Fiducia dei consumatori ancora in calo, timori per disoccupazione e la situazione economica

Tra i consumatori, in peggioramento le attese sulla situazione economica del Paese e di quelle sulla disoccupazione

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 20 Dicembre 2024 11:45

A dicembre 2024, il clima di fiducia delle imprese registra un recupero dopo due mesi consecutivi di calo, passando da 93,2 a 95,3. Il miglioramento dell’indice è principalmente sostenuto dal settore dei servizi di mercato, dove si osserva un generale ottimismo tra gli imprenditori, in particolare nei settori dell’informazione e comunicazione, nonché nei servizi alle imprese e altri servizi.

Al contrario, l’indice di fiducia dei consumatori continua a scendere per il terzo mese consecutivo, da 96,6 a 96,3, una flessione che rispecchia un peggioramento delle aspettative riguardo la situazione economica complessiva, inclusi i timori sulla disoccupazione, e quelle personali.

Quali sono i dati che peggiorano

Tra i consumatori, si registra un peggioramento delle aspettative, in particolare per quanto riguarda la situazione economica del Paese e la disoccupazione. Questo porta a una riduzione del clima economico (da 97,8 a 96,1) e di quello futuro (da 93,8 a 93,3). Tuttavia, il clima personale segna un lieve incremento (da 96,2 a 96,4) e il clima corrente rimane sostanzialmente stabile (da 98,7 a 98,6).

Per quanto riguarda le imprese, l’indice di fiducia diminuisce nel settore industriale (nella manifattura scende da 86,5 a 85,8 e nelle costruzioni diminuisce da 101,5 a 100,9), mentre cresce nei servizi, seppur con variazioni differenti tra i comparti: in particolare, l’indice aumenta significativamente nei servizi di mercato (da 93,9 a 99,6), mentre nel commercio al dettaglio l’incremento è marginale (da 106,8 a 106,9).

Analizzando le componenti degli indici di fiducia del settore industriale, nella manifattura migliorano le attese di produzione, mentre nelle costruzioni si registra un peggioramento in entrambe le variabili. Nel comparto dei servizi di mercato, tutte le componenti dell’indicatore mostrano un’evoluzione positiva, mentre nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite sono migliorati, ma le scorte di magazzino sono considerate in accumulo e le attese sulle vendite sono in calo.

Tuonano le associazioni dei consumatori

“L’indice sui consumatori registra un evidente peggioramento soprattutto circa le attese sulla situazione economica del Paese – afferma il Codacons, commentando i dati dell’Istat – Questo perché le misure inserite dal governo nella legge di bilancio non hanno pienamente convinto le famiglie, che evidenziano un generale pessimismo sul futuro della nostra economia. Ciò che manca in questo momento è un impegno reale sul fronte dei prezzi, che dopo due anni di inflazione alle stelle continuano a salire in settori chiave come gli alimentari, e misure efficaci sul fronte della difesa del potere d’acquisto dei cittadini”.

“L’ulteriore perdita di fiducia rischia di portare a un Natale in bianco sul fronte delle spese – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Anche se la componente relativa alle opportunità di acquistare beni durevoli, ossia i beni che si comperano tipicamente a Natale, ha un rimbalzo, il recupero è talmente impercettibile, 0,3 punti, che dopo essere precipitata a novembre da -60,6 a -71, oltre 10 punti percentuali in meno, non può indurci all’ottimismo” prosegue Dona.

Neanche la Legge di Bilancio ha avuto un effetto sulle speranze degli italiani, visto che le attese sulla situazione economica dell’Italia scendono da -34 a -37,5 e anche le attese delle famiglie diminuiscono da -15,8 a -16, “un calo certo minimo ma indicativo di quel mancato miglioramento che normalmente si verifica dopo gli annunci delle misure contenute in manovra” conclude Dona.