendoci ad adottare un orientamento di politica economica più vicino alla neutralità nella riunione della scorsa settimana”, ha detto il presidente.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha chiuso l’ottava in ribasso con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa una discesa di oltre il 2%. Più contenuto il calo dell’andamento del comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che perde lo 0,5%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Abitare IN cede il 4%, seguito da Next Re e IGD entrambe in discesa del 3%. Giù dello 0,9% Risanamento. Tra i rialzi vanno segnalati Brioschi e Aedes in salita, rispettivamente, del 3% e del 2%. Bene, inoltre, Gabetti che guadagna lo 0,9%.

I dati macroeconomici

Rimbalza la vendita di case nuove negli Stati Uniti nel mese di agosto. Il dato comunicato dal Census Bureau ha evidenziato un incremento del 20,5% a 800 mila unità rispetto alle 664 mila unità di luglio, quando si era registrato un decremento dell’1,8%. Le attese degli analisti erano per un calo fino a 650 mila unità.
Segnali negativi giungono, invece, dalla vendita di case esistenti che ha registrato ad agosto un decremento dello 0,2% su base mensile dopo il +2% precedente, secondo quanto rilevato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR). “Le vendite di case sono state stagnanti negli ultimi anni a causa degli elevati tassi dei mutui e delle scorte limitate – ha affermato Lawrence Yun, capo economista della NAR – Tuttavia, i tassi dei mutui stanno diminuendo e sul mercato stanno arrivando più scorte, il che dovrebbe incrementare le vendite nei prossimi mesi”. “Una ricchezza immobiliare record e un mercato azionario ai massimi storici aiuteranno gli attuali proprietari di case a salire di categoria, a vantaggio della fascia alta del mercato. Tuttavia, le vendite di case a prezzi accessibili sono limitate dalla mancanza di scorte – ha aggiunto Yun – Il Midwest è stata la regione con le migliori performance il mese scorso, principalmente grazie a condizioni di mercato relativamente convenienti. Il prezzo mediano delle case nel Midwest è inferiore del 22% rispetto al prezzo mediano nazionale”.
Nella settimana al 19 settembre, salgono leggermente le domande di mutuo negli Stati Uniti. L’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un incremento dello 0,6%, dopo il +29,7% registrato la settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato dello 0,8%, mentre quello relativo alle nuove domande è cresciuto dello 0,3%. La Mortgage Bankers Associations (MBA) ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,34% dal 6,39% precedente.

Studi di settore

Dai dati rilevati dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa nel 2024 il 7,9% dei contratti di locazione stipulati in Italia ha interessato proprio gli studenti universitari, percentuale che sale al 13,9% nelle grandi città, con picchi del 22% a Torino seguita da Milano con 18,5%.
“La nostra rete – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – nel 2025 nota come, in alcune città, l’eccesso di offerta di immobili sul segmento turistico ricettivo con conseguente riduzione della marginalità, stia portando i proprietari a tornare agli affitti tradizionali scegliendo, spesso, proprio gli studenti come tipologia di inquilini. Anche gli investitori sembrano più interessati a puntare su questo target. Due città che, nei primi mesi del 2025, hanno visto crescere la percentuale di affitti a studenti sono Roma e Torino”.