Si chiude un’altra settimana all’insegna dei rialzi per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari, con l’attenzione degli investitori concentrata sulle banche centrali, in particolare sulla Federal Reserve, dopo che l’inflazione negli Stati Uniti ha segnato un aumento superiore al previsto, nel mese di gennaio, portandosi al 3%, livello al di sopra dell’obiettivo della banca centrale. Il dato ha alimentato le ipotesi tra gli addetti ai lavori di uno slittamento del taglio dei tassi da parte della banca centrale americana, a dicembre e, non più a settembre, come previsto.
L’inflazione USA rafforza l’approccio prudente della Fed
La corsa dei prezzi negli Stati Uniti è legata ai più alti costi per la voce abitazione, ma anche al rincaro delle assicurazioni di auto, dei prezzi degli alimentari e delle tariffe aeree. Il dato sull’inflazione arriva mentre emergono segnali di preoccupazione per l’economia americana fra i dazi di Trump e la stretta sull’immigrazione che sta pesando sulla fiducia delle aziende. Le tariffe imposte del presidente non hanno pesato sulle rilevazioni di gennaio e questo lascia intravedere la possibilità che i prezzi continuino ad aumentare.
Dopo l’audizione del presidente della Fed, Jerome Powell al Congresso, è apparsa evidente la preoccupazione della Fed per i potenziali rischi di rialzo dell’inflazione nel breve periodo, spiega Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, che “riflettono in parte l’incertezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti e il suo potenziale impatto sui prezzi al consumo”. La banca centrale non sembra avere fretta di abbassare ulteriormente i tassi di interesse, e “gli operatori del mercato monetario hanno già ridimensionato le scommesse sui tagli dei tassi quest’anno”, aggiunge l’esperto.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha vissuto una settimana contrastata per poi chiudere al rialzo, con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa una salita dell’1,15%. Stesso l’andamento per il comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate in ascesa dell’1,7%.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Risanamento è tra le poche a registrare un calo e scivola del 6,1%. Giù anche Aedes -2,94% e Dotstay -0,6%. Dal lato dei rialzi, Next RE vola dell’8,1%, seguita da Brioschi +8% e Gabetti +2,5%. Rialzi oltre l’1% per IGD che in settimana ha annunciato di aver sottoscritto un contratto di finanziamento green secured per 615 milioni di euro, con un pool di primarie banche e istituzioni finanziarie nazionali e internazionali. Bene Abitare IN +1,8% che in settimana ha alzato il velo sui conti del primo trimestre chiuso al 31 dicembre 2024.
I dati macroeconomici
In aumento le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 7 febbraio 2025, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un incremento del 2,3%, dopo l’aumento del 2,2% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato del 9,6%, mentre quello relativo alle nuove domande è calato del 2,3%. La Mortgage Bankers Associations (MBA) ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,95% dai 6,97% precedenti.
Studi di settore
Dopo un inizio 2024 all’insegna della contrazione, il mercato ha mostrato segnali di ripresa nel secondo e terzo trimestre del 2024, sottolinea Renato Landoni, Presidente Kìron Partner, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa. Anche le prospettive dell’andamento economico migliorano: in base alle ultime proiezioni si prevede che quest’anno l’inflazione scenderà al 2,5%, per poi arrivare al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Anche il PIL è atteso al +0,5% nel 2024.
La capacità di bilanciare la lotta all’inflazione con il sostegno alla crescita economica e sociale rimarrà una delle sfide principali per il prossimo futuro. In considerazione di tutto ciò “ci aspettiamo volumi di mutuo in moderata crescita nel 2025 rispetto al dato che andremo a registrare a fine 2024”.