Stati Uniti, crescita del Pil nel secondo trimestre rivista al rialzo al 3%

Il Pil degli Usa nel secondo trimestre 2024 è cresciuto del 3% annuo, secondo stime provvisorie. Consumi e investimenti hanno spinto questa crescita

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 29 Agosto 2024 22:06

Nel secondo trimestre del 2024, l’economia statunitense ha mostrato una crescita robusta, registrando un incremento del 3% su base annua, secondo i dati rivisti dal Dipartimento del Commercio. Questo risultato rappresenta un miglioramento rispetto alla stima iniziale, che fissava l’espansione del prodotto interno lordo (Pil) al 2,8% tra aprile e giugno.

Consumi e investimenti spingono la crescita

I dati sono basati su una “seconda stima” rilasciata dal Bureau of Economic Analysis (Bea). Queste stime sono provvisorie e potrebbero essere ulteriormente riviste quando verrà rilasciata la stima finale il mese prossimo. La revisione ha portato il tasso di crescita sopra il 2,8% stimato inizialmente.

l periodo in questione ha visto un’accelerazione importante rispetto ai primi tre mesi dell’anno, durante i quali l’economia era cresciuta solo dell’1,4%. A trainare questa ripresa è stata principalmente la spesa dei consumatori, che costituisce circa il 70% dell’attività economica negli Stati Uniti. Nel secondo trimestre, questa voce ha registrato un incremento annualizzato del 2,9%, un dato rivisto al rialzo rispetto al 2,3% stimato in precedenza.

Parallelamente, anche gli investimenti aziendali hanno mostrato segnali di forte vitalità, crescendo a un ritmo del 7,5%. Questo è stato in gran parte sostenuto da un notevole aumento del 10,8% negli investimenti in attrezzature, evidenziando la fiducia delle imprese nella crescita economica futura.

Economia solida nonostante l’aumento dei tassi d’interesse

Questi dati riflettono un’economia che continua a espandersi nonostante le condizioni finanziarie restrittive imposte dall’aumento dei tassi d’interesse. Le imprese sembrano ancora fiduciose nella crescita futura, come dimostrano i loro investimenti, mentre i consumatori continuano a spendere, alimentando l’espansione economica.

La situazione economica si intreccia inevitabilmente con il clima politico, in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Sebbene l’inflazione sia diminuita dai massimi toccati a metà 2022, molti americani avvertono ancora il peso dei prezzi elevati, un fattore che potrebbe influenzare l’umore degli elettori.

Inflazione in rallentamento: una sfida per la Federal Reserve

Il rapporto sull’andamento del Pil ha fornito anche nuovi dati sull’inflazione, che pur diminuendo, resta leggermente al di sopra dell’obiettivo del 2% della Federal Reserve. L’indice dei prezzi al consumo personale (Pce) è cresciuto del 2,5% su base annua nel secondo trimestre, un calo rispetto al 3,4% del primo trimestre. Se si escludono i prezzi di cibo ed energia, l’inflazione core si è attestata al 2,7%, anch’essa in calo rispetto al trimestre precedente.

Questi numeri suggeriscono che l’inflazione sta effettivamente rallentando, offrendo margini di manovra alla Federal Reserve, che potrebbe allentare la sua politica monetaria restrittiva nel prossimo futuro. Dopo una serie di rialzi dei tassi che hanno portato il costo del denaro ai massimi degli ultimi 23 anni, si prospetta un possibile taglio del tasso di interesse già a settembre, con l’obiettivo di mantenere un equilibrio tra controllo dell’inflazione e sostegno all’occupazione.

Mentre l’inflazione rallenta, l’attenzione della Federal Reserve si è spostata verso il mercato del lavoro, che ha mostrato segnali di rallentamento negli ultimi mesi. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,3%, un livello comunque basso rispetto agli standard storici, e si registra una diminuzione delle offerte di lavoro e del ritmo di assunzioni.

Il Dipartimento del Commercio rilascerà la stima finale del Pil per il secondo trimestre a fine mese, un dato che sarà attentamente monitorato dagli analisti e dai mercati.