Settimana senza grandi colpi di scena per i mercati azionari europei, complice il periodo di festività e i pochi dati macroeconomici in grado di spostare il sentiment degli investitori. Si segnalano comunque i movimenti sui mercati del petrolio e del gas che hanno spinto i titoli energetici a Milano e non solo. Il Brent viaggia ormai stabilmente sopra i 76 euro al barile, mentre il Wti americano ha superato i 73 dollari al barile. Anche il gas ha proseguito la tendenza rialzista delle ultime settimane – +14% nelle ultime due, raggiungendo i 50 EUR/MWh questa settimana, il livello più alto in oltre un anno –. Se da una parte ha influito l’interruzione dei flussi residui di gas russo attraverso l’Ucraina, Goldman Sachs ha evidenziato che il principale fattore di restringimento dei fondamentali del gas europeo nord-occidentale questo inverno resta il clima più freddo della media attualmente previsto per le prossime due settimane, aiutato dalla bassa energia eolica e dalle interruzioni della produzione norvegese osservate a dicembre.
Il quadro macroeconomico
È stata una settimana caratterizzata anche dalle indicazioni provenienti dal settore manifatturiero. L’indice PMI manifatturiero della Cina, pur calando a 50,1 punti dai 50,3 del mese precedente, è riuscito comunque a mantenersi sopra la soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione: indicazione che segnala che l’economia cinese sta mantenendo un ritmo di crescita moderato spinta dalle misure di stimolo messe in campo dalle autorità di Pechino e dal terzo mese consecutivo di crescita della produzione industriale. Positivi anche i dati arrivati dagli Stati Uniti che hanno superato le attese degli analisti per il settore: l’indice dei direttori di acquisto ISM si è attestato a 49,3 punti, rispetto ai 48,4 punti del mese precedente, risultando superiore alle attese degli analisti che stimavano un calo fino a 48,2 punti.
La seduta odierna
Chiudono tutti con il segno meno i mercati del Vecchio Continente. Francoforte ha evidenziando un decremento dello 0,59%, contrazione moderata per Londra, che soffre un calo dello 0,44%, e pessima performance per Parigi, che registra un ribasso dell’1,51%. Sessione negativa anche per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,72%, spezzando la catena positiva di tre consecutivi rialzi, iniziata venerdì scorso. Al top tra le azioni più importanti di Milano, segna un buon incremento Saipem, che riporta un +2,18% rispetto al precedente.
I titoli della settimana
I dati negativi nelle vendite in Italia a dicembre, ma più in generale in tutto il 2024, hanno penalizzato Stellantis che è risultata tra le peggiori a Milano nell’ultima seduta della settimana chiusa a -3,52%. A dicembre il gruppo ha immatricolato in Italia 24.411 unità, in calo del 18,1% rispetto all’anno precedente, perdendo anche in termini di quota di mercato, scesa al 23,1% dal 26,8% del dicembre 2023. Nell’intero 2024, Stellantis ha immatricolato 452.615 vetture, in calo del 9,9% rispetto alle 502.546 del 2023 e la quota di mercato si è ridotta al 29% dal 32%.
La peggiore è risultata invece Campari che ha chiuso a -5,21% dopo la pubblicazione di un rapporto sul collegamento tra alcool e rischi cancerogeni del consigliere della Casa Bianca in materia di sanità pubblica, Vivek Murthy. Nel rapporto Murthy ha evidenziato che il consumo di alcol negli Stati Uniti risulta essere “la terza causa di cancro, dopo il tabacco e l’obesità”, suggerendo, in particolare, di evidenziare questi rischi sulle etichette dei prodotti alcolici e sollecitando un cambiamento nelle normative e una maggiore consapevolezza pubblica.