Il gigante dei microchip Taiwan Semiconductor Manufacturing Company nel secondo trimestre ha registrato un aumento di quasi il 61% anno su anno dell’utile. Un risultato da record che ha superato anche le stime degli analisti, spinto dalla forte domanda di chip per le applicazioni legate all’intelligenza artificiale è rimasta forte. Una crescita non isolata visto che le aspettative sempre più alte sull’intelligenza artificiale stanno spingendo al rialzo utili e valutazioni di altre big tech come Nvidia e Apple. Un’ascesa che però deve fare i conti con il contesto geopolitico attuale, dove dazi e limitazioni al commercio rischiano di frenare le performance del settore tech.
Le attese di TSMC
Nel terzo trimestre il più grande produttore di chip prevede un fatturato compreso tra 31,8 miliardi di dollari e 33 miliardi di dollari, con un aumento del 38% anno su anno e dell’8% in più rispetto al trimestre precedente a metà. Il Ceo di TSMC, CC Wei, ha dichiarato in una conference call che la società si aspetta che le sue entrate per l’intero anno 2025 aumentino di circa il 30% in termini di dollaro Usa, grazie alla crescita dell’intelligenza artificiale e alla domanda per le sue tecnologie più avanzate.
Le big dell’AI
Anche Nvidia, leader nei chip per l’IA, ha registrato profitti record grazie alla forte domanda di hardware per data center. L’azienda è diventata il simbolo della nuova era dell’intelligenza artificiale. In particolare, la sua crescita vertiginosa è trainata dalla domanda globale di chip GPU, fondamentali per l’addestramento e l’esecuzione dei modelli di IA generativa come ChatGPT. Il processore H100, considerato uno standard per i data center IA, ha fatto decollare i ricavi dell’azienda, che nel 2024 ha registrato trimestri con utili superiori alle aspettative di Wall Street. Il ruolo strategico di Nvidia come fornitore chiave di infrastrutture per l’IA ha trasformato l’azienda da produttrice di schede grafiche per il gaming a leader assoluto nel mercato dei semiconduttori avanzati. Anche Apple, sebbene meno esposta direttamente, sta beneficiando della narrativa sull’IA integrata nei suoi dispositivi e servizi, attirando investitori e sostenendo i ricavi.
I rischi
Nonostante la crescita trainata dall’intelligenza artificiale, le grandi aziende tecnologiche devono fare i conti con l’incognita dei dazi e delle restrizioni commerciali, in particolare nei rapporti con la Cina. Le tensioni geopolitiche e i limiti imposti all’export di chip avanzati rischiano di rallentare la domanda globale e complicare le catene di fornitura. Ad esempio, per colossi come Nvidia, fortemente esposti al mercato asiatico, questi vincoli potrebbero trasformarsi in ostacoli significativi alla crescita, introducendo un elemento di incertezza in un settore altrimenti in piena espansione.