Eredità Del Vecchio, la mossa di Leonardo Del Vecchio blocca 50 miliardi

Nuovo confronto tra gli eredi di Leonardo Del Vecchio in Delfin. Al centro del dibattito un patrimonio da 50 miliardi di euro

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Claudio Cafarelli

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Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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La successione di Leonardo Del Vecchio, scomparso nel 2022, continua a generare passaggi complessi all’interno di Delfin, la holding attraverso cui il fondatore di Luxottica aveva consolidato partecipazioni finanziarie e industriali di grande peso. A più di tre anni dalla sua morte, gli otto eredi sono stati nuovamente convocati per discutere un tema tecnico legato alla proprietà delle quote societarie.

Il contesto dell’assemblea straordinaria

L’assemblea si è svolta su richiesta di Rocco Basilico, figlio della vedova Nicoletta Zampillo e del primo marito Paolo Basilico. Basilico detiene il 12,5% di Delfin, come ciascuno degli otto eredi. La sua richiesta prevedeva il trasferimento di una parte della sua quota verso una holding lussemburghese di sua proprietà, la RBH. La proposta ha portato i restanti eredi, in particolare Leonardo Maria Del Vecchio, a ripercorrere passaggi giuridici risalenti alla metà del 2022, quando fu aperto il testamento del fondatore.

Le questioni tecniche sulla proprietà delle quote

Al centro del confronto c’è la natura del diritto ricevuto da Rocco Basilico dopo la morte di Leonardo Del Vecchio. Nel testamento, a Basilico era stata assegnata la nuda proprietà e a Nicoletta Zampillo l’usufrutto delle quote. Pochi giorni dopo, la vedova rinunciò all’usufrutto, e Delfin ritenne da quel momento Basilico pieno proprietario. Secondo la ricostruzione presentata da Leonardo Maria Del Vecchio e dai suoi legali, la rinuncia della signora Zampillo avrebbe riguardato il legato di usufrutto e non il diritto stesso.

Questo passaggio, tecnicamente distinto, avrebbe valore retroattivo: significherebbe che la vedova non è mai stata titolare del diritto oggetto del legato e, quindi, non avrebbe potuto trasferirlo. Di conseguenza, Basilico non potrebbe essere considerato pieno proprietario delle quote. L’interpretazione, se accolta, implicherebbe che la partecipazione resti in capo ai sei figli del fondatore, come parte della successione ancora in corso.

Il tema del trasferimento e le regole statutarie

Gli eredi hanno inoltre rilevato che un eventuale trasferimento di quote tra vivi richiede l’approvazione dell’assemblea, come previsto dallo statuto di Delfin. La proposta di Basilico di trasferire una parte della sua quota verso una holding lussemburghese di sua proprietà, la RBH, non ha quindi ottenuto il consenso necessario. Nel dibattito è emersa anche la questione della prelazione: qualora un socio cedesse parte della propria quota, gli altri avrebbero diritto prioritario all’acquisto.

Il rifiuto da parte degli altri eredi, alla proposta di Basilico, è rilevante perché il valore di mercato dell’eredità è di circa 50 miliardi di euro, tra le partecipazioni in EssilorLuxottica, l’immobiliare Covivio e le partecipazioni finanziarie nelle banche Unicredit, Mps e Generali. Secondo quanto emerso durante la riunione, l’intervento di Leonardo Maria Del Vecchio mirava anche a sollecitare la conclusione della successione, rimasta aperta per diversi aspetti tecnici e patrimoniali.

La posizione degli eredi e gli sviluppi possibili

La richiesta di Basilico è stata respinta all’unanimità dagli altri eredi. La signora Zampillo ha espresso rammarico per la situazione, ricordando che la rinuncia all’usufrutto fu presa in un momento delicato e spiegando di auspicare una soluzione condivisa. Gli otto eredi, i figli Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente, la vedova Zampillo e lo stesso Basilico, gestiscono quindi una rete articolata di partecipazioni. L’auspicio della stessa signora Zampillo è che la disputa per l’eredità si risolva il prima possibile.