Banche centrali verso una divergenza: l’impatto sui bond

L'analisi di Schroders: "Aumenta la fiducia in un atterraggio morbido"

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Redazione

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Pubblicato: 26 Maggio 2024 10:00

“Le principali banche centrali si stanno preparando a un imminente taglio dei tassi. La Banca Centrale Europea taglierà quasi certamente i tassi a giugno e la Banca d’Inghilterra probabilmente ne seguirà l’esempio. Tuttavia, nonostante le banche centrali lo contestino, è difficile pensare che i percorsi dei tassi al di fuori degli Stati Uniti non verranno influenzati dall’azione, o inazione, della Federal Reserve nei prossimi mesi, dato il suo impatto sulle condizioni finanziarie, sui prezzi delle materie prime e sui movimenti valutari. Ciò di cui abbiamo realmente bisogno è che il rallentamento della crescita negli Stati Uniti continui. Questo aprirebbe la strada alla riduzione dei tassi da parte della Fed nel corso dell’anno”. È quanto rileva Julien Houdain, head of Global Unconstrained Fixed Income di Schroders –  uno dei principali gruppi finanziari globali, quotato alla Borsa di Londra dal 1959 e parte dell’indice FTSE 100 – commentando la probabile divergenza nella politica monetaria delle banche centrali, e sul relativo impatto sull’obbligazionario.

Aumenta la fiducia in un atterraggio morbido

Nell’ultimo mese Schroders ha ridotto il rischio di un “no landing”, aumentando la probabilità di un “soft landing” in considerazione dei primi segnali di moderazione dell’economia statunitense e delle migliori notizie sul fronte dell’inflazione. La flessione dei dati ha riguardato in modo trasversale i vari indicatori economici. La fiducia dei consumatori, il tasso di abbandono dei posti di lavoro e le richieste iniziali di disoccupazione – evidenzia l’analisi – “sembrano suggerire che alcune delle preoccupazioni sul surriscaldamento del mercato del lavoro potrebbero essere state sopravvalutate”. A guidare l’andamento sono state soprattutto le buste paga non agricole, mentre il ritmo più basso delle assunzioni nelle aree “core” nel settore privato, escluso quello sanitario, è stato un segnale positivo nell’ultimo rapporto. Con una crescita di quasi 100mila posti di lavoro “core” e 175mila aumenti totali in termini di payroll, il mercato del lavoro rimane sano.

Per quanto riguarda l’inflazione, con l’attenuarsi delle tensioni geopolitiche, i prezzi del petrolio sono scesi dai massimi del mese scorso. Nel frattempo, i dati di aprile sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti hanno mostrato un ulteriore miglioramento rispetto a marzo, soprattutto nelle aree core, come i servizi, escluso il settore residenziale. Con un aumento dell’inflazione core di quasi lo 0,3% su base mensile, il livello assoluto rimane troppo alto sia per la Fed che per il mercato, ma il miglioramento rispetto al primo trimestre è un passo importante nella giusta direzione. Se questo indebolimento dovesse continuare, aprirebbe la strada all’avvio del ciclo di taglio dei tassi da parte della Fed nel corso dell’anno.

Un dato difficile da spiegare

Nel corso di aprile è successo però un fenomeno difficile da spiegare: l’ultimo dato dell’indagine ISM sui servizi – spiega Houdain – è stato negativo. È scesa al di sotto di 50 per la prima volta da oltre un anno, con dati deboli in riferimento a nuovi ordini, occupazione e produzione. Per ragioni non immediatamente evidenti, questo potente indicatore anticipatore è diventato meno affidabile nell’era post-Covid. “È tuttavia troppo presto – prosegue Houdain – per sollevare il rischio di un atterraggio duro”.

Le implicazioni

Le aspettative di Schroders per i mercati obbligazionari globali sono migliorate con la riduzione della probabilità di uno scenario di ‘no landing’, in cui i rendimenti obbligazionari sarebbero maggiormente penalizzati. Inoltre, l’ultima riunione della Fed ha messo a tacere la crescente discussione sulla possibilità di ulteriori rialzi se i dati rimarranno solidi. Tutto ciò giustifica – evidenzia Houdain – una posizione sempre più positiva sulla duration globale, o rischio di tasso d’interesse. “La nostra asset allocation – conclude l’analisi di Schroders – è rimasta relativamente invariata rispetto al mese scorso. L’unico cambiamento degno di nota è stato un leggero upgrade del debito in valuta locale dei mercati emergenti. Manteniamo una view positiva verso le obbligazioni garantite, i titoli garantiti da ipoteca (MBS), il credito europeo investment grade e gli emittenti quasi sovrani a più breve scadenza, mentre sottopesiamo le obbligazioni statunitensi investment grade e high yield a livello globale, a causa delle valutazioni poco attraenti”.