La spesa costerà meno? Piano del Governo contro il caro-vita

Il carrello delle spesa è sempre più vuoto, così come il portafoglio: ecco il piano del Governo per contrastare il caro-spesa con idee sui prezzi calmierati

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Nell’ultimo anno e mezzo gli italiani hanno dovuto fare i conti con l’impennata dell’inflazione e, conseguentemente, anche con il caro-vita che ormai da mesi mette in difficoltà l’economia delle famiglie. Una situazione che di mese in mese sembra peggiorare sempre più, tra rallentamenti che illudono e nuovi picchi che fanno capire che la crisi è tutt’altro che superata. A essere messe in ginocchio sono quindi le famiglie con reddito basso o medio-basso, col carrello della spesa che si fa sempre più vuoto, così come il portafoglio dato che i costi al supermercato sono cresciuti a dismisura. Ma il Governo ha un piano per poter arrivare a importanti sconti nei prossimi mesi.

Pasta, quanto mi costi

Il colpo basso, come sempre, è stato dato da quella guerra scoppiata in Ucraina 517 giorni fa, un conflitto col quale purtroppo in tanti hanno imparato a convivere nell’ultimo anno e mezzo e che, come detto, porta con sé strascichi importanti per l’economia in tutto il mondo. A farne le spese sono soprattutto i comuni cittadini, che ogni mese da febbraio 2022 hanno dovuto fare i salti mortali per pagare bollette di luce e gas, ma anche per riempire il carrello della spesa.

Da un anno e mezzo, infatti, i prezzi al supermercato sono aumentati a vista d’occhio a causa dell’inflazione. Ma è anche la recente decisione sul patto sul grano tra Russia e Ucraina che mette in difficoltà tutti, italiani compresi. A risentirne particolarmente è il costo di alcuni prodotti come la pasta che, come già successo in passato, rischia di subire un’impennata di prezzi.

E guardando agli ultimi dati ufficiali forniti dal Mimit, Assoutenti ha stilato la classifica delle città italiane con maggior inflazione e dove al momento la pasta costa di più. Il prezzo più alto si registra a Pescara, con una media di 2,50 euro al kg, seguita da Cagliari, Genova e Macerata con 2,37 euro al kg. Seguono Venezia (2,35 euro), Ravenna e Forlì (2,31 euro), Modena e Pordenone (2,30 euro).

La città più economica è Cosenza con una media di 1,47 euro/kg, seguita da Benevento (1,48 euro), Palermo (1,49 euro), Catanzaro (1,53 euro) e Siracusa (1,54 euro).

Il piano del Governo per il caro-vita

Una crisi che però il Governo spera di risolvere quanto prima. Come? Attraverso delle proposte volte a contrastare prima di tutto il caro-carrello. Non è infatti passata inosservata l’emergenza dovuta al rincaro dei prodotti alimentari e non all’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni, col Ministero delle Imprese e del Made in Italy che è al lavoro per cercare una soluzione.

Un primo studio avrebbe portato quindi il ministro Adolfo Urso a prendere una decisione che potrebbe essere destinata a cambiare le sorti, anzi il peso, del carrello della spesa che da mesi vede lievitare i prezzi di frutta e verdura. L’idea, infatti, sarebbe quella di avere un paniere, non solo alimentare, di prodotti scontati o con un tetto massimo di prezzo per contrastare il caro-carrello legato all’inflazione ancora alta per alimenti come pane, pasta, riso, frutta e verdura, latte e uova.

Il ministro, infatti, ha svelato di essere al lavoro per calmierare i prezzi dei beni di largo consumo, con l’obiettivo di individuare un cosiddetto “paniere” non solo alimentare con meccanismi che verranno definiti nei prossimi giorni con tutti gli attori della filiera, dalla grande distribuzione organizzata a produttori e commercianti.

Da parte del Ministero, infatti, sono in programma una serie di riunioni con la grande distribuzione organizzata per raggiungere un accordo con i pastai, i produttori di prodotti per l’infanzia per avere un accordo di sistema per un trimestre anti-inflazione. Si tratterebbe di misure temporanee che potrebbero entrare in vigore a partire da ottobre fino a dicembre cercando di calmierare i prezzi tramite l’individuazione di un tetto massimo al prezzo di determinati prodotti o applicando una serie di sconti al supermercato per alcuni alimenti.