L’ex Ilva di Taranto è ufficialmente in vendita: manifestazioni d’interesse entro il 20 settembre

Il governo mette in vendita l’ex Ilva di Taranto, con le manifestazioni d’interesse che arriveranno entro il 20 settembre: ci sarebbero 6 gruppi 

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

C’è una svolta nella lunga storia dell’ex Ilva di Taranto che, per volere del ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato dal ministro Adolfo Urso, torna ufficialmente in vendita. Ci sarà dunque una gara per potersi aggiudicare l’impianto pugliese, con le manifestazioni di interesse che potranno essere inviate entro e non oltre il prossimo 20 settembre. Nei mesi scorsi sarebbero stati sei i gruppi ad aver visitato l’impianto per comprendere la fattibilità di un acquisto dell’azienda siderurgica.

L’ex Ilva di Taranto è in vendita

L’iter di vendita dell’ex Ilva di Taranto ha preso ufficialmente il via con l’autorizzazione alla pubblicazione del bando da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy che, a breve, renderà pubblici anche i criteri con cui gli interessati potranno prendere parte alla gara finalizzata “all’acquisizione dei beni e delle attività aziendali di Ilva in Amministrazione Straordinaria e Acciaierie d’Italia in As, nonché delle altre società appartenenti ai rispettivi gruppi”. Quel che è certo, al momento, è che le manifestazioni di interesse dei potenziali acquirenti potranno essere presentate entro la data del 20 settembre 2024.

A quanto detto si aggiunge che, sempre per volontà ministeriali, verrà pubblicato anche nuovo invito a manifestare interesse per l’acquisizione di tutti i complessi aziendali facenti capo a Sanac in As, ovvero la società che faceva parte della galassia dei Riva. Gli stabilimenti, in questo caso, sono ad Assemini, Gattinara, Massa e Vado Ligure.

L’obiettivo del governo, manifestato palesemente dal ministro Urso, è quello di riuscire a chiudere entro la fine del 2024 le procedure di vendita, specie nel caso dell’ex Ilva di Taranto.

Obiettivo tutela dell’ambiente e occupazione

Il governo di Giorgia Meloni si è dato, come detto, delle scadenze e ha fissato quali saranno i requisiti richiesti ai possibili acquirenti dell’ex Ilva di Taranto.

“Tra gli obiettivi della procedura – ha chiarito Urso – vi sono lo sviluppo della produzione siderurgica in Italia, l’esecuzione delle misure di tutela ambientale volte alla riduzione delle emissioni di CO2 e l’impegno alla decarbonizzazione dei processi produttivi, in conformità alle prescrizioni della normativa nazionale ed europea”.

Si guarda, dunque, alla tutela ambientale, ma anche allo sviluppo del settore siderurgico italiano e alla “tutela dei livelli occupazionali, con l’obiettivo di ridurre significativamente il ricorso agli ammortizzatori sociali, mantenendo un costante dialogo con le parti sociali”.

Infine, l’esecutivo italiano ha previsto anche “attività e forme di compensazione a favore delle comunità locali”.

Ex Ilva, i possibili acquirenti

Secondo quanto emerso nel corso delle ultime settimane, ci sarebbero diversi soggetti economici interessati all’acquisto dell’ex Ilva di Taranto. Negli ultimi mesi, più nel dettaglio, ben sei gruppi avrebbero visitato gli impianti in Puglia per valutare la possibilità d’acquisto. Si tratta:

  • degli indiani di Vulcan Green Steel e Steel Mont;
  • degli ucraini di Metinvest (in cerca di una nuova acciaieria dopo la distruzione della Azovstal di Mariupol a causa della guerra con la Russia);
  • dei canadesi di Stelco Holdings;
  • delle italiane Sideralba e Marcegaglia. Quest’ultima, lo si ricorda, aveva già partecipato alla prima vendita in accoppiata con ArcelorMittal.