Immobiliare: settimana poco mossa nonostante il taglio della Fed

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Settimana poco mossa per il settore immobiliare in Borsa, con la tornata di riunioni delle banche centrali di settembre che si avvia alla conclusione con un senso di stabilità – forse sorprendente – nei mercati finanziari. Nonostante le prospettive poco chiare, i segnali contrastanti dei dati e la pressione politica negli Stati Uniti, le decisioni sui tassi di questa settimana non hanno causato una volatilità significativa nelle condizioni finanziarie più generali.

Il taglio dei tassi di 25 punti base della Fed è stato sostenuto quasi unanimemente dagli membri del FOMC; solo Stephen Miran, la cui nomina è stata confermata all’ultimo minuto dal Senato, ha votato per un intervento più ampio di 50 punti base. La Norges Bank ha presentato un pacchetto misto, tagliando il tasso di riferimento di 25 punti base in linea, ma abbinando il taglio a una forward guidance hawkish. Sia la Banca d’Inghilterra che la Banca del Giappone hanno mantenuto i tassi invariati. La prossima settimana, la serie di decisioni sui tassi si concluderà con la Riksbank e la Banca Nazionale Svizzera, che dovrebbero mantenere i tassi invariati.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana interlocutoria a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che non ha registrato variazioni sostanziali, allineandosi all’andamento dello Stoxx Europe 600.

Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un andamento in aumento dell’1,4% su base settimanale, meglio di quello dell’indice FTSE MIB (andamento piatto).

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana brillante per Risanamento (+5%) e Brioschi (+5%). Bene anche Aedes (+3,8%) e IGD (+2%). Negative Abitare In (-5%), Gabetti (-3,2%) e Next Re (-0,6%).

Tra i fondi quotati, DeA Capital Real Estate SGR ha sottoscritto il contratto definitivo di compravendita degli ultimi tre immobili cielo-terra del sito di San Donato Milanese di proprietà del Fondo Atlantic 1, fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, quotato sul segmento MIV di Borsa Italiana. Gli immobili sono stati venduti al prezzo di 22 milioni di euro.

I dati macroeconomici

Sul fronte macroeconomico, in Italia l’Istat ha stimato per il mese di luglio che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni sia cresciuto dello 0,7% rispetto a giugno, tornando a crescere dopo il calo congiunturale dei due mesi precedenti. Secondo Eurostat, la produzione destagionalizzata nelle costruzioni è cresciuta dello 0,5% nell’area euro e dello 0,6% nell’UE, sempre a luglio.

Inoltre, sono giunti dati negativi dal mercato edilizio americano per il mese di agosto: sia i nuovi cantieri che i permessi edilizi sono stati in deciso calo.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti da Scenari Immobiliari, secondo cui il mercato immobiliare italiano si prepara a un 2026 in forte ripresa, quasi un boom. Dopo un 2025 che si dovrebbe chiudere con un fatturato superiore ai 162 miliardi di euro (+6,8% sul 2024), le stime per il prossimo anno indicano un nuovo balzo in avanti a oltre 170 miliardi di euro, con un incremento dell’8,4%. Sul fronte delle compravendite, il 2025 si chiuderà con circa 770mila abitazioni vendute (+6,9% annuo), a conferma della solidità della domanda residenziale, con una previsione di 800 mila per l’anno che verrà. Anche i prezzi si mantengono in crescita: nel 2025 l’aumento medio è stato del 3,1 per cento, con una previsione di ulteriore accelerazione nel 2026, che dovrebbe segnare rialzi sopra il 4 per cento quasi ovunque.